A 6 anni dall'esordio, il londinese Crispian Mills torna dietro alla mdp per un film grottesco e dal cast eccezionale (ci sono anche Margot Robbie e Michael Sheen), che abilmente unisce satira, mostri e gore
Molto british e piuttosto low-budget (5 milioni di sterline di budget), Slaughterhouse Rulez del cantante londinese – ora regista – Crispian Mills, unisce una comicità satirica a tratti irriverente a un una buona dose di horror verace, realizzato con non troppi mezzi, ma molta fantasia.
Willoughby Blake (Asa Butterfield) è un novellino dalle origini palesemente non aristocratiche, ma dal cipiglio volitivo, appena trasferitosi nella struttura e ovviamente – secondo convenzione – viene preso di mira da un gruppo di nobilastri bulli che amano misurarsi in scontri armati e corpo a corpo.
Come intuibile, le premesse di Slaughterhouse Rulez sono già di per sé paradossali, lo stile con cui il tutto è descritto grottesco, intriso di quel succoso e cinico black humor inglese. Eppure, il meglio non è ancora arrivato: il preside (Michael Sheen), per arrotondare e sistemare il bilancio disastrato della scuola, decide di dare in concessione un lotto del grande parco circostante a una losca società di trivellazione e nell’operazione vengono risvegliate antiche e pericolose creature imprigionate da secoli.
Slaughterhouse Rulez è un mix esplosivo di comicità e gore. Prendete un’ambientazione alla Se… (If…) di Lindsay Anderson, con tanto di confraternite, riti d’iniziazione e vessazioni varie dei più sventurati e viratela al farsesco. Aggiungete alla ricetta l’eccellente epicentro comico costituito da un insegnante frustrato (Simon Pegg), la cui avvenente fidanzata è un medico sul campo (Margot Robbie) che cura i bambini nei territori di guerra e amoreggia senza nasconderlo troppo con un avvenente collega.
Dopodiché, c’è l’assurda comune ambientalista guidata da Woody, un uomo di mezza età e naif (Nick Frost), che manifesta nell’istituto davanti a un gruppo di studenti perplessi e che campeggia a pochi passi dal grosso buco artificiale fumando tranquillamente marijuana e vendendo droghe.
Infine, sigillate il tutto con l’assalto imprevisto – anche se un po’ in là nella visione – di enormi creature draghiformi affamate, che fanno a brandelli chiunque incontrino sulla loro strada senza troppi complimenti (e non sono risparmiati profusione di sangue e interiora nel mentre).
Ovvio, Slaughterhouse Rulez non è di uno di quegli horror patinati, dagli effetti speciali studiatissimi e dal budget ‘importante’, alla The Conjuring per intendersi. Siamo più davanti a un prodotto indipendente e para-artigianale, dal cast superbo va detto, in cui gli effetti speciali per le esplosioni o la nebbiolina verdastra risultano all’occhio piuttosto posticci e i mostri dei ‘semplici’ grossi vermoni / talponi striscianti e voraci, anche se piuttosto concreti.
Non aspettatevi quindi l’estetica raffinata e rifinita di un blockbuster medio americano, ma certo questa possibile ‘mancanza’ (vagamente riecheggiante lo stile di Ash vs. Evil Dead) viene compensata da battute argute e dissacranti su tutto e tutti, da personaggi pittoreschi e non banali e da un senso dell’umorismo spinto e volgare che non soccombe alla censura vigente (difatti gli è stato affibbiato l’R-Rating). E, di sicuro, in pochi altri film assisterete a un baccanale coi tipici studenti vestiti da antichi greci che amoreggiano nottetempo in un campo, che si conclude letteralmente in un fiume di sangue.
Con Slaughterhouse Rulez, il regista britannico ci dimostra inoltre – aiutato evidentemente dai nomi messi sul piatto, ottimo traino pubblicitario senza dubbio – che non servono infinite risorse per ottenere ottimi risultati artistici e commerciali, come hanno dimostrato gli incassi (ben 51 milioni di dollari nel mondo). Originalità, estro creativo e un copione promettente sono dunque sufficienti a fare un buon film dell’orrore? Noi crediamo di sì, ma è comunque sempre una questione di gusti (e di aspettative).
In attesa di capire se un giorno o l’altro arriverà anche in Italia, di seguito trovate il trailer ufficiale di Slaughterhouse Rulez, da gustare assolutamente in lingua originale per poterne apprezzare appieno il potenziale comico: