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Titolo originale: The Blob , uscita: 05-08-1988. Budget: $10,000,000. Regista: Chuck Russell.

19 cose da sapere su Blob – Il Fluido che Uccide di Chuck Russell

28/07/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Curiosità e aneddoti sulla lavorazione del remake fanta-horror con Kevin Dillon e Shawnee Smith uscito nei cinema nel 1988

Shawnee Smith in The Blob (1988)

Blob – Il Fluido che Uccide (The Blob), remake diretto da Chuck Russell (The Mask – Da zero a mito) del fanta-horror del 1958 Fluido mortale (The Blob) di Irvin S. Yeaworth Jr., uscì nei cinema nel 1988 e vedeva protagonisti Kevin Dillon, Shawnee Smith, Donovan Leitch Jr., Jeffrey DeMunn, Candy Clark, Joe Seneca, Del Close e Paul McCrane.

Questa la trama ufficiale:

In una città americana sta accadendo qualcosa di strano: un bolo viscoso violaceo è caduto dal cielo e ha incapsulato un vagabondo. Ma non si accontenta di quello: la massa continua a crescere, a dilatarsi, e divora qualsiasi cosa trova sulla sua strada. La polizia si chiede da dove venga questa micidiale arma mortale, ma un teppistello di nome Brian Flagg ne sa probabilmente più di loro …

Per celebrare i 30 anni del film, ne approfondiamo ora curiosità e aneddoti legati alla lavorazione con le 19 cose da sapere di Blob – Il Fluido che Uccide:

1) Venne preso un calco completo del corpo di Donovan Leitch Jr., che interpretava Paul Taylor, per realizzare le complicate riprese in cui il personaggio si trova sotto il Blob. Furono necessarie circa 50 persone per occuparsi dell’attore senza l’ausilio di corde. Tuttavia, Chuck Russell non disse a Shawnee Smith che per la prima parte della scena ci sarebbe stato davvero lì Donovan Leitch Jr.; l’idea era di scatenare in lei una reazione più genuina di sorpresa e di shock. Il risultato si può vedere nella sequenza in cui Meg urla il nome di Paul dopo averlo scoperto.

2) Dei 19 milioni di dollari di budget complessivi, ben 9 milioni vennero usati per gli effetti speciali visivi.

3) Due ruoli minori vennero interpretati da due Playmates di Playboy: a Vicki De Soto diede corpo e volto Erika Eleniak (modella di luglio del 1989), mentre Julie McCullough (paginone centrale di febbraio del 1986) fu Susie.

4) Il trailer promozionale americano mostra una parte di una scena eliminata in cui Fran viene inseguita dal Blob nel ristorante. Nei fotogrammi tagliati l’avremmo vista correre verso le porte mentre la gelatinosa creatura distrugge tavoli e sedie. Quando la donna arriva finalmente a una via d’uscita, si rende conto che questa è chiusa e che non ha le chiavi, quindi salta fuori dalla finestra. In una seconda scena filmata e poi tagliata invece, il fluido letale uccide e ingloba uno scoiattolo. Inoltre, in alcune versioni del film sono montate delle scene alternative riguardanti le morti di Paul e Eddie, con un differente montaggio per il decesso del primo e diversi effetti gore per quello del secondo.

5) L’uso di moto di marca Triumph durante le riprese potrebbe essere un tributo a Steve McQueen, star dell’originale Fluido mortale (The Blob). L’attore ne possedeva infatti diversi modelli ed era solito guidarlo fuori e dentro il set.

6) Più nello specifico, le motociclette utilizzate da Kevin Dillon sono una Triumph Tiger T100R da 500 cc e, per i salti, un Tiger Cub T20 Triumph da 200 cc.

7) Michael Kenworthy ricorda affettuosamente che Shawnee Smith, la quale nel film incarnava sua sorella, fu nella vita reale la sua prima grande cotta. Stando alle sue parole: “Io e lei andavamo molto d’accordo … Ogni volta che veniva ad abbracciarmi, le davo l’abbraccio più un bacio. Questa cosa la faceva sempre arrossire!”.

8) Tutti gli esterni di Blob – Il Fluido che Uccide vennero girati in una piccola città della Louisiana meridionale chiamata Abbeville. Tuttavia, il paesino fu allestito per ricreare quasi esattamente Arbeville, in Colorado, dove era altresì ambientato il film, ma l’originale era ricoperto di neve nel periodo in cui le riprese vennero realizzate, quindi fu necessario scegliere una diversa location. Il fatto che poi i nomi delle due fossero molto simili è solo una strana coincidenza ….

9) Una volta fu chiesto a Shawnee Smith se i produttori si fossero ricordati di riscaldare l’acqua della fogna in cui aveva dovuto immergersi mentre fuggiva dal Blob. Lei, ridacchiando, replicò: “Beh, ci provarono!”.

10) Lo sceriffo a un certo punto dice a Brian che sta arrivando il suo compleanno e nella vita reale il film uscì nelle sale proprio due settimane prima del 23° compleanno di Kevin Dillon, il 19 agosto.

11) Il nome del personaggio incarnato da Jeffrey DeMunn – lo sceriffo Herb Geller – fu un dichiarato tributo al all’omonimo e notissimo musicista jazz.

12) Venne offerta a Chad McQueen (Karate Kid – Per vincere domani) la parte di Brian Flagg, ma l’attore rifiutò per due motivi: 1) non gli piaceva la sceneggiatura; 2) la sua rigida politica di non comparire mai in nessuna produzione basata o ispirata a un lavoro di suo padre, Steve McQueen.

13) Il fucile d’assalto M16A1 utilizzato da Kevin Dillon verso la fine di Blob – Il Fluido che Uccide è una replica di quello vero sovente utilizzato nelle pellicole degli anni ’70 e ’80. Il fatto che fosse solo un oggetto di scena è facile da scovare grazie all’orribile riproduzione di un meccanismo posto sopra l’upper receiver dell’arma.

14) Blob – Il Fluido che Uccide è il secondo film in cui il nome del fratello di Jamison Newlander è una variante di Ed. Il primo è Edgar Frog in Ragazzi perduti (The Lost Boys), realizzato l’anno prima.

15) Non si trattò della prima volta che Joe Seneca e Sharon Spelman si trovarono a lavorare nella medesima produzione; in precedenza erano apparsi, ma in due differenti episodi, nella serie Cuori senza età (The Golden Girls, 1985).

16) Nel finale del film, per dare la giusta consistenza al Blob cristallizzato, si è ricorsi al salgemma tinto di viola.

17) Tra i co-sceneggiatori figura anche Frank Darabont – che ha lavorato a svariati adattamenti cinematografici di romanzi di Stephen King. Blob – Il Fluido che Uccide contiene diversi riferimenti al L’ombra dello scorpione (The Stand):

– Nel romanzo, una “superinfluenza” virale viene creata dal governo degli Stati Uniti in un laboratorio di armi biologiche, ma si diffonde per sbaglio, provocando una pandemia mondiale; nel film, il Blob è allo stesso modo il risultato di esperimenti per la guerra biologica, che sfugge di mano al governo. Inoltre, anche se gli agenti governativi conoscono la vera natura della sostanza senziente, dicono ai cittadini di Arborville di avere a che fare con una malattia altamente contagiosa.

– Il protagonista, Brian Flagg, ricorda nel cognome il maligno Randall Flagg, personaggio ricorsivo nelle opere di King e che ha debuttato proprio nel libro pubblicato nel 1978.

– La prima vittima del Blob, un senzatetto, è accreditata come “Can Man” (‘l’uomo dei barattoli/lattine’), un riferimento a un personaggio di L’ombra dello Scorpione chiamato “Trash Can Man”, il seguace più devoto di Randall Flagg. Nel film di Chuck Russell, il “Can Man” condivide quasi tutte le sue scene con Brian Flagg.

18) Oltre ai riferimenti al romanzo suddetto, ci sono altri rimandi a libri kinghiani nella sceneggiatura di Blob – Il Fluido che Uccide: ad esempio Penny, il cognome della famiglia della protagonista Shawnee Smith, alias Meg Penny, sarebbe un chiaro rimando al demoniaco clown Pennywise di It.

19) Per ciò che concerne il body count, si contano almeno 16 morti nei 95 minuti di durata (inclusi tre spettatori presenti nella sala cinematografica, anche se il numero totale delle vittime in quella sequenza è probabilmente più alto).

Di seguito trovate il trailer di Blob – Il fluido che uccide: