Nel 2008 Scott Speedman e Liv Tyler erano i protagonisti di un home invasion reso agghiacciante dalla totale mancanza di 'senso' delle azioni notturne dei tre maniaci mascherati
Fin dall’invenzione delle cineprese, i registi hanno scavato nei recessi più oscuri delle loro menti nel tentativo di scovare e portare sul grande schermo il prossimo grande boogeyman cinematografico. Dai morti viventi di George A. Romero al Freddy Krueger di Wes Craven, questi mostri da incubo che hanno terrorizzato in modo memorabile generazioni di spettatori sono stati per lo più creature abbastanza diverse da quelle che si trovano nella nostra realtà ‘fisica’, fornendo una sorta di ‘distanza di sicurezza’ dalla paura che scaturisce in chi guarda mentre loro inseguono o uccidono brutalmente le loro sventurate vittime.
Così, quando ci mettiamo sotto le coperte, possiamo essere abbastanza sicuri che non saremo lacerati nel sonno da un lupo mannaro o prosciugati da un vampiro assetato del nostro caldo sangue. Ed è improbabile anche finire come i protagonisti di un film di Nightmare.
Tuttavia, una cosa di ci non possiamo essere completamente certi è che saremo al sicuro dai mostri più spaventosi di tutti, gli esseri umani dalla intenzioni più bieche con cui siamo costretti a condividere questo pianeta.
Distribuito nel 2008, The Strangers ha aumentato esponenzialmente il ‘fattore paura’ lasciando completamente sconosciute – o, per meglio dire, scegliendo di non averne nessuna in particolare – le motivazioni degli assalitori.
Non c’è assolutamente nulla di ingannevole nella semplicità della premessa della sceneggiatura scritta da Bryan Bertino. In The Strangers, James Hoyt (Scott Speedman) e Kristen McKay (Liv Tyler), la cui relazione travagliata riceve un’introduzione meravigliosamente sfumata nei primi 15 minuti, trascorrono la notte in una remota casa per le vacanze. Verso le quattro del mattino, sentono bussare alla porta di casa da una giovane donna, che afferma di essere alla ricerca di una sua amica; subito dopo, un trio di maniaci mascherati irrompe nell’abitazione e terrorizza la coppia.
Perché lo fanno? Questa è una domanda affrontata direttamente nello script, e la risposta fa venire i brividi solo a pensarci.
“Perché eravate in casa“, risponde uno degli intrusi incappucciati.
E a volte, come il mondo ha imparato per gentile concessione dei famigerati omicidi della Famiglia Manson del 1969, che hanno ispirato liberamente Bryan Bertino nella scrittura di questo film, quel posto sbagliato possono essere le mura di casa tua.
Come per gli omicidi di Sharon Tate e dei suoi amici, non ha davvero senso la brutalità mostrata in The Strangers, e sebbene molti nel corso degli anni abbiano criticato il regista per questo, si tratta ampiamente dell’aspetto più agghiacciante del film. Appena fuori dal cancello, una sequenza narrata (un cenno diretto a Non aprite quella porta) più o meno delinea tutto ciò che andremo a vedere, facendoci sapere che i due personaggi che stiamo per incontrare non sopravviveranno a quella notte.
Meno di 80 minuti dopo, come promesso, James e Kristen vengono pugnalati a morte senza complicazioni; e, proprio così, il film finisce. Nessun colpo di scena. Niente sorprese. Quando è finita, ci rendiamo conto che non aveva ‘senso’ ciò a cui abbiamo appena assistito. Difficile non rimanere turbati dal terrore palpabile di quell’inutilità anche molto tempo dopo la fine dei titoli di coda.
Il breve scorcio del killer mascherato sullo sfondo, che è volutamente fuori fuoco, è l’equivalente visivo dell’iconica rivelazione di Chiamata da uno sconosciuto del 2006, quando l’assassino sta telefonando dall’interno della casa, la completa antitesi del jumpscare che affligge così tanti film dell’orrore.
Mostrandoci che l’assassino è dentro l’abitazione, e poi facendoci attendere che colpisca, Bryan Bertino infonde la maggior parte di The Strangers di una tensione così densa da poterla tagliare con un coltello da macellaio, dimostrando con il suo primo film di aver capito esattamente cosa rende spaventoso un horror. Veramente spaventoso.
The Strangers non ci mette addosso la strizza di avventurarci in un bosco con gli amici, né ci fa temere che nostri cari ritornino dalle tombe e comincino a banchettare con la nostra carne. Piuttosto, avvolge nel terrore una situazione semplice e quotidiana, quella di essere semplicemente in casa dopo che il sole tramonta. Perché non sai mai chi potrebbe venire a bussare. E il solo fatto di essere lì potrebbe essere sufficiente per farti ammazzare.
Di seguito una scena di The Strangers: