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Voto: 5/10 Titolo originale: Thanksgiving , uscita: 16-11-2023. Budget: $15,000,000. Regista: Eli Roth.

Thanksgiving: la recensione del film horror del Ringraziamento di Eli Roth

16/11/2023 recensione film di Marco Tedesco

Dopo oltre 15 anni il regista riesce a dar forma alla versione estesa del suo fake trailer, ma il risultato è un prodotto derivativo e scritto senza impegno che le truculente sequenze di morte possono solo parzialmente risollevare

thanksgiving film 2023 roth

Riunitevi intorno al tavolo, fan dell’horror, perché Eli Roth è finalmente pronto per servirvi il suo banchetto prenatalizio a lungo atteso: lo slasher Thanksgiving.

L’idea di questo film è nata infatti ben sedici anni fa con il doppio film firmato da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez Grindhouse del 2007, per il quale Eli Roth e il suo amico di lunga data Jeff Rendell vennero chiamati a preparare un finto trailer ispirato dalla loro passione per i film dell’orrore ‘a tema’ e dall’infanzia trascorsa nel Massachusetts, a due passi da Plymouth, il luogo del primo giorno del Ringraziamento.

Quando all’epoca vennero diffusi i vari fake trailer si scatenò negli appassionati un fervente appetito per vedere quanto prima l’intero pasto, ma con il film completo che ora finalmente (?) arriva nelle sale dopo sedici lunghi anni di discussioni e di sviluppo, si dimostra una volta di più l’adagio – valido anche per i pasti tipici del giorno del Ringraziamento e affini (per noi europei) – che il troppo stroppia.

Thanksgiving (2023) film posterThanksgiving è sostanzialmente uno slasher tradizionale in cui l’evidentemente entusiasta Eli Roth si diverte un sacco a far diventare realtà i suoi sogni d’infanzia. Il problema, però, è la sceneggiatura poco curata e superficiale, scritta insieme a Rendell.

Il film è stato costruito a tavolino con uccisioni a tema festivo (la folla impazzita del Black Friday, il coltello elettrico per tagliare , l’abominevole ‘tacchino umano’) e riferimenti al trailer originale e ad altri film horror classici.

La sceneggiatura prende allora la forma di una libera rivisitazione di Scream o So cosa hai fatto l’estate scorsa, con il nostro maniaco mascherato, noto come John Carver (inevitabilmente molto simile nell’aspetto al Guy Fawkes di V per Vendetta) che inizia a perseguitare un gruppo di adolescenti seguendo un ignoto piano di regolamento di conti.

Thanksgiving non cerca affatto di decostruire il genere (la sua unica auto-riflessione arriva coi riferimenti necessari) o pigia sul pedale della satira, ma i personaggi sono monodimensionali al massimo, privi di motivazioni, e il mistero centrale è irrimediabilmente confuso.

La nostra eroina è Jessica (Nell Verlaque). Avrebbe potuto tranquillamente scambiarsi il ruolo con la star dei social media Addison Rae (37 milioni di follower), che a sua volta interpreta una ragazza molto popolare e vagamente stronza, Gabby; entrambe sono brune, con capelli lunghi e ondulati e capacità di recitare bassine.

La trama prende il la il giorno del Ringraziamento, quando il padre di Jessica (Rick Hoffman), proprietario del grande magazzino Right Mart, scatena i saldi del Black Friday con un giorno di anticipo. Una folla, desiderosa di ottenere piastre per waffel gratis, si scatena in una feroce corsa dopo essere stata derisa da un gruppo di amici spocchiosi di Jessica, che si sono intrufolati nel negozio in anticipo.

Si scatena quindi il caos, si perdono delle vite umane, ecc. Tutto ciò che rimane è un video virale sui social media e un senso di dolore e di trauma per l’intera comunità. Un anno dopo, il personaggio di John Carver, vestito da Pellegrino, inizia a dare la caccia a tutte le persone coinvolte nella trageda per ‘invitarle’ a una cena mortale. Spetta allora a Jessica risalire all’identità dell’assassino (si tratta forse di uno dei due fidanzati?), dato che lo sceriffo Newlon (Patrick Dempsey) si dimostra del tutto inadeguato all’impresa.

Eli Roth, nerd di cinema horror e studioso del genere, sa come creare una sequenza di suspense. La dose di violenza sullo schermo è di quelle più sadiche e cruente (siamo ai limiti del VM 18), e i set abbastanza interessanti, ma ha fretta di girarle e non lascia spazio al respiro del film.

È il tessuto connettivo – la cartilagine – tra una morte cruenta e l’altra a mancare davvero. Un po’ di colore locale è spruzzato a mo’ di semplice guarnizione, non è incorporato nella ricetta come parte integrante del tutto, e l’andamento della storia da una scena all’altra non ha praticamente senso logico.

Solo la conoscenza preliminare dei cliché dell’horror e la curiosità di sapere chi si nasconde sotto la maschera di John Carver permettono di andare fino in fondo.

E affiora anche la sensazione che questo pasto festivo possa risultare un po’ stantio. Alcune scene, come quella di una cheerleader che salta su un trampolino elastico e si cala le mutandine, potevano andare bene nel ‘Far West’ della metà degli anni ’80, ma nel 2023 suona abbastanza fuori luogo, ed Eli Roth sembra saperlo (tant’è che sono completamente assenti anche i nudi). Il regista si affretta a portarla a termine, come se stesse semplicemente spuntando la ‘to do list’ per i suoi fan.

Una delle sequenze centrali riguarda proprio la preparazione del ‘tacchino umano’, che ci ricorda perché il regista 51enne ha eccelso nell’era del torture-porn, ma nel complesso Thanksgiving sembra incredibilmente infantile, forse a causa della sua genesi così lontana nel tempo.

Se Thanksgiving dovesse essere un piatto specifico sulla tavola delle feste, sarebbe il ripieno: pezzi disparati buttati insieme e cotti al forno. Il ripieno è un piatto in cui il pane vecchio va a gonfie vele, un piatto economico e facile da preparare per il pubblico. Ma a questa particolare porzione manca un elemento cruciale, il legante. Senza di esso, è solo un pasticcio friabile. Il sapore può essere buono per un boccone o due, ma il “Ringraziamento” di Eli Roth non è un pasto completo.

Ah si, c’è una scena post credits.

Di seguito trovate il trailer italiano di Thanksgiving, che arriverà nei nostri cinema il 16 novembre: