Il creatore ha spiegato la difficile e lunga gestazione del nuovo episodio sequel
L’episodio di Black Mirror intitolato “USS Callister” del 2017 è stato un enorme successo tra i fan, grazie soprattutto al piacere di vedere Jesse Plemons nei panni di una versione disturbata del Capitano Kirk.
L’episodio, vincitore di un Emmy e parte della quarta stagione, è ampiamente considerato uno dei racconti più ingegnosi e stratificati mai proposti dalla serie antologica. Non sorprende quindi che sia proprio questo il primo episodio di Black Mirror ad avere un seguito ufficiale.
Ciò che sorprende, semmai, è quanto tempo ci sia voluto per realizzarlo – e quanto diverso avrebbe potuto essere.
In una recente intervista con Deadline, il creatore della serie Charlie Brooker ha raccontato il lungo percorso che ha portato a “USS Callister: Into Infinity”, il sequel in formato lungometraggio da poco uscito insieme con la settima stagione su Netflix. E a quanto pare, la sua evoluzione è stata una vera e propria saga produttiva.
Se i ritardi sono stati frustranti, hanno però permesso a Brooker di giocare con idee più ambiziose. A un certo punto, ha anche valutato l’idea di trasformare USS Callister in una serie a sé stante o addirittura in un film indipendente. Alla fine, però, si è deciso di mantenere il progetto all’interno dell’universo Black Mirror, pur spingendo al massimo i limiti del formato — senza espandere quello narrativo.
L’episodio originale si chiudeva con il villain Robert Daly (Plemons) punito come meritava: intrappolato in stato comatoso nel mondo reale, mentre le sue vittime digitali prendevano il controllo della propria esistenza virtuale.
Visto che Daly è morto (o meglio, cerebralmente morto), non tornerà. Ma quasi tutto il resto del cast originale è confermato: Cristin Milioti (Nanette Cole), Jimmi Simpson (Walton), Billy Magnussen (Valdack), Milanka Brooks (Elena), Osy Ikhile (Nate) e Paul G. Raymond (Dudani).
La nuova storia riprende da dove si era interrotta, con i cloni digitali dei protagonisti “bloccati in un universo virtuale infinito, in lotta per la sopravvivenza contro 30 milioni di giocatori.”