Con il prossimo arrivo al cinema di La Torre Nera e IT ci si chiede se questi si aggiungeranno all'alta pila dei 'terribili' o andranno in quella molto più sottile dei 'meritevoli'
Con il recente ronzio che ha cominciato ad avvolgere entrambi gli adattamenti di La Torre Nera e IT, per non parlare dell’a lungo attesa distribuzione di Cell, Stephen King si ritrova ancora una volta sotto i riflettori nelle vesti di benevolo signore dell’horror. Lo scrittore non è certo estraneo ad opere basate sul suo lavoro, essendo stato anche lui coinvolto nella produzione di un paio di film e serie televisive in passato, ma questa recente ondata di adattamenti sembra essere un sogno che diventa realtà per gli appassionati di lunga data. Quindi, siamo in procinto di essere testimoni delle nostre storie preferite, portate in vita come capolavori ad alto budget in una qualche forma di rinascita dei blockbuster? Probabilmente no.
Questo significa che il lavoro di King è intrinsecamente scarso, o addirittura infilmabile? Ovviamente no. Tentativi riusciti Le notti di Salem e Stand by Me – Ricordo di un’estate, tra i numerosi, hanno dimostrato di volta in volta che è del tutto possibile tradurre lo stile unico dell’autore americano sia sul piccolo che sul grande schermo, quando dietro al progetto c’è la squadra giusta. Come notato da molti, la serie evento di Netflix Stranger Things non è altro che uno pseudo-adattamento di IT, e le possibilità che la trasposizione ufficiale del regista Andrés Muschietti superi la suddetta serie quale lettera d’amore verso l’originale di King sono piuttosto poche.
Tuttavia, ciò non significa che i registi dovrebbero semplicemente rinunciare ad adattare le storie di King. Significa soltanto che bisognerebbe pensare di più a quali storie scegliere e come girarle al meglio. Dando uno sguardo ai tentativi di maggior successo, è facile vedere che i migliori non hanno avuto paura di prendersi qualche libertà dal materiale originario per facilitarne la transizione sul grande schermo. Questo non è solo vero per le trame e personaggi, ma anche per i momenti più spaventosi. Ciò che funziona sulla pagina non funziona sempre sullo schermo, e quando si tratta di terrore, le cose si fanno ancora più complicate.
E’ richiesta una certa finezza per poter suggerire qualcosa di orribile in letteratura, e quindi lasciare che siano i lettori a riempire gli spazi vuoti con le parti più buie della loro immaginazione. Questo è qualcosa in cui King è maestro indiscusso, qualcosa che rende il compito di adattare un suo lavoro ancora più complesso. Ad esempio, gli animali intagliati nelle siepi di Shining sono terrificanti nel libro, ma hanno un aspetto assolutamente ridicolo sullo schermo (in particolare in TV). Anche oltre il regno dell’horror, lo stesso vale per cose come la bizzarra “Mano di Dio” di L’ombra dello Scorpione, e molti altri eccentrici elementi di queste storie. In definitiva, la natura personale della scrittura di King, che lo ha reso in primo luogo un autore così popolare, può benissimo essere responsabile dei risultati misti di così tante delle sue trasposizioni.
Dobbiamo aspettarci qualcosa sulla falsariga di quanto fatto da Peter Jackson con la trilogia di Il Signore degli Anelli? Non necessariamente. Dovremmo essere entusiasti della possibilità di condividere queste storie con un’intera nuova generazione? Assolutamente! Fino a quando i registi faranno bene i compiti, c’è la possibilità che da questa situazione escano fuori alcuni film indimenticabili. Alla fine, è più importante per i team creativi dietro questi lungometraggi catturare quella sensazione illusoria dei racconti di Stephen King piuttosto che adattarne la trama pezzo per pezzo. Anche nella peggiore delle ipotesi, un “cattivo” adattamento di King potrebbe comunque essere piuttosto divertente. Dopo tutto, chi può negare che Brivido sia uno dei film più spassosi tutti i tempi?