Titolo originale: The Perfection , uscita: 20-09-2018. Regista: Richard Shepard.
Richard Shepard su The Perfection: “Vi offro la spiegazione del mio film e il significato del finale”
28/05/2019 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista del revenge thriller distribuito da Netflix ha parlato delle scelte di sceneggiatura che coinvolgono i personaggi di Allison Williams e Logan Browning e di cosa guida le loro azioni e il loro rapporto
Se non avete ancora visto The Perfection (la nostra recensione), evitate di proseguire con la lettura. L’ultimo film distribuito in esclusiva da Netflix è stato diretto Richard Shepard (The Hunting Party) e vede protagoniste Allison Williams (Scappa – Get Out) e Logan Browning (Powers) nei panni di due giovani prodigi del violoncello coinvolte in una contorta relazione che si evolve attraverso rivalità, romanticismo, vendetta e molto altro.
Si tratta di un’opera che non teme di scandalizzare e, sebbene un po’ prevedibile in certe svolte, può essere utile comunque capire dalla viva voce del suo regista le sue ispirazioni e come sono nati i momenti più sorprendenti del film, su tutti la sequenza finale.
Ispirato apertamente dai revenge horrorsudcoreani, e in particolare dai lavori di Park Chan-wook (The Perfection riecheggia l’imprevedibile thriller erotico Mademosille del 2016), Richard Shepard ha voluto lavorare su qualcosa che non sarebbe mai stato quello che il pubblico si poteva aspettar. Ha spiegato:
Adoro il modo in cui [Park Chan-wook] gioca con la struttura e inserisce dei colpi di scena nei suoi film in modo oltraggioso, eppure tutto acquista un senso nel finale, e amo con quanta eleganza lo faccia.
Un’altra influenza chiave per il regista e i suoi co-sceneggiatori Eric C. Charmelo e Nicole Snyder è stata la docuserie (di Netflix) The Keepers del 2017, che indagava sul potenziale insabbiamento da parte della Chiesa in merito ad abusi di potere e all’omicidio di una suora. Ha continuato Richard Shepard:
Questa docuserie è stata per noi un importante punto di partenza per l’idea di questi abusi sistematici. Abbiamo pensato che sarebbe stato molto interessante, in termini di trama sottotraccia.
The Perfection è un film di vendetta, ma la vendetta di Charlotte non è mai stata destinata a Lizzie, ma contro Anton (Steven Weber), i suoi colleghi istruttori e la Bachoff Academy of Music. Al contrario, la missione di Charlotte era di salvare Lizzie con qualsiasi mezzo necessario e sapeva che la ragazza, indottrinata a dovere, non sarebbe mai uscita di là di sua spontanea volontà. Tutta la faccenda sembra però partir da molto lontano, già da bambine, come un paio di flashback mostrano. Richard Shepard ha ulteriormente indagato questo aspetto:
Sentivo che, in definitiva, questa è una storia di amicizia. Il personaggio di Allison ripensa in un flashback a quando da bambina sta lasciando l’accademia mentre la versione giovane del personaggio di Logan sta salendo le scale, e vediamo questo momento per due volte nel film. Per me, questo è il film. Lì Allison avrebbe potuto dirle qualcosa del tipo “Non ci entrare”, ma invece non l’ha fatto, per molte ragioni. Era una bambina, è stata vittima di abusi; c’erano molte ragioni per le quali non l’ha fatto.
Ad ogni modo, per Richard Shepard, il film si basa sul modo in cui il senso di colpa ha divorato per oltre dieci anni dopo aver lasciato Anton e l’Accademia, e The Perfection è la storia della sua vendetta, sì, ma soprattutto del suo tentativo di salvare Lizzie da quel mondo in cui lei ha lasciato che entrasse:
Mi sentivo come se lei avesse dovuto fare i conti con questo senso di colpa per dieci anni. Ha dovuto vivere con il dolore di ciò che non aveva fatto. Quindi questo è un film su qualcuno che cerca di correggere quell’errore. Potrebbe essere completamente fuori strada, forse, nel modo in cui l’ha fatto, ma il fatto è che questo ciò di cui tratta la storia. Quindi è presente un livello di redenzione e, soprattutto, di empowerment, grazie alla sua capacità di riuscirci.
Il che ci porta all’immagine finale di The Perfection. Charlotte non è tornata all’Accademia di Bachoff per compiere la sua vendetta in solitaria, ma ha segretamente collaborato con Lizzie per distruggere Anton. Le due lottano così all’ultimo sangue con l’uomo, che, prima di morire, riesce a ferire gravemente Charlotte al braccio destro. Perfetta complementarietà con Lizzie, che ha la sola mano sinistra ancora ‘funzionante’. Nell’ultimissima sequenza, le due ragazze, ‘intrecciate’ sul palco della Cappella, suonano il violoncello insieme, scoprendo un nuovo modo di creare arte. Mentre un completamente deturpato Anton – cieco, muto e privo di arti – è costretto ad ascoltarle.
Richard Shepard rivela che questa scioccante immagine è stata elaborata in fase di sceneggiatura attraverso varie discussioni, anche se nessuno sapeva avrebbe funzionato fino a quando non l’hanno girata. Il regista non voleva infatti utilizzare controfigure o CGI, quindi ha chiesto ad entrambe le attrici di imparare a suonare il violoncello davvero, operazione compiuta dopo dopo mesi di prove. È stato solo allora che tutti quanti hanno visto la potenzialità dell’immagine conclusiva, con le due protagoniste avvinghiate l’una attorno all’altra.
Era un’immagine sexy, inquietante, empowering e folle, eppure anche perfetta in un certo senso; è davvero [perfetta] per quello che hanno passato … saranno legate insieme in quel modo per il resto delle loro vite.
Anche le parole con cui termina The Perfection risuonano grottescamente romantiche in un simile contesto
Di seguito il il trailer italiano e quello internazionale (per meglio apprezzare le voci originali) di The Perfection, nel catalogo di Netflix dal 24 maggio:
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Fonte: Collider