Voto: 7/10 Titolo originale: Fallout , uscita: 10-04-2024. Stagioni: 2.
Fallout: la recensione degli 8 episodi della serie ambientata nella Zona Contaminata (su Prime Video)
10/04/2024 recensione serie tv Fallout di Marco Tedesco
Walton Goggins ed Ella Purnell sono al centro di un adattamento soddisfacente, capace di rispettare e approfondire l'universo dei videogiochi
L’adattamento televisivo live action di Fallout da parte degli Amazon Studios riesce nell’obiettivo che i videogiochi della leggendaria serie post apocalittica iniziata nel 1997 non hanno mai raggiunto: porre la narrazione al di sopra di ogni altra cosa. Lo show ricrea infatti sì amorevolmente la Zona Contaminata in un modo che rimane fedele alla sua visione originale, ma la storia è del tutto nuova e inaspettatamente stimolante.
I personaggi televisivi tridimensionali sono più complessi rispetto alle loro controparti giocabili, anche se – ad essere onesti – hanno il vantaggio di non dover stare fermi in modo innaturarale mentre guardano direttamente verso la cinepresa ogni volta che hanno qualcosa da dire.
Uno dei protagonisti principali è Cooper Howard (un irresistibile Walton Goggins), una star del western in declino che incontriamo in abiti da cowboy mentre fa roteare il lazo a una festa di compleanno per bambini nella Los Angeles degli anni ’50 per sbarcare il lunario. Ha portato sua figlia al lavoro e all’improvviso, con sommo orrore, vede un fungo atomico in lontananza sopra lo skyline di Los Angeles. E poi, un altro. E un altro.
Nel tentativo di salvare l’umanità, i sopravvissuti si chiudono allora disperatamente in rifugi antiatomici sotterranei numerati chiamati “Vault” dove rimarranno protetti dalle radiazioni per generazioni. Stacco. Un bel salto temporale.
Come nei VG, il Fallout ‘dal vivo’ è ambientato in una storia alternativa degli Stati Uniti, oltre duecento anni dopo che la superficie terrestre è stata incendiata e irradiata in modo irriconoscibile dalla guerra nucleare.
Vediamo quindi la Zona Contaminata attraverso gli occhi di tre personaggi principali: Lucy (la Ella Purnell di Yellowjackets), un’abitante del Vault che sale in superficie per la prima volta; Maximus (l’Aaron Moten di Emancipation), un ostinato apprendista della militante Confraternita d’Acciaio; e il Ghoul, uno spietato cacciatore di taglie che si scopre essere in realtà il nostro vecchio amico Cooper.
Divorando periodicamente farmaci e altri prodotti chimici, è riuscito a sopravvivere per secoli dopo la prima caduta delle bombe. Il compromesso è che ora ha un buco enorme dove una volta c’era il suo naso e un cratere ancora più grande dove un tempo c’era il suo cuore.
I gamers noteranno subito che la serie Amazon ha assolutamente centrato l’aspetto visivo e i suoi di questo universo. Le tute blu e gialle della Vault-Tec, gli insediamenti umani sgangherati, le enormi armature atomiche. Anche l’interfaccia verde brillante del Pip-Boy è fedelissima.
E le canzoni degli anni ’40 e ’50, come i capisaldi del franchise “I Don’t Want to Set the World On Fire” e “Maybe”, contribuiscono a ricreare meravigliosamente le atmosfere dei videoiochi da parte dello show TV, appoggiandosi all’ironia e all’ilarità di ambientare raccapriccianti atti di ultraviolenza su un tappeto di sdolcinate ballate d’amore.
Sono però i personaggi e la narrazione a fare davvero di tutto per rendere Fallout molto più avvincente dal punto di vista narrativo rispetto ai videogiochi. Lucy affronta la ferocia delle Aree Selvagge per trovare suo padre Hank (Kyle MacLachlan) e scopre che la sua educazione pacifista e lontana dal male nel Vault serve a ben poco tra i bugiardi e gli assassini ce brulicano in superficie. “Fanculo i Vault”, sputa un colono scontroso mentre Lucy esprime opinioni sugli ambiziosi piani di “bonifica” a lungo termine del suo popolo.
Sebbene Maximus abbia avuto un’educazione protetta in molti modi (tutto ciò che ha conosciuto è la vita da obbediente membro della Confraternita d’Acciaio), è invece molto meno puro di cuore di Lucy. Farebbe di tutto per indossare l’armatura potenziata che i cavalieri della Confraternita usano per esercitare il loro dominio sulla Zona Contaminata. È assetato di potere, testardo e, a volte, estremamente idiota, ma c’è comunque qualcosa di simpatico in lui.
Il Ghoul è molto diverso dall’eroe a cavallo che abbiamo incontrato nei momenti di apertura di Fallout. Ha un’espressione indurita e un dito sul grilletto facilissimo. Anche se all’inizio sembra non essere altro che un semplice cacciatore di taglie duro e puro, nel corso della prima stagione viene gradualmente rivelato tramite flashback che, per lui, c’è molto più dei soldi in gioco.
Questi segmenti di retroscena sono tra i migliori della serie soprattutto grazie a Walton Goggins, che con la sua interpretazione riesce in qualche modo a catturare la portata di oltre 200 anni di storia in un singolo personaggio.
Lucy e Max attraversano alcuni seri cambiamenti interni nel corso della stagione che non possono essere annullati. Fanno cose deplorevoli, fanno alcune cose coraggiose e alla fine … sorpresa! Si scopre che Fallout è una storia di formazione davvero buona.
Ci sono alcune vere e proprie sfide emotive in campo, come le cupe circostanze che circondano Max che finalmente acquisisce la sua armatura atomica e la misura allarmante con cui Lucy è disposta a combattere pur di sopravvivere. Ci sono alcuni dettagli della trama che intralciano un po’ la fluidità (le dinamiche di Max con il capo della Confraternita è un vero e proprio grattacapo …), ma nel complesso, i vagabondaggi di Lucy e Max li porteranno a rivelare il loro vero sé l’uno all’altra.
A parte la storia inaspettatamente sentita, capita anche che ci siano abbondanti quantità di sangue e viscere che volano in ogni episodio, il che sembra doveroso considerando come i videogiochi si crogiolavano nella violenza post-apocalittica attraverso l’iconico slow-motion della V.A.T.S. Camera.
C’è una situazione di stallo divertente nel secondo episodio che vede il Ghoul coinvolto in una violenta sparatoria, e l’ingegnoso lavoro di riprese esalta davvero ogni schizzo di sangue. Ci sono anche alcuni momenti di body horror stridentemente intimi, garantiti da arti e dita mozzati a deformità sgradevoli inflitte dalle radiazioni.
Ci sono alcune poi disgustose manifestazioni di morte e mutilazione in mostra quasi costantemente durante gli 8 episodi di Fallout, ma sono saggiamente bilanciate da un senso dell’umorismo acuto, anche se malato.
Il dolorosamente ingenuo motto degli abitanti del Vault “Okie-dokie!” è in netto contrasto con le continue battute dei Wastelanders, ed è divertente ridere dell’abietta ‘ignoranza’ di Lucy.
A un certo punto, impone la “Regola d’oro” del “Non fare agli altri quello che …” a un Ghoul disperatamente infastidito, che le ribatte: “La Zona Contaminata ha la sua regola d’oro: sarai distratto dalle stronzate ogni stramaledetta volta!”. I gamers si divertiranno senza dubbio a sentirla.
Insomma, l’adattamento di Fallout creato da Jonathan Nolan e Lisa Joy (Westworld) è solido fin dall’inizio, ma come la maggior parte dei grandi show televisivi, questa prima stagione ha un senso di slancio. L’episodio 6 è un vero punto di svolta non solo nella storia, ma anche nell’aspetto e nel tono dello show. Senza entrare negli spoiler, la serie da qui assume un’atmosfera sinistra, in stile Ai Confini della Realtà, che è genuinamente disturbante.
I misteri e l’essenza dei videogiochi iniziano così a convergere in modo avvincente, contribuendo a rendere gli ultimi episodi di Fallout affascinanti e financo eleganti, specie per un prodotto da streaming che potrebbe apparire un po’ camp in superficie. È anche a questo punto, più avanti nella prima stagione, che Ella Purnell inizia davvero a brillare. Nel sesto episodi non mancano le scene estreme e l’attrice ricorre ai suoi occhi per venderci il terrore di quello che accade. Un crescendo attoriale dei tre protagonisti piuttosto evidente.
Ad ogni modo, è Moises Arias a minacciare di rubare la scena nei panni del fratello di Lucy, Norm, che rimane al Vault 33 e scopre lentamente la preoccupante verità dietro le origini del rifugio che la loro famiglia ha chiamato ‘casa’ fin dalla nascita. L’intensità dell’attore 29enne conferisce gravità a ogni scena, e soprattutto nel finale, quando le cose si fanno davvero cupe.
La cosa bella della lore e del world building del Fallout live action è che in un certo senso imita l’esperienza del videogioco. La narrazione ambientale è importante qui: molti punti significativi della trama e anche importanti ‘battiti emotivi’ vengono trasmessi attraverso le scenografie, quindi quando i personaggi iniziano a cercare indizi, non puoi fare a meno di avvicinarti per scrutare ogni dettaglio.
“La guerra non cambia mai” è il tema centrale dei VG e la serie Amazon esplora questa idea in modo più profondo e significativo. Le origini delle Vault, della Confraternita, delle bombe: tutto è legato alla stessa dura realtà. Gli ultimi due episodi di Fallout approfondiscono le malvagie macchinazioni della guerra e coloro che la combattono, ma il materiale non diventa mai troppo inebriante da farci perdere di vista le motivazioni dei personaggi principali e i loro drammi interpersonali.
È chiaro dal finale che gli showrunner sperano di estendere Fallout nelle stagioni future. Ci sono molti punti in sospeso da risolvere e l’avventura sembra essere appena iniziata per i sopravvissuti (anche se alcuni dei loro destini sono seriamente in discussione …).
A giudicare da questo primo lotto di episodi, tutti quanti si sono comunque guadagnati una seconda stagione. Hanno saputo rendere omaggio ai videogiochi in modo rispettoso e creato una nuova saga piena di personaggi affascinantemente deliranti la cui grandiosità sembra ancora tutta da scoprire.
Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Fallout, su Prime Video dal 10 aprile:
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