Voto: 5.5/10 Titolo originale: Bird Box Barcelona , uscita: 14-07-2023. Budget: $19,800,000. Regista: David Pastor.
Bird Box Barcellona: la recensione del film di Alex e David Pastor (su Netflix)
15/07/2023 recensione film Bird Box: Barcellona di William Maga
Mario Casas è il dignitoso protagonista di uno spin-off spagnolo in linea col primo capitolo, che prova senza guizzi a dire qualcosina in più su questo misterioso universo
Messo a catalogo appena otto mesi dopo A Quiet Place di John Krasinