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Titolo originale: ??? ?? , uscita: 17-09-2021. Stagioni: 3.

Dossier: Squid Game e la sua storia (quasi) vera; esploriamo le sue tragiche ispirazioni

14/01/2025 news di Marco Tedesco

Vediamo un po' cosa c'è dietro all'idea di Hwang Dong-hyuk

squid game giocatori

Nel 2021, Squid Game ha conquistato il mondo diventando un successo globale su Netflix, mantenendo il suo status anche quasi tre anni dopo con l’uscita della seconda stagione (la recensione), che si conclude con un frustrante cliffhanger.

L’attesa per la terza e ultima stagione del thriller di sopravvivenza sudcoreano è ai massimi storici, poiché i destini dei personaggi — vecchi e nuovi — rimangono in sospeso. Il mistero sui veri responsabili dei giochi letali è ancora irrisolto per Seong Gi-hun/Player 456 (Lee Jung-jae), che torna nuovamente nell’inquietante arena della morte, determinato a distruggere il sistema che perpetua questi giochi disumani.

Questa nuova iterazione dei giochi sembra più sanguinosa che mai, mettendo in luce gli aspetti peggiori della natura umana quando si tratta di sopravvivere in un contesto progettato per esacerbare l’egoismo e la crudeltà.

Il fenomenale successo di Squid Game può essere attribuito alla visione serrata e avvincente del creatore e regista Hwang Dong-hyuk, oltre che alle interpretazioni potenti degli attori. Tuttavia, i social media hanno avuto un ruolo cruciale nel cementare lo show nella cultura popolare, alimentando la sua viralità attraverso trend su TikTok, fan-cam dedicate ai personaggi e meme specifici.

squid game serie netflixLa seconda stagione non è stata da meno, con il recente trend della “Mingle Dance” su TikTok, ispirato a una sfida del nuovo capitolo, e le fan-cam su Lee Byung-hun, il carismatico interprete del Front Man, che hanno riacceso l’interesse per la sua carriera cinematografica.

Una teoria virale e infondata

Purtroppo, questa attenzione mediatica ossessiva può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Pochi giorni dopo il debutto della seconda stagione, un video virale su TikTok ha affermato che un vero Squid Game si sarebbe svolto nel 1986, in “un bunker sotterraneo in una terra di nessuno, dove persone erano costrette a partecipare a giochi per sopravvivere” (via The Korea Times). Il video era accompagnato da immagini di un magazzino fatiscente con pareti e scale vivacemente colorate, simili alla scenografia labirintica della serie Netflix.

Le foto mostravano anche gruppi di persone presentate come partecipanti involontari di questi presunti giochi mortali. Il video, condiviso più di 17.000 volte e con oltre 50.000 “mi piace”, ha generato grande clamore.

Tuttavia, questa teoria e le immagini correlate sono state indiscutibilmente smentite.

Le immagini incluse nel video provengono dal Brothers Home, un campo di internamento a Busan attivo negli anni ’70 e ’80, e non hanno alcun legame con la trama di Squid Game. Alcuni elementi delle immagini erano stati manipolati utilizzando componenti generati dall’intelligenza artificiale per richiamare l’estetica della serie, costruendo un collegamento falso e sensazionalista.

Questa connessione infondata sfrutta la tragedia reale del Brothers Home per generare shock e interesse, oscurando le orribili violazioni dei diritti umani che si sono realmente verificate nella struttura.

Il vero orrore del Brothers Home

Il Brothers Home era ufficialmente una struttura di assistenza sociale, ma si è rivelato essere un luogo di abusi e violenze sistematiche. Negli anni ’70 e ’80, la Corea del Sud stava cercando di rinnovare la propria immagine in vista delle Olimpiadi di Seoul del 1988, intraprendendo riforme sociali di facciata.

Invece di affrontare le vulnerabilità sociali con politiche di riabilitazione, il governo ha optato per una “pulizia” delle strade, arrestando e internando chiunque fosse considerato un “vagabondo”. Questo includeva orfani, persone con disabilità e altre categorie vulnerabili.

squid game serie netflix maschereLe indagini successive hanno rivelato che i detenuti del Brothers Home erano costretti a lavori forzati, subivano abusi sessuali e torture psicologiche. Si stima che almeno 657 persone siano morte all’interno del campo, ma nessuno è mai stato legalmente ritenuto responsabile per queste atrocità.

La vera ispirazione dietro Squid Game

Sebbene la premessa di Squid Game possa sembrare legata a eventi reali, il regista Hwang Dong-hyuk ha chiarito che la serie è una creazione originale. In un’intervista del 2021 con The Guardian, Hwang ha spiegato che l’idea è nata durante un periodo di difficoltà economiche personali nel 2009, in seguito alla crisi finanziaria globale:

Ero in serie difficoltà economiche. Mia madre era andata in pensione e il film su cui stavo lavorando non aveva ricevuto finanziamenti. Non ho potuto lavorare per circa un anno. Abbiamo dovuto prendere in prestito denaro, io, mia madre e mia nonna […] Ho letto Battle Royale e Liar Game, e mi sono immedesimato nei personaggi che lottavano disperatamente per soldi e successo. Mi sono chiesto: se un gioco di sopravvivenza come questo esistesse nella realtà, vi parteciperei per aiutare la mia famiglia? Così ho iniziato a scrivere il copione.”

Anche il titolo della serie si ispira a un gioco tradizionale coreano della sua infanzia, noto come il gioco del calamaro. Questo gioco fisico richiedeva forza e strategia, un tema che si riflette nel viaggio morale e personale di Gi-hun nella serie.

Un’opera di finzione con radici nella realtà

Insomma, sebbene Squid Game non sia basato su eventi storici, affronta temi universali e potenti come le disuguaglianze economiche, la disumanizzazione e la sopravvivenza in un mondo capitalista spietato. La serie riesce a intrattenere e a far riflettere, offrendoci uno specchio inquietante della nostra società.

Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano della stagione 2 di Squid Game: