Sissy Spacek e J. K. Simmons sono gli splendidi protagonisti di un prodotto meticoloso e intrigante, ma troppo inutilmente dilatato
Il fenomeno più sorprendente della nuova serie fanta-soprannaturale Notte Stellata (Night Sky) è la grande chimica emanata dai protagonisti Sissy Spacek e J.K. Simmons (che non è stato la prima scelta, visto che inizialmente era stato scritturato Ed O’Neill) nei panni di una coppia di coniugi in pensione che si trovano così a loro agio insieme da sembrare estensioni l’uno dell’altra.
Quando Irene (Spacek) esorta Franklin (Simmons) a uscire di casa e andare al pub locale e lui protesta dicendo che in questi giorni si addormenta dopo appena una birra, quando lui esprime preoccupazione per la mancanza di appetito e la ridotta mobilità della donna e lei gli dice di smetterla di preoccuparsi, noi annuiamo in segno di riconoscimento e di empatia. È pura beatitudine guardare due dei splendidi attori (entrambi, non a caso, premi Oscar) mentre costruiscono davanti ai nostri occhi una dinamica matrimoniale di lungo termine completamente formata, tridimensionale e assolutamente credibile.
A volte, però, ci vogliono tutti i ‘superpoteri’ nascosti dei due esperti attori per tenere lo spettatore coinvolto negli aspetti più incredibili di questo dramma di Prime Video creato da Holden Miller e Daniel C. Connolly, che presenta una certa somiglianza con un altro prodotto recente per lo streaming degli Amazon Studios, Outer Range, in quanto entrambe le storie sono ambientate tra i confini di proprietà rurali che contengono un misterioso portale apparentemente ultraterreno.
Nel corso di 8 episodi, quella che dovrebbe essere la prima stagione di Notte Stellata (Night Sky) ha anche la tendenza a divagare e a impantanarsi in dettagli a volte torbidi, tirar fuori dal nulla comportamenti e decisioni poco giustificabili e appoggiarsi a coincidenze ai limiti dell’assurdo, regalando nel mentre un cliffhanger dopo l’altro nascondendo senza un reale motivo le informazioni, ma – in definitiva – si è portati a proseguire nella visione soprattutto per l’opportunità di goderci le interpretazioni di Sissy Spacek e J.K. Simmons, qui al massimo delle loro capacità. E non è mica poco.
Ma è il momento di immergerci nelle profondità della trama. Franklin è un falegname in pensione e Irene è un’ex insegnante, e vivono i loro giorni nella loro confortevole casa di campagna nell’immaginaria cittadina di Farnsworth, Illinois (Notte Stellata è stato girato a Woodstock, Frankfort, Wauconda e Island Lake, oltre che nei Cinespace Film Studios di Chicago; i valori di produzione sono di prim’ordine; e si tratta anche di un’ottima vetrina per le piccole città dell’Illinois).
Franklin è uno di quei vecchietti brontoloni ma di buon cuore che molto probabilmente era un giovane brontolone ma di buon cuore (e vediamo i momenti iniziali della loro unione nei flashback), mentre Irene è gentile e paziente e ha raggiunto un luogo di pace interiore, anche se ha difficoltà a muoversi senza una sedia a rotelle e aleggiano preoccupazioni pressanti per la sua salute.
La cosa però si rivela impossibile quando un misterioso sconosciuto di nome Jude (Chai Hansen) sembra materializzarsi dal nulla e finisce sul pavimento della camera sotterranea, con un brutto aspetto. L’istinto materno di Irene bussa e così inizia a cura Jude per riportarlo in salute, mentre Franklin non si fida di questo sconosciuto e vuole che se ne vada il prima possibile (le fondamenta psicologiche sono decisamente pesanti, dato che Irene e Franklin hanno perso il loro amato figlio Michael quando aveva circa l’età di Jude).
Incontriamo poi una pletora di personaggi secondari, tra cui Denise (Kiah McKirnan), la nipote di Irene e Franklin, che frequenta il college ed è molto devota; Byron (Adam Bartley), il comico vicino di casa ficcanaso che infastidisce a morte Franklin, e Hannah (Sonya Walger), che gestisce un B&B e sembra un po’ strana, ma ci vuole un po’ prima che vengano rivelate le sue vere motivazioni.
Nel frattempo, un’allevatrice di lama argentina di nome Stella (Julieta Zylberberg) e sua figlia adolescente Toni (Roćio Hernández) sono collegate alla storia in un modo che alla fine le porterà nella stessa stanza con Irene e Franklin – e con un misterioso e minaccioso uomo armato (Piotr Adamczyk), che è o il protettore di qualche grande società segreta collegata a quella misteriosa camera sotterranea, o un sicario. O entrambe le cose. O nessuno dei due. È complicato.
La lamentela comune riguardo molte miniserie degli ultimi tempi è che avrebbero potuto funzionare meglio con un numero inferiore di episodi, o forse come addirittura come semplice film. È una lamentela comune perché è una lamentela valida e giustificata, e Notte Stellata (Night Sky) non fa eccezione in tal senso.
La prima stagione dello show si conclude con più domande che risposte, scatenando inevitabilmente sentimenti contrastanti di frustrazione e di attesa in chi ha resistito fino in fondo. Gli sceneggiatori avrebbero senz’altro potuto concludere la storia in metà del tempo, ma è altrettanto vero che chi è rimasto rapito da Irene e Franklin non esiterà a tornare senza esitazioni.
Di seguito trovate il trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Notte Stellata (Night Sky), nel catalogo di Prime Video dal 20 maggio: