Nel 2016 il regista portava sul grande schermo la popolare saga fantasy di videogiochi, un'operazione tanto ambiziosa quanto poco riuscita
Visto esclusivamente dal punto di vista dell’adattamento per il cinema di un popolare videogioco per computer, Warcraft – L’inizio può essere considerato un successo. Per i giocatori, infatti, espande la portata del regno di Azeroth, aggiungendo un altro strato alla già ricca mitologia della saga. D’altro canto, in quanto film da 160 milioni di dollari di budget progettato per coinvolgere un pubblico più generico di ‘non giocatori’ (e come auspicabile capitolo d’esordio di una lunga serie), il risultato viaggia pericolosamente sul filo del fallimento.
Con la sua narrazione inquieta, vicina all’incoerenza, una recitazione pochissimo ispirata e la mancanza di un efficace world building, Warcraft – L’Inizio appare così come un aspirante Il Signore degli Anelli, che si avvicina a eguagliare la seminale trilogia diretta da Peter Jackson solamente in termini di impatto visivo.
Diretto per il grande schermo da Duncan Jones (il cui Moon si era rivelato nel 2009 uno dei migliori recenti film di fantascienza a basso budget), racconta l’inizio di una guerra tra orchi ed esseri umani. I regni degl uomini sono guidati da re Llane Wrynn (Dominic Cooper); il suo fedele amico guerriero, Anduin Lothar (un Travis Fimmel che assomiglia in modo sconcertante a un Paul Rudd che ha bisogno di una rasatura) e il mago guardiano Medivh (Ben Foster).
I predoni invasori, in fuga da un mondo morente, seguono il malvagio mago Gul’Dan (un Daniel Wu reso in motion capture). Uno dei capi degli orchi più feroci, Durotan (un Toby Kebbell altrettanto animato dalla mocap), inizia però a dubitare delle intenzioni e dei metodi di Gul’Dan e la sua opposizione genera inevitabili conflitti all’interno dei ranghi. Nel frattempo, gli umani devono fare i conti con un loro tradimento interno e con una forza armata incapace di eguagliare gli orchi sia per numero che per ferocia.
Data la tela narrativa considerevolmente più grande a disposizione (nel 2016 erano passati ben 22 anni dall’esordio, e innumerevoli espansioni), sarebbe stato auspicabile che la trama di base di Warcraft – L’inizio venisse ridotta e intrecciata in un’avvincente avventura fantasy d’esordio. Per lo meno, il potenziale sulla carta c’era tutto. Stipati in due ore, tuttavia, otteniamo soprattutto cliché e poco altro (aka Easter Eggs per i players).
Lo sviluppo dei personaggi è infatti superficiale almeno quanto la spinta narrativa, che corre a un ritmo vertiginoso senza mai fermarsi per far respirare le situazioni. Di conseguenza, in particolare, la costruzione di questo universo non può che risentirne pesantemente. Azeroth sembra più il palcoscenico di battaglie e spargimenti di sangue piuttosto che un regno davvero “vissuto”. Resta quindi da credere che il film sia stato appositamente pensato per gli spettatori che abbiano giocato ai videogame, e che non fossero particolarmente interessati a sedersi accanto a degli “estranei” per la visione.
Quest’ultima, la cui pelle è di colore verde, trasuda la sensazione che stia tramando cose diaboliche da fare all’agente che le ha trovato questo lavoro. Travis Fimmel, invece, interpreta Lothar come se si trovasse in una qualche sorta di parodia. Il suo approccio sarebbe stato perfetto per La Storia Fantastica, ma è fatalmente fuorviato per Warcraft – L’inizio. È impossibile prenderlo sul serio.
Come detto, Warcraft – L’Inizio garantisce una piacevole esperienza per coloro che hanno trascorso lunghe ore a giocare ai relativi VG, un’opportunità per visitare luoghi familiari e incontrare creature e personaggi in un nuovo contesto. Ma la goffa sceneggiatura del film (scritta a quattro mani da Duncan Jones e Charles Leavitt) lo costringe a impantanarsi nella stessa fanghiglia di titoli non esattamente memorabili come Conan il Distruttore (la recensione) e Dungeons & Dragons – Che il gioco abbia inizio del 2000 (ok, non raggiunge i bassi livelli di nessuno dei due, ma resta un complimento piuttosto debole …).
Battaglie su larga scala e pirotecnici effetti magici sono certo dei bei supplementi, ma l’assenza di personaggi ben strutturati e di una narrazione significativa rendono questi orpelli tutto sommato discutibili. A parte questo, come spot pubblicitario per la saga di videogiochi Warcraft – L’inizio funziona e forse proprio questo è il metro di giudizio con cui dovrebbe essere misurato l’adattamento.
Vi lasciamo con le 45 curiosità sulla lavorazione.
Qui sotto il trailer italiano di Warcraft – L’inizio: