Titolo originale: Jason Goes to Hell: The Final Friday , uscita: 13-08-1993. Budget: $3,000,000. Regista: Adam Marcus.
Adam Marcus su Jason va all’Inferno: “Usai La Casa di Sam Raimi per creare una mitologia logica per Venerdì 13”
15/08/2018 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista e sceneggiatore del nono capitolo delle avventure del boogeyman di Camp Crystal Lake ha ribadito la sua teoria secondo cui le due saghe sarebbero ambientate in un universo condiviso
Adam Marcus ha chiarito negli ultimi anni che alcuni iconici oggetti di scena di La Casa (Evil Dead) che comparivano nel suo Jason va all’Inferno (Jason Goes to Hell: The Final Friday) del 1993, ovvero il Necronomicon e il Pugnale Kandariano, non erano stati dei semplici Easter Egg messi lì per i fan, quanto piuttosto un vero e proprio ‘ponte’ tra la saga creata da Sam Raimi e quella di Venerdì 13. Almeno nella sua mente. Per quanto riguarda il regista dello slasher del 1993 infatti, esisterebbero concretamente in un universo condiviso, come ha ribadito anche in una nuova intervista.
Secondo il ‘canone’ di Adam Marcus, Jason Voorhees sarebbe … un Deadite:
[Il co-sceneggiatore] Dean Lorey e io pensammo che tutto dovesse provenire da una base logica. Nel primo Venerdì 13 Jason è un ragazzino, morta da trent’anni e intrappolato in fondo a un lago. Quando uscì L’assassino Ti Siede Accanto erano passate soltanto due settimane [dagli avvenimenti del precedente capitolo], e questo bambino era cresciuto di 60 cm. Sarebbe stata questa quindi a logica da cui avrei dovuto partire?
Il regista ha continuato, approfondendo la connessione con la saga de La Casa come un modo ‘logico’ per dare un senso alla mitologia senza senso di Jason:
Mentre eravamo nella fase di pre-produzione di Jason va all’Inferno, Bob Kurtzman e i ragazzi della KNB ci dissero che ci saremmo occupati degli effetti speciali del film. Così potei andare sul set di Sam Raimi, che stava girando L’Armata delle Tenebre. Chiesi quindi a Bob se Sam mi avrebbe potuto prestare il Necronomicon per Jason va all’Inferno. Resi partecipe Bob del mio piano segreto, sapendo che non avrei potuto usare i termini Deadite o Evil Dead nel mio film perché la Universal ne deteneva i diritti. Se prendo quell’oggetto di scena e lo metto nella casa dei Voorhees, e poi uso il Pugnale Kandariano come oggetto che uccide Jason, quello che sto facendo è creare una mitologia secondo cui la madre di Jason voleva così tanto che suo figlio tornasse in vita da stringere un patto con l’oscurità. Così lei legge una formula dal Necronomicon e dà il là alla resurrezione di suo figlio.
Ha quindi concluso:
Così ora il fatto che lui abbia vissuto sul fondo di un lago e sia cresciuto oltre 60 cm ha un senso.
Se questa teoria ha senza dubbio un fascino, ci sono alcune inesattezze alla base delle dichiarazioni di Adam Marcus. Innanzitutto il secondo film della saga di Venerdì 13 non si svolge due settimane dopo il primo film, ma soprattutto è stato più volte confermato che la nota sequenza finale del capostipite era in realtà solo un sogno e che Jason non solo non è annegato da piccolo, ma che sarebbe diventato un ‘non morto’ solamente in Capitolo Finale. Inoltre, sarebbe interessante sentire a tal proposito l’opinione di Sam Raimi, che non si è mai esposto in tal senso.
In attesa di novità, di seguito trovate il trailer originale di Jason va all’Inferno:
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Fonte: SyFy