La vendicativa Sadako / Samara non è tutta frutto della fantasia dello scrittore Kôji Suzuki
L’implacabile e rancorosa Samara è tornata sugli schermi in Rings/The Ring 3 (la nostra recensione).
E Sadako (giapponese) / Samara (americana)? Che ci crediate o no, anche lei ha un fondamento nella realtà, o meglio nel folklore popolare (che poi ha sempre un fondamento di verità no?).
La storia di Sadako / Samara, introdotta nel romanzo scritto da Kôji Suzuki che è stato adattato nel film Ringu di Hideo Nakata nel 1998 e poi in The Ring di Gore Verbinski nel 2002, prevede tre ingredienti fondamentali: una ragazza, un pozzo e una videocassetta maledetta. Per farla breve, Sadako / Samara era una ragazza con poteri soprannaturali che è stata gettata in un pozzo e che ritorna nel nostro piano fisico di realtà grazie alla suddetta VHS – quando qualcuno guarda il filmato che vi è impresso, il di lei fantasma striscia fuori della sua tomba d’acqua e scatena la sua vendetta contro quella persona, sette giorni più tardi. La storia cambia leggermente da film a film, ma questo è il succo.
Quindi, quanto è reale Sadako / Samara? Dobbiamo viaggiare fino al Castello di Himeji per scoprirlo.
Okiku, che aveva lavorato in una segreta nei sotterranei del palazzo, era la serva di un samurai di nome Tessan Aoyama, il quale l’aveva presa in particolare simpatia. In realtà, egli se ne innamorò perdutamente, arrivando a dirle che avrebbe lasciato la moglie per stare con lei. La ragazza non era però d’accordo con questo piano, un rifiuto che ha portato al suo apparente omicidio per mano del brutale samurai.
Uno dei compiti principali di Okiku era di badare a dieci piatti d’oro di grande valore di proprietà di Aoyama, e un giorno, il samurai decise di nasconderne uno. Disse a Okiku che se lei non avesse accettato di stare con lui, l’avrebbe incolpata di aver rubato il piatto, un’accusa che avrebbe portato senza dubbio prima alla sua tortura e poi all’esecuzione. In una versione della storia, la ragazza pose fine alla propria vita gettandosi volontariamente nel pozzo del castello, vedendosi in una situazione senza via d’uscita alcuna in ogni caso. In un’altra versione, fu invece Aoyama a scaraventarla nel pozzo dopo il suo rifiuto.
Naturalmente, la vicenda non finisce qui.
I disegni d’epoca di Okiku la raffigurano come molto simile nell’aspetto a Sadako / Samara, con fluenti capelli neri e un lungo abito bianco. Si tratta comunque della rappresentazione generica di una persona morta in circostanze innaturali in Giappone: questi fantasmi sono indicati come Yūrei, termine traducibile con “anima flebile” ma anche con “spirito oscuro”. Queste donne vengono usualmente sepolte in abiti bianchi, con i lunghi capelli sciolti.
Il pozzo, localmente noto come “Pozzo di Okiku,” può ancora essere visitato oggi fuori dal Castello di Himeji, ma ora ha sbarre di ferro battuto che lo ricoprono. Un estremo tentativo per tenere Okiku bloccata all’interno forse?
Di seguito il trailer italiano di The Ring 3: