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Voto: 6.5/10 Titolo originale: The Midnight Club , uscita: 07-10-2022. Stagioni: 1.

The Midnight Club: la recensione della serie di Mike Flanagan (su Netflix)

20/10/2022 recensione serie tv di Marco Tedesco

Il regista porta sul piccolo schermo il romanzo horror per ragazzi del 1994 di Christopher Pike, un adattamento amorevole e sentito che si interroga sul senso della vita e della morte

the midnight club serie 2022

La stagione di Halloween su Netflix appartiene da qualche tempo a Mike Flanagan. Nel 2018, il regista ha conquistato lo zeitgeist del mese di ottobre con l’emozionante ed emotiva miniserie Hill House (la recensione). Da allora, ha presentato progetti horror ambiziosi e profondamente sentiti sullo streamer quasi ad ogni autunno, tra cui la saga di vampiri religiosi Midnight Mass dello scorso anno (la recensione).

Ora, Mike Flanagan torna in scena con The Midnight Club, una serie destinata al pubblico young adult con accenni di horror, mystery, di dark academia e antologici. Creativa, ricca di suspense e con un’accattivante morale nella tradizione di prodotti come Ai confini della realtà, è un’altra imperdibile opera del filmmaker che ormai è considerato il corrispettivo di Stephen King nella narrazione del terrore  televisiva.

the midnight club serie 2022 posterCo-creato da Leah Fong (che ha prodotto The Haunting of Bly Manor) sulla base dell’omonimo romanzo di Christopher Pike, The Midnight Club segue un gruppo di adolescenti e giovani uomini che si incontrano in un piccolo hospice privato nel 1994. Ognuno di loro è malato terminale, ma sono anche brillantemente unici, dalla simpatica bugiarda compulsiva Cheri (Adia) alla super-religiosa Sandra (Annarah Cymone), fino alla caustica e impasticcata irlandese Anya (Ruth Codd).

La protagonista della serie è però Ilonka (Iman Benson), una studentessa molto intelligente la cui diagnosi, che mette a rischio il suo passaggio all’università, la porta a cercare di carpire di proposito i segreti della Rotterdam Home, un luogo che si dice abbia curato i residenti che l’hanno frequentata in passato.

Sebbene The Midnight Club non sia una vera e propria serie antologica – le trame ambientate nell’hospice sono molto più di una semplice cornice narrativa – include storie autonome narrate dal club di otto membri che si riunisce a mezzanotte (appunto) per raccontarsi di fantasmi e di avventure fantastiche.

Molte di queste sono tratte direttamente dalle pagine di Christopher Pike e presentano influenze e toni di genere molto diversi. Da un’autostrada metaforica per l’Inferno a una VHS che predice il futuro, sono anche storie che si rifanno chiaramente alla tradizione di Rod Serling di quel tipo di fanta-horror compassionevole e bizzarro.

Più che dire qualcosa su quell’universo in cui si muovono, però, ogni racconto ci dice qualcosa di importante sul suo narratore, restituendo un piccolo ma vitale pezzo di autonomia a un gruppo di personaggi le cui storie personali sfuggono completamente al loro controllo.

Essendo una vicenda che parla in gran parte di cancro, di morte e dell’inconoscibile prospettiva di una vita ultraterrena, The Midnight Club si adatta bene alla propensione di Mike Flanagan per i personaggi che parlano per monologhi. Ha senso per questo gruppo in particolare, adolescenti intelligenti rinchiusi in un luogo dove stanno aspettando solo di morire, pronunciare le parole che non sono stati in grado di dire prima attraverso una cascata di emozioni.

Il tenore emotivo della serie a volte rasenta l’eccessiva serietà, ma per lo più offre pathos genuino. Anche quando la sceneggiatura si fa un po’ pesante, sembra una scelta stilistica voluta, in linea con lo stile consolidato del suo co-creatore e con la vena di umanizzazione dell’orrore che chiaramente lo guida.

Quando si parla di spaventi, The Midnight Club potrebbe sembrare poi più leggero di qualsiasi altra serie di Mike Flanagan. I ragazzini non sembrano esserne il pubblico principale, ma fa leva sul fatto che molte delle storie dell’orrore che racconta sono narrate da adolescenti. Ilonka fa riferimento a The Breakfast Club nel primo episodio, e c’è anche un tratto hughsiano in tutto questo: i racconti sono tanto interessati alle gerarchie liceali quanto alla morte e all’oscurità. Eppure è proprio una caratteristica precisa, non un difetto. Ogni storia nella storia riconfigura infatti il cast principale in nuovi ruoli, e molte includono gradite apparizioni di volti noti del Flanaganverse.

Quando arrivano i momenti paurosi, si tratta spesso di jumpscare, segnalati al pubblico attraverso l’apparizione improvvisa di una figura e l’impiego di un sound design disorientante e tagliente. L’espediente stanca rapidamente, ma in alcuni casi selezionati funziona a meraviglia. The Midnight Club propone infatti alcune immagini strazianti, rese ancora più inquietanti dai relativi retroscena esistenzialmente terrificanti.

the midnight club serie 2022 netflixC’è molto da lodare in The Midnight Club, un prodotto a volte denso e sempre ambizioso che, cosa entusiasmante, non pretende di essere una miniserie fatta e finita. Tra i suoi maggiori punti di forza c’è il cast, che comprende l’interpretazione sfumata della protagonista Iman Benson e quella feroce e fantastica di Ruth Codd.

Ilonka sarà anche la protagonista, ma Anya è il suo cuore urlante e furioso. Un episodio incentrato su di lei nel corso della stagione è il migliore dei 10 complessivi.

The Midnight Club è anche degna di nota per la sua meditata rappresentazione della disabilità. Se da un lato i personaggi inveiscono contro la morte, dall’altro si aiutano l’un l’altro ad adattarsi alle relative condizioni fisiche, comunicando amore attraverso atti di disponibilità tanto quanto le parole. E mettendo al centro l’autorità dei suoi personaggi, The Midnight Club chiede al pubblico anche di riflettere bene sulle storie che abbiamo sentito sui malati e sui morenti.

In definitiva, al di là degli spaventi e dei misteri disseminati ‘per contratto’, è un prodotto che intende focalizzarsi intenzionalmente e costantemente sulla narrazione di questi giovani protagonisti gravemente malati, che ci spinge oltre la sua superficie orrorifica ponendoci grandi domande sulla vita, la morte e il significato che noi ne diamo.

Di seguito, sulle note di Possum Kingdom dei Toadies – trovate il full trailer italiano di The Midnight Club, dal 7 ottobre nel catalogo di Netflix:

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