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Voto: 4/10 Titolo originale: Separation , uscita: 30-04-2021. Regista: William Brent Bell.

Separation (2021): la recensione del film horror con le marionette di William Brent Bell

23/11/2024 recensione film di Redazione Il Cineocchio

Il regista torna sulle scene con un pallido pastiche di titoli migliori, gravato da errori tecnici e momenti comici involontari

Innanzitutto, Separation di William Brent Bell (The Boy), andrebe contestualizzato un po’. Si presenta infatti come un’esperienza sconcertante, un patchwork poco coeso di riferimenti ad altre opere di successo, e nel 2021 si era trovato ad affrontare l’arduo compito di essere la prima grande distribuzione horror statunitense dopo un anno di chiusure cinematografiche.

Ciò che sorprende di più di questo film è quanto si riveli però assurdo e incredibilmente caotico, una qualità che nessuno avrebbe potuto prevedere dopo dodici mesi di attesa.

La trama segue Jeff e Jenny Vahn (interpretati da Rupert Friend e Violet McGraw, nota per il suo ruolo in Hill House), un padre e una figlia che affrontano la perdita della madre Maggie (Mamie Gummer), morta in un incidente stradale. A complicare la situazione ci sono tensioni familiari, un suocero autoritario (Brian Cox) e la presenza inquietante di burattini spettrali.

A livello narrativo, Separation è un mosaico di elementi che non riescono a creare un quadro coerente. Gli spaventi sono inesistenti, e la recitazione si dimostra erratica: la Gummer offre un’interpretazione drammatica che richiama i ruoli più intensi della madre, Meryl Streep, mentre Friend sembra smarrito, presentandosi come una versione aggiornata del “papà cool” di metà anni 2000.

separation film horror poster 2021La trama stessa è sottile e spesso incoerente, mentre la messa in scena di un vecchio urbano infestato manca del dinamismo o della minaccia necessari per coinvolgere lo spettatore.

Eppure, è proprio questa incoerenza a renderlo, in qualche modo, interessante. Molti critici lo hanno definito uno dei peggiori film horror mai realizzati, sottolineando la sua inettitudine tecnica, una certa dose di misoginia implicita e il fallimento più generale dati i talanti coinvolti.

Tuttavia, per un pubblico amante del “trash”, Separation può diventare un’esperienza da non perdere. Il suo fascino risiede nella sua incapacità di essere preso sul serio, offrendo un misto di momenti involontariamente comici e situazioni surreali che lo rendono stranamente godibile.

Uno degli aspetti più bizzarri di Separation è il suo montaggio, che sembra privo di qualsiasi logica. Le scene appaiono mal raccordate, con dialoghi che talvolta sembrano troncati o completamente fuori contesto. Un esempio emblematico è la scena in cui Jeff accetta un lavoro dal vecchio amico Connor (Eric T. Miller): alla domanda “Quando puoi iniziare?”, Jeff risponde semplicemente “Grazie”, lasciando lo spettatore perplesso.

Questa goffaggine si riflette anche in altre sequenze, come l’interruzione improvvisa di un incontro tra Jeff e il capo Alan (Simon Quaterman), che viene tagliato a metà per passare inspiegabilmente a un’inquadratura della casa di Jeff. Questi errori tecnici non solo spezzano il ritmo narrativo, ma contribuiscono a creare un’atmosfera involontariamente comica.

Se c’è un elemento che Separation riesce a salvare, sono i suoi effetti visivi e i mostri, chiaramente ispirati ai burattini dei fumetti disegnati da Jeff. Queste creature, nonostante siano usate in modo limitato e poco minaccioso, rappresentano l’elemento più efficace del film, portando un tocco di originalità a un’opera altrimenti convenzionale. Il design del “ghoul” centrale, una sorta di Baba Yaga urbana, è particolarmente memorabile, rendendolo uno dei mostri più interessanti di quell’anno.

Dal punto di vista delle performance, Mamie Gummer e Violet McGraw spiccano per la loro intensità e sensibilità, conferendo autenticità ai loro personaggi. Tuttavia, la stessa cosa non si può dire degli attori maschili, che sembrano poco coinvolti e spesso fuori posto.

Nonostante tutti i suoi difetti, Separation riesce comunque a evitare il più grande peccato che un film horror possa commettere: essere noioso. La sua miscela di horror, melodramma e momenti involontariamente comici lo rende un’esperienza quasi unica, se non altro per la sua eccentricità.

separation film horror 2021Molti potrebbero liquidarlo presto come un fallimento totale, ma c’è un certo fascino nel suo essere “così brutto da essere quasi decente”. Ad ogni modo, al di là di questa lettura ironica, Separation contiene alcuni elementi che meritano attenzione. Il design visivo, le creature e alcune interpretazioni di livello o elevano al di sopra di una semplice curiosità.

Insomma, questa fatica di William Brent Bell è tutt’altro che consigliabile, ma è un prodotto che, nel bene o nel male, non lascia indifferenti se si decide di affrontarlo. La sua goffaggine tecnica e narrativa può essere letta come un fallimento, ma anche come un’occasione per esplorare l’horror da una prospettiva inusuale.

Con un pizzico di pazienza e la giusta dose di ironia, potrebbe trovare un pubblico pronto ad apprezzarne l’assurdità.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Separation:

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