Titolo originale: The Golden Compass , uscita: 04-12-2007. Budget: $180,000,000. Regista: Chris Weitz.
Riflessione: il flop di La Bussola d’Oro, cos’è andato storto nell’adattamento di Chris Weitz
05/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Nel 2007, Nicol Kidman e Daniel Craig erano al centro di un film ambizioso, ma sbagliato
Col recente successo televisivo di Queste Oscure Materie della HBO, è forse interessante rivisitare il primo tentativo fallito di adattare la trilogia fantasy di Philip Pullman per il grande schermo nel 2007 con il film La Bussola d’Oro.
Questo flop ha lasciato un’impronta significativa sia nella carriera di alcuni artisti coinvolti che nella storia degli adattamenti cinematografici.
Queste Oscure Materie: una saga amata e ambiziosa
La trilogia di Pullman è famosa per il suo universo ricco e immaginativo, i personaggi sfaccettati e i temi critici verso la religione organizzata. Con una giovane eroina come Lyra Belacqua e un mix di avventura, filosofia e fantasia, i libri sembravano candidati perfetti per seguire il successo di Harry Potter e Il Signore degli Anelli al cinema.
La New Line Cinema, lo studio che aveva portato al successo Il Signore degli Anelli, acquistò i diritti della saga con l’intenzione di replicarne il trionfo. Tuttavia, mentre Il Signore degli Anelli è un’epica fantasy più convenzionale, Queste Oscure Materie affronta temi complessi e controversi che non si prestano facilmente a un pubblico generalista. La saga, inoltre, veniva spesso catalogata come letteratura per bambini, a differenza di Il Signore degli Anelli, etichetta che rischiava di limitarne l’adattamento.
Una percezione fuorviante dei film per bambini
Classificare Queste Oscure Materie come una storia “per bambini” ha creato aspettative che hanno influito negativamente sull’adattamento. Quando un’opera viene considerata per un pubblico giovane, si tende a semplificarne i contenuti, ignorando la profondità di molte storie per ragazzi. Questo approccio ha penalizzato il film, che è stato compromesso da un’idea adulta di cosa i bambini possono comprendere.
Gli aspetti più distintivi dell’opera di Pullman, come i temi religiosi e morali, sono stati attenuati. Il risultato è stato un film che, a tratti, si riduce a un’esposizione narrativa poco sottile, quasi ridicola, con personaggi che compaiono solo per spiegare elementi della trama e poi spariscono.
Scelte di cast e regia
Il regista Chris Weitz, noto per il suo lavoro su About a Boy, sembrava una scelta promettente grazie alla sua capacità di bilanciare leggerezza e dramma. Tuttavia, Weitz si trovò costretto a modificare la sceneggiatura originale per evitare controversie religiose. Persino il termine “peccato” venne eliminato, sostituito da vaghe metafore.
Weitz lasciò il progetto a causa di divergenze creative, venendo brevemente sostituito da Anand Tucker (Red Riding). Tucker abbandonò presto per le stesse ragioni, costringendo Weitz a tornare e completare il film. Il risultato fu una versione compromessa, con un copione rimaneggiato e una durata ridotta drasticamente.
Nonostante il cast stellare, che includeva Daniel Craig, Nicole Kidman, Eva Green e Sam Elliott, il film soffrì per dialoghi rigidi e personaggi poco convincenti. Gli attori più giovani, come Dakota Blue Richards nei panni di Lyra, furono penalizzati da battute che sembravano insistere ossessivamente sulle caratteristiche del personaggio, invece di mostrarle attraverso l’azione.
Tagli e modifiche imposti dallo studio
La versione finale del film fu significativamente ridotta dalla prima bozza di Weitz, che aveva una durata di circa tre ore. Lo studio impose un tempo limite di due ore, sacrificando molte scene fondamentali e riducendo la complessità della trama.
Attori come Tom Courtenay hanno confermato che molte delle loro scene furono tagliate in post-produzione. Anche il finale originale, fedele al libro, venne eliminato e sostituito da un epilogo anticipato per lasciare spazio al sequel, mai realizzato. Questo ha creato un film che appare più come una lista di punti salienti della trama che una narrazione coesa.
Problemi tematici e pressioni religiose
I temi religiosi di Pullman, una critica diretta alla Chiesa organizzata, sono stati diluiti fino a diventare irriconoscibili. Anche se Queste Oscure Materie non è un attacco diretto al cristianesimo, il sottotesto filosofico e morale del libro è fondamentale per la storia. La decisione di attenuarlo ha privato il film di gran parte della sua profondità.
Weitz cercò di bilanciare la fedeltà al materiale originale con le pressioni dello studio e delle lobby religiose, ma il risultato fu un’opera indebolita e priva della forza narrativa che caratterizza i libri.
Le conseguenze del flop
Le riprese aggiuntive e la post-produzione aumentarono i costi di produzione, rendendo impossibile per La Bussola d’Oro recuperare l’investimento. Questo fallimento contribuì ai problemi finanziari di New Line Cinema, costringendo lo studio a puntare su un successo sicuro: Peter Jackson venne richiamato per realizzare Lo Hobbit.
Sebbene La Bussola d’Oro abbia lasciato incompiuta la trilogia di Pullman, forse non è un male. Queste Oscure Materie è una saga che prospera nella forma letteraria, dove può sviluppare i suoi temi complessi senza le limitazioni di una trasposizione cinematografica.
Di seguito trovate il trailer di La Bussola d’Oro:
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