Allison Williams e Logan Browning sono le intense protagoniste del bizzarro film distribuito in esclusiva da Netflix, che si presta a svariate letture e colpisce per l'audacia
“Non guardate il trailer!”, avvertiva una metà dei commentatori di The Perfection prima della sua ampia diffusione attraverso Netflix – che lo distribuisce in esclusiva – lo scorso venerdì. “Questo è un film che va affrontato conoscendo il meno possibile di quello che succede”, consigliava invece l’altra metà.
Innegabilmente, è sempre un po’ complicato approcciarsi a un titolo – specie se horror – circondato da questo tipo di ‘precauzioni’. Fatto sta che, seguendo i suggerimenti di cui sopra, qualcuno come il sottoscritto ha premuto il tasto play aspettandosi un qualche tipo di thriller alla M. Night Shyamalan, pieno di rivelazioni impreviste e colpi di scena sconvolgenti in grado di stravolgerci la mente, aumentando di conseguenza il livello di attenzione da prestare a ogni dettaglio. Ogni parola, ogni movimento, ogni inquadratura avrebbe potuto essere una potenziale chiave per sbloccare un mistero prima nemmeno considerato tale. Giusto per essere pronti a tutto. L’hype detiene il potere che ciascun individuo decide di assegnarli, ma meglio non abbassare la guardia.
Non che The Perfection non sia in qualche modo ugualmente sorprendente, ambiguo o progettato in modo subdolo. È tutte queste cose, ma è molto più ‘semplice’ e prevedibile di quanto potrebbe farci credere. Dunque, è probanilmente preferibile abbassare certe aspettative per qualcosa di straordinario e semplicemente allacciare le cinture per quella che potrebbe rivelarsi per molti una bizzarra corsa.
È facile dirlo dopo aver assistito ai 90 minuti scarsi del lungometraggio, ma la ‘cecità’ totale non pregiudica proprio niente. Per prima cosa, The Perfection non si basa su un unico clamoroso twist alla Il Sesto Senso o La moglie del soldato. Come un astronauta a gravità zero, l’opera diretta da Richard Shepard (Dom Hemingway) si ribalta di prospettiva secondo la propria volontà. La disorientante direzione cambia abbastanza spesso che anche se due colpi di scena vengono spoilerati o previsti in anticipo, c’è ancora abbastanza materiale con cui stupire lo spettatore.
Vale la pena però anche sottolineare che alcune categorie più sensibili – se non adeguatamente preavvertite – potrebbero invece risentire spiacevolmente di alcuni elementi di sceneggiatura che coinvolgono molestie su minori e violenza sessuale.
Anni fa, Charlotte ha lasciato il prestigioso conservatorio Bachoff per prendersi cura di sua madre malata. Ora che la donna è infine morta, la ragazza intende rientrare nel mondo dorato della musica. Inizia contattando Anton e Paloma (Steven Weber e Alaina Huffman), la coppia che gestisce il severissimo istituto. I due invitano Charlotte a Shanghai per fare da giudice in una competizione tra giovanissime violoncelliste talentuose, ma lì incontra Lizzie (Logan Browning), la nuova protetta che ha preso il suo posto che decise di abbandonare le scene e che ora è venerata e adorata da tutti.
Dilungarsi ulteriormente nella trama diventerebbe sì rischioso per chi legge. Proprio come Nostradamus ha fatto con le sue note e ineffabili quartine, meglio limitarsi allora a enunciare sibillinamente importanti momenti di situazioni che in qualche momento del film si verificano: allucinazioni, mutazioni, omicidi, mutilazioni, cospirazioni, alleanze segrete e, più di tutto, vendetta.
The Perfection resiste alla morsa della sua follia ancorandosi all’intensità delle prove sfaccettate di Allison Williams e Logan Browning. Entrambe le attrici si fanno carico di personalità in egual misura enigmatiche, seducenti, sicure di sé e vulnerabili. L’alternanza di simpatia per l’una o l’altra fluttua frequentemente, ed entrambe rimangono perfettamente ‘sintonizzate’ sullo specifico grado di drammaticità richiesto dai singoli momenti. È impossibile staccare gli occhi dal meraviglioso, spesso selvaggio, lavoro che portano sullo schermo (inutile dirlo, il film va visto in lingua originale).
Potrebbero sorgere da parte di qualche spettatore domande legittime, ad esempio su come la sceneggiatura scritta a sei mani da Eric C. Charmelo, Richard Shepard stesso e Nicole Snyder, utilizzi lo stupro come strumento narrativo o inquadri le sopravvissute agli abusi come eroine disturbate con motivazioni sociali potenzialmente molto problematiche. Ma lasciamo che i controversi temi di The Perfection vengano sviscerati altrove sotto la luce scrutatrice del clima post #MeToo che si sta creando.
Probabilmente, è preferibile non caricarlo di eccessivi sovratesti e significati ‘alti’, ma di leggerlo come un caro vecchio film horror realizzato per una classica ‘proiezione di mezzanotte’ zeppa di fan ululanti e cesti di pop-corn.
Emulando i crudi rape & revenge di un tempo – ma strizzando l’occhio anche a un certo morboso cinema asiatico più recente, leggasi Takashi Miike o Park Chan-wook – The Perfection potrebbe non essere altro che un puro esercizio di exploitation moderna da grindhouse travestita da prestigioso evento di Netflix. È un po’ sciocco, molto sordido, ma soprattutto è diabolicamente divertente per la sua strana audacia, gli shock sensazionalistici che pescano dal body horror e l’insidiosa soddisfazione del risultato.
Se vi resta qualche dubbio circa la possibile interpretazione del film o del finale, il regista ha spiegato personalmente la sua visione e quella degli sceneggiatori.
Di seguito il il trailer italiano e quello internazionale (per meglio apprezzare le voci originali) di The Perfection, nel catalogo di Netflix dal 24 maggio: