Voto: 6/10 Titolo originale: ??? ?? , uscita: 17-09-2021. Stagioni: 3.
Squid Game, stagione 2: la recensione dei 7 nuovi episodi della serie (su Netflix)
26/12/2024 recensione serie tv ??? ?? di Gioia Majuna
Un mix di emozioni, ma più che altro un ponte verso la terza stagione che un prodotto dalla conclusione soddisfacente
Come i partecipanti ai giochi mortali che compongono lo show stesso, la seconda stagione di Squid Game ha dovuto affrontare una sfida enorme. La prima stagione della serie sudcoreana (la recensione), creata, scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk, è diventata un successo clamoroso per la piattaforma di streaming, nonché un vero e proprio fenomeno culturale.
Questo ha fatto sì che qualsiasi nuova stagione fosse destinata a confrontarsi con aspettative difficilmente realizzabili. Nell’era attuale di contenuti in continua espansione, non è facile per una serie in streaming emergere e conquistare un vasto pubblico, eppure Squid Game ci è riuscita, catturando gli spettatori con la sua storia cruda di morti improvvise e capitalismo opprimente.
La trama della serie era semplice ma brillante: un gruppo di persone seppellite sotto montagne di debiti accettava di partecipare a una serie di giochi apparentemente infantili per vincere una somma di denaro stratosferica. E sì, i giochi infantili erano mortali. La posta in gioco era incredibilmente alta: chiunque vincesse poteva infatti estinguere i propri debiti e garantire la propria sicurezza finanziaria per tutta la vita, mentre i perdenti sarebbero morti in modo violento e orribile.
Quello che ha reso Squid Game universalmente apprezzato è il fatto che molti di noi potessero immedesimarsi nella situazione: mentre i ricchi diventano sempre più ricchi e il resto di noi continua a lottare per arrivare a fine mese, era facile immaginare di mettere a rischio la propria vita per la prospettiva di una sicurezza economica.
Nella stagione 1, Seong Gi-hun (Lee Jung-jae, che ha vinto un Emmy per la sua interpretazione), indebitato fino al collo, è uno dei 456 partecipanti che finiscono su un’isola misteriosa a giocare al misterioso ‘gioco del calamaro’. All’inizio, i giocatori non hanno idea di cosa li attenda, ma presto scoprono la terribile verità quando partecipano a un gioco in stile Un, due, tre, stella!, in cui chi non riesce a fermarsi viene abbattuto da una pioggia di proiettili.
I giochi diventano ancora più angoscianti da lì in poi, e alla fine ogni singolo giocatore muore in modo orribile, mentre Gi-hun vince il premio finale di 45,6 miliardi di won (circa 38 milioni di dollari). Sebbene questi soldi fossero esattamente ciò che Gi-hun voleva e aveva bisogno, l’esperienza di vedere morire tutti intorno a lui lascia un segno indelebile.
Squid Game avrebbe potuto tranquillamente concludersi lì, con Gi-hun sia vittorioso che tormentato. Ma lo show è stato un successo così enorme che Netflix, comprensibilmente, ne ha voluto di più. In totale, la piattaforma di streaming ha guadagnato quasi 1 miliardo di dollari dalla serie… mentre, ironicamente, il creatore Hwang ha guadagnato quasi nulla.
Alla fine, Netflix e Hwang hanno trovato un accordo, e il creatore di Squid Game ha accettato di realizzare altre due stagioni, con la stagione 3 destinata a essere il gran finale (anche se Netflix sta parallelamente collaborando con David Fincher per uno spin-off americano …). Per ora, ad ogni modo, abbiamo la seconda stagione, che arriva giusto in tempo per le feste natalizie e deve riuscire a soddisfare le enormi aspettative. Ma può una nuova stagione davvero ricreare il fenomeno che è stata la precedente?
Alla fine, la seconda stagione di Squid Game riesce a essere sia emozionante che deludente. La nuova stagione si sviluppa a un ritmo costante, proponendo nuove svolte e scatenando altri giochi mortali. Tuttavia, con soli 7 episodi, rispetto ai nove della stagione 1, spesso sembra di assistere a una preparazione per la terza e ultima stagione.
Si potrebbe considerare questa come la “L’Impero colpisce ancora” della trilogia di Squid Game, una continuazione senza una vera conclusione, completata da un cliffhanger pensato per scioccarti e lasciarti con la voglia di vedere di più (la spiegazione). D’altra parte, potreste alla fine ritrovarvi a chiedervi: “Ma è tutto qui?” Non aiuta nemmeno che Hwang carichi la stagione di sottotrame che non portano a nulla.
La serie le risolverà nella stagione 3? Probabilmente! Ma un approccio simile non rende la visione particolarmente avvincente.
Seguono spoiler minori.
Ad ogni modo, all’inizio della stagione 2 è passato del tempo dalla conclusione della prima, e Gi-hun è ancora sia tormentato che determinato. Ha usato il suo enorme jackpot per assumere un’intera squadra di persone che lo aiuteranno a rintracciare chi si nasconde dietro a coloro che ancora gestiscono lo Squid Game.
