Voto: 5/10 Titolo originale: Abigail , uscita: 16-04-2024. Budget: $28,000,000. Regista: Matt Bettinelli-Olpin.
Abigail: la recensione del film horror di Bettinelli-Olpin e Gillett
16/05/2024 recensione film Abigail di William Maga
Melissa Barrera e Dan Stevens sono tra i protagonisti di un prodotto Rated R che rivela il colpo di scena fin dal trailer, si cura pochissimo dei suoi personaggi e si limita a crogiolarsi nelle esplosioni gore
E se non sapessimo – prima di entrare al cinema – che Abigail è un film sui vampiri? In effetti, si fa fatica a ‘gestire’ la visione quando la premessa di un film è anche la sua più grande (e migliore) rivelazione.
Il nuovo horror a tinte grottesche di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (Finché morte non ci separi) segue un gruppo di rapitori che cattura la figlia di un uomo ricco molto dopo le sue prove di danza classica e la nasconde in una presunta casa sicura, dove scoprono che la piccola (interpretata dalla 14enne Alisha Weir) è un vampiro e che in realtà sono loro ad essere intrappolati lì dentro con lei, non il contrario.
Per essere chiari, tutto questo è contenuto nel trailer. È la ragione stessa dell’esistenza del film: “Venite a vedere l’esile ballerina succhiasangue che massacra un gruppetto di sfortunati criminali!”. E non sarebbe neanche una cattiva idea, nonostante lo spoiler.
Tuttavia, non si può fare a meno di chiedersi come avrebbe potuto essere Abigail se si fosse stati completamente all’oscuro del twist, se non si fosse saputo in anticipo che si trattava di una storia di vampiri e se si fosse semplicemente stati trascinati insieme al resto del cast dentro l’inquietante vicenda di questa villa sospettosamente gigantesca ubicata nel bel mezzo del nulla.
Scopriamo che la povera e piagnucolante Abigail è in realtà una bestia non-morta dai denti affilatissimi (e dalle sorprendenti dote acrobatiche …) solamente dopo circa 40 minuti, quando la ragazzina scivola con disinvoltura fuori dalle corde che la legano e inizia a ringhiare e mostrare le zanne ai suoi rapitori sbalorditi.
La giovane attrice irlandese (fattasi notare in Matilda The Musical di Roald Dahl del 2022) assume una posa convincente e indifesa fino a quel momento, ma una volta che Abigail si ‘lascia andare’, la sua aggressività fatta di arti snodati e piroette surreali fa svoltare il film verso una prevedibile e sanguinosa direzione.
È certo un grande colpo di scena, che avrebbe potuto essere una bella sorpresa per il pubblico se solo il reparto marketing l’avesse permesso.
Ad ogni modo, non stiamo sostenendo che Abigail – che peraltro dovrebbe essere un remake del classico La figlia di Dracula del 1937 – sarebbe stato un qualche tipo di capolavoro nascosto se avessimo potuto evitarne lo spoiler. Per esserlo sarebbero stati necessari una maggiore attenzione e cura nella scrittura dei personaggi. Invece, prima di conoscere la vera natura di Abigail, assistiamo a questo insieme un po’ sprovveduto di anonimi rapitori che iniziano a bisticciare tra loro in modi poco convincenti.
Non devono rivelare le loro vere identità e vengono chiamati solo con i nomi del Rat Pack, ma una di loro, l’astuta Joey (Melissa Barrera), ex tossicodipendente, è talmente brava a leggere le persone da dedurre subito il background di ciascuno dei colleghi. Abbiamo Frank (Dan Stevens), un ex detective che si è fatto corrompere; Sammy (Kathryn Newton), un’hacker ricca e assetata di emozioni estreme; Rickles (Will Catlett), un ex marine; Peter (Kevin Durand), un ex picchiatore della mafia che ricorda un incrocio brundlemoschizzato tra Elon Musk e Arnold Schwarzenegger; e Dean (il compianto Angus Cloud), un autista sociopatico in fuga con problemi intellettuali.
A parte la Joey di Melissa Barrera (ex volto della nuova saga di Scream), questi personaggi sono più caricature che persone, dato che – intuitivamente – sono per lo più lì per essere eliminate. Quindi, forse, l’anticipazione che qualcosa di terribilmente vampiresco accadrà potrebbe essere un vantaggio da questo punto di vista: ci impedisce di pensare troppo a lungo a questo ridicolo piano di rapimento e di preoccuparci troppo di questi tizi.
Una parziale eccezione è comunque rappresentata dal Dean di Angus Cloud: il giovane attore di Euphoria è morto inaspettatamente lo scorso luglio, proprio dopo aver confezionato Abigail, e la sua energia fuori dagli schemi è a volte così accattivante che ci manca quando non è sullo schermo; e sapere che l’attore non c’è più rende la sensazione ancora più profonda.
In definitiva, Abigail si assesta su un andamento piuttosto prevedibile, con personaggi che corrono in giro per una villa mal illuminata e vengono uccisi uno dopo l’altro secondo tempistiche sospette, ma saltuariamente dimostra una contorta giocosità. La piccola protagonista è una ballerina dopotutto, e si diletta nella danza – sulle note di Tchaikovsky – tanto quanto nel massacro.
Quando inizia a controllare la mente di un personaggio (i vampiri possono farlo, si sa), per prima cosa lo fa ballare, il che suona bizzarro almeno quanto sembra sullo schermo, ma in senso positivo. Purtroppo, il problema di questi brevi momenti di ispirazione è che ci si chiede perché non ce ne siano di più.
A volte, Abigail sembra infatti più interessato al suo divieto ai minori che ai suoi personaggi o alla sua storia. È orgogliosamente Rated R, non tanto per l’intensità o le immagini disturbanti, quanto perché ogni riga di dialogo sembra contenere un “Ma che cazzo!” ed è pieno di gente che esplode in supernove di sangue (abbastanza esilaranti invero).
Insomma, quello che abbiamo per le mani è un horror lungo quasi 2 ore fatto di emozioni a buon mercato, e su questo punto Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno fatto centro. Abbiamo decapitazioni, sgozzamenti, sbocchi di sangue a spruzzo e una piscina piena di cadaveri. Tutti elementi che sicuramente elevano il tasso di gore, ma non portano nulla sotto il profilo della suspense, e certamente non agevolano il potenziale del film più in generale.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Abigail, che uscirà nei nostri cinema il 16 maggio:
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