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Titolo originale: AVP: Alien vs. Predator , uscita: 12-08-2004. Budget: $70,000,000. Regista: Paul W. S. Anderson.

Riscopriamo The Hunt, la prima versione di Alien vs. Predator per il cinema

21/11/2018 news di Redazione Il Cineocchio

All'inizio degli anni '90, lo sceneggiatore Peter Briggs aveva per primo cercato di adattare il fumetto crossover della Dark Horse, rimanendone fedele ma introducendo anche cambiamenti significativi

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The Hunt: Alien vs. Predator è il titolo di una sceneggiatura datata 1991 per un futuro film basato sul franchise di Alien vs. Predator, che venne scritta da Peter Briggs. Fu la prima persona a interessarsi al progetto, anche se dopo che il suo script venne respinto, lo sviluppo del film si bloccò per oltre un decennio. La sua storia non ha alcuna relazione con l’Alien vs. Predator arrivato effettivamente nei cinema nel 2004, ma si basava molto più strettamente sul fumetto della Dark Horse Comics. Quando alla fine la produzione per l’adattamento partì, venne stesa la prima bozza di quello che sarebbe diventato il copione definitivo, scritto a quattro mani da Paul W. S. Anderson – che si sarebbe occupato anche della regia – e da Shane Salerno.

aliens versus predator dark horseNOTE

Come detto, la sceneggiatura di Peter Briggs risulta molto più fedele al fumetto Aliens Versus Predator del 1990 r e presenta diversi personaggi ispirati proprio a quelli delle pagine disegnate. Ad esempio, lo Yautja Broken Tusk è ovviamente basato sul Dachande del fumetto, mentre Hiroko Noguchi – che avrebbe dovuto essere interpretata da Joan ChenTia Carrere – è una fusione di Hiroki Shimura e Machiko Noguchi. Anche la trama generale è quasi letterale. Tuttavia, non mancano le differenze: per esempio, Ryushi è un pianeta sterile e arido nel fumetto, mentre è un mondo lussureggiante nello script.

Lo scritto di Peter Briggs fa poi riferimento ai film precedenti delle due saghe fanta-horror, in particolare quelli di Alien. Troviamo così accenni a Gateway Station, Antarctica Traffic Control (menzionata velocemente dalla Ripley di Sigourney Weaver nel primo Alien del 1979) e allo United States Colonial Marine Corps, collegando così saldamente The Hunt: Alien vs. Predator all’universo creato da Ridley Scott.

Inoltre, la scena in cui Hiroko ritorna all’Alveare / Nido e incontra il capo meccanico Don Kamen avvolto nel bozzolo, inseminato e ancora vivi, riflette direttamente quelle viste sia in Alien che in Aliens – Scontro Finale, in cui Ripley scopriva alcuni personaggi in uno stato simile (Dallas nel primo, Burke nel secondo). Nella sceneggiatura, Kamen menziona anche che gli Xenomorfi gli hanno spezzato le gambe riuscire a farlo entrare in uno spazio ricavato sulla parete dell’Alveare / Nido, una soluzione adottata dalle creature sia nel trattamento iniziale che nella versione romanzata di Alien (ma mai vista nei film).

CAMBIAMENTI NELLE CREATURE

Come successo per molte altre delle sceneggiature scartate, Peter Briggs conferiva ai due mostri del titolo, e in particolare agli Xenomorfi, diverse nuove abilità mai viste in precedenza. In particolare, lo sceneggiatore proponeva in The Hunt: Alien vs. Predator che gli Xenomorfi “secernessero la resina poi usata per costruire i loro nidi dai loro tubi dorsali piuttosto che dalle loro bocche”, una teoria occasionalmente proposta anche dai fan della saga.

La trama presenta molti Xenomorfi nati da ospiti non umani, inclusi i lemuri (un’idea accarezzata anche dalla sceneggiatura rifiutata di William Gibson per Alien 3) e i Rhynth (esseri simili ai rinoceronti). Uno Xenomorfo sarebbe nato anche da uno dei Predator presenti sul pianeta: il corpo dell’ospite Predator veniva scoperto nell’Alveare / Nido, il suo petto squarciato, anche se la creatura risultante non veniva mai mostrata.

Alla fine della storia, Hiroko e Broken Tusk vengono affrontati da una Regina ancora acerba, che emerge da un bozzolo pieno di liquido, simile a un sacco amniotico, costruito sul tetto dell’Alveare / Nido. Lo scopo esatto di questo bozzolo non è chiaro, sebbene sia possibile che serva come mezzo per creare una Regina, possibilmente trasformando uno Xenomorfo normale preesistente, senza necessariamente ricorrere all’ “Uovo regale” millantato da Peter Briggs all’inizio della sua sceneggiatura. È anche possibile che il bozzolo serva semplicemente come mezzo per accelerare lo sviluppo della futura Regina, permettendole di raggiungere più rapidamente la fase di deposizione delle uova.

Rispetto agli Xenomorfi, i Predator subiscono molte meno alterazioni. L’unico vero cambiamento è con i loro mantelli dell’invisibilità, che sono ora in grado di rimanere attivi anche a contatto con l’acqua. Al contrario, nei film, questo mezzo di occultamento va in cortocircuito subito, rivelandone la posizione.

Peter Briggs The Hunt Alien vs. PredatorLA SECONDA BOZZA

Peter Briggs ha in seguito scritto una seconda bozza di sceneggiatura di The Hunt: Alien vs. Predator per la 20th Century Fox, che avrebbe “rimesso in ordine” la prima stesura in modo abbastanza significativo.  Secondo l’autore stesso:

Alcuni dei personaggi sono scomparsi, molti dialoghi sono stati rielaborati, l’inizio è diverso, alcune sequenze extra sono diverse … Rimane circa il 70% della mia prima bozza.

Tuttavia, i dischi del computer contenenti questa seconda bozza sono andati successivamente perduti e il contenuto non è mai emerso online o altrove, e come risultato i dettagli a riguardo rimangono scarsi.

Lo sceneggiatore ha comunque provveduto a parlare di alcune di queste modifiche nel corso di svariate interviste. Tra i cambiamenti più importanti c’era una nuova sequenza di apertura; mentre la prima bozza iniziava con i Predator a caccia di Xenomorfi su un pianeta deserto, la seconda spostava l’azione a bordo di un’astronave umana abbandonata, il cui equipaggio aveva inavvertitamente raccolto una delle sonde esca dei Predator cadendo così vittima degli alieni dal sangue acido. Gli Yautja salivano quindi sulla nave, che nel frattempo aveva perso il sistema per la gravità artificiale, e iniziava a combattere contro gli Xenomorfi all’interno di una zona a gravità zero.

Peter Briggs ha anche accennato a uno Xenomorfo che recava “vaghi accenni di uno scheletro dalla forma che ricorda il Predator avvolto nel bozzolo”, suggerendo pertanto la nascita di un incredibile Predalien Anche i concept artwork ideati dal fumettista Dave Dorman per il film suggerivano proprio che un Predalien avrebbe fatto un’apparizione (vedere la seconda immagine sopra).

Di seguito il trailer dell’Alien vs. Predator poi arrivato al cinema:

Fonte: AvPG