Gi-hun avrebbe potuto prendere i suoi soldi e sparire, ma invece vuole abbattere l’organizzazione una volta per tutte. Lo accompagna in questa missione Hwang Jun-ho (Wi Ha-joon), un poliziotto che ha un legame diretto con quei giochi mortali: suo fratello, Hwang In-ho (Lee Byung-hun), noto con il soprannome di Front Man, è infatti colui che dirige lo show, indossando una maschera nera e vestendosi come un Dottor Destino gotico mentre osserva quel che accade.
La natura stessa dello show impone che, prima o poi, Gi-hun debba ritornare nel gioco. E infatti, accade proprio così. Ed è qui che la seconda stagione comincia a presentare dei problemi. Si percepisce un vero senso di ripetizione che si instaura quasi subito.
Nel tentativo di ricordare agli spettatori cosa amassero della serie, Squid Game stagione 2 finisce per riciclare elementi della prima stagione. C’è anche un grande colpo di scena riguardante uno dei nuovi giocatori che è stato direttamente preso dalla stagione 1. Persino la sottotrama del traffico di organi ritorna.
Allo stesso tempo, la stagione 2 commette un grosso errore nel darci molti meno giochi. Una delle cose che aveva reso la stagione 1 così memorabile è stata la varietà di giochi mortali a cui i giocatori partecipavano da episodio a episodio. La stagione 2, invece, ci offre solo una manciata di giochi, e uno di questi — Un, due, tre, stella! — è ben noto.
E mentre la stagione 1 ha trovato qualcosa da far fare a Jun-ho facendolo intrufolare sull’isola misteriosa dove si svolgono i giochi, la stagione 2 lo lascia su una barca per tutto il tempo, con ogni episodio che lo vede tornare brevemente mentre naviga cercando Gi-hun. È, a dirla tutta, materiale piuttosto noioso, e conferisce all’intera stagione un’aria di frammentarietà, come se Hwang fosse diviso tra l’avanzare della storia e il desiderio di non abbandonare vecchi schemi narrativi.
Ciò non significa che la stagione 2 di Squid Game non intrattenga. Molti dei nuovi personaggi lasciano il segno — Hyun-ju (Park Sung-hoon), una donna transgender che entra nei giochi, diventa un personaggio memorabile per cui facciamo il tifo, mentre Park Gyu-young, nel ruolo della giovane No-eul (cercando di non spoilerare …), è forse l’aggiunta più interessante alla trama; una figura moralmente ambigua che, purtroppo, finisce messa da parte entro la fine della stagione.
La serie continua a essere emotivamente devastante nel modo in cui ci fa affezionare a persone che sappiamo potrebbero morire in qualsiasi momento — e infatti, ci sono diverse scene brutali in questa stagione che colpiscono dritto allo stomaco.
La stagione 2 riesce anche a far crescere Gi-hun come personaggio in modi inaspettati. Entra nei giochi con una missione: dimostrare che la visione del mondo di chi gestisce il gioco, rappresentata dal Front Man, è sbagliata e vile.
Costui ribatte che chi gestisce il gioco non fa altro che crearli, sta ai giocatori partecipare. E per sottolinearlo, la stagione 2 introduce un nuovo elemento: dopo ogni gioco mortale, i giocatori possono votare se restare o andarsene — e ancora una volta, i giocatori votano per restare, pur sapendo che potrebbero essere uccisi in qualsiasi momento.
Agli occhi del Front Man, questo è la conferma della sua visione cupa e gelida del mondo, ma per Gi-hun, non fa altro che evidenziare come il gioco sfrutti la disperazione di persone bisognose. Eppure, quando arriva il finale della stagione, Gi-hun si trova a prendere decisioni che forse avrebbe considerato ciniche e crudeli quando era tornato nel gioco. Questa battaglia emotiva e mentale è l’elemento più interessante della stagione, ma quando il finale ricco di azione arriva, inizia a sembrare che la serie si sia intrappolata in un angolo.
In definitiva, la stagione 2 di Squid Game sembra cercare di fare una sola cosa, e una sola cosa sola: eccitarci in vista della terza. E, teoricamente, ci riesce, perché è probabile che vorremo sapere come finirà questa storia. Ma è difficile togliersi parimenti la sensazione che troppo di questa stagione sembri una ripetizione.
Certo, intrattiene e vola veloce, ma mentre la stagione 1 sembrava quel tipo di intrattenimento sconvolgente ed esotico lontanissimo dagli standard occidentali, la seconda risulta troppo familiare e inconcludente.
Se volete una spiegazione del finale, vi agevoliamo una interpretazione di quello che avviene, con l’ausilio delle dichiarazioni del cast e del creatore.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano della stagione 2 di Squid Game, su Netflix dal 26 dicembre:
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