Voto: 4/10 Titolo originale: 1992 , uscita: 13-12-2024. Stagioni: 1.
Siviglia 1992: la recensione dei 6 episodi della serie mystery di Alex de la Iglesia (su Netflix)
22/12/2024 recensione serie tv 1992 di Gioia Majuna
Un'opera che si perde in una trama estremamente dilatata e prevedibile, esempio perfetto di come operano le piattaforme
Le piattaforme di streaming preferiscono serie e miniserie ai film perché mantengono gli utenti connessi più a lungo. Un film di 90 minuti potrebbe essere visto e poi dimenticato, generando meno (inter)attività e quindi meno entrate.
Una serie invece, specialmente se progettata per essere binge-watchata, può tenere lo spettatore collegato per oltre 200 minuti, aumentando così sia l’attività sulla piattaforma che i relativi ricavi. Questo desiderio di engagement spinge spesso produttori e piattaforme OTT a convincere così i creatori a trasformare sceneggiature pensate per lungometraggi in prodotti a episodi.
E se guardiamo abbastanza serie o miniserie, iniziamo a notare quali erano in origine state pensate come film poi dilatati fino all’inverosimile.
Siviglia 1992, degli spagnoli Alex de la Iglesia e Jorge Guerricaechevarría, è uno di questi esempi. La miniserie appena finita su Netflix prende spunto dall’Expo di Siviglia del 1992, utilizzando la sua genesi, l’incendio al padiglione tematico e la mascotte Curro come base per la storia di un serial killer armato di lanciafiamme.
Il maniaco entra in scena distruggendo uno showroom automobilistico con un’esplosione che uccide Roberto Valcárcel, un multimilionario, e Alvaro, socio di Valcárcel, che si trovava lì per caso. La moglie di Alvaro, Amparo, scopre il cadavere del marito e nota una mascotte di Curro, che getta tra le fiamme prima di svenire per lo shock. Quando la polizia ignora la sua testimonianza e non indaga a fondo, Amparo si allea quindi con Richi, capo di un’agenzia di sicurezza privata e amico di Alvaro, per scoprire la verità sull’attacco.
La sceneggiatura di Alex de la Iglesia e Jorge Guerricaechevarría è prevedibile, tanto che chiunque potrebbe intuire la motivazione del killer solo leggendo questa sinossi vaga e senza spoiler. Non serve nemmeno guardare un episodio per fare la giusta deduzione. Basta osservare i personaggi all’Expo di Siviglia e il pazzo sfigurato per optare per l’ipotesi più ovvia, risolvendo il mistero molto più rapidamente dei protagonisti.
Ma allora, qual è il senso di trascinare questa trama per 6 episodi? Oltre al modello economico dello streaming ci sui sopra, sembra che gli autori fossero convinti che il colpo di scena finale valesse tutta l’attesa. Purtroppo, il risultato è una caccia all’oca selvaggia che culmina in una rivelazione forzata e artificiosa.
Un’email sarebbe bastata per trasmettere il messaggio di Siviglia 1992: una critica al capitalismo che protegge gli uomini malvagi e all’inutilità della vendetta.
Senza contare che la serie è tonalmente incoerente. Il montaggio frenetico, le inquadrature poco curate e il ritmo forsennato dei dialoghi rendono l’esperienza visiva un miscuglio disorientante. La storia di Richi, legata all’alcolismo e alla sobrietà, oscilla tra momenti di serietà e scene in cui parla con i fantasmi del passato, ricordando Un lupo mannaro americano a Londra.
Amparo, da vedova in cerca di giustizia, passa a comportarsi come se fosse in un mystery alla Cena con delitto, con musiche leggere e persino sottotoni romantici. Il Curro Killer, con un trucco degno di Freddy Krueger, sembra uscito direttamente da un horror, ma risulta fuori luogo in un thriller investigativo che tenta di bilanciare commedia e dramma.
Il cast principale, composto da Fernando Valdivielso e Marian Álvarez, fa del suo meglio. La loro chimica è buona e appaiono convincenti, anche se i loro personaggi sono tutt’altro che memorabili. Victor Rivas, nei panni del Curro Killer, offre una performance impressionante sotto strati di trucco, ma sarebbe stato meglio sfruttato in una serie totalmente horror. Carlos Santos è discreto, mentre Gorka Lasaosa e Alex Gadea trovano il modo di distinguersi, pur avendo poco spazio. Paz Vega appare invece senza lasciare un’impressione particolare. Tutti questi attori, talentuosi, meritavano uno show migliore.
L’unica ragione per guardare Siviglia 1992 è la recitazione, specialmente le scene del Curro Killer. Tutto il resto è fondamentalmente spazzatura. Le alternative decenti non mancano affatto.
Di seguito il trailer di Siviglia 1992:
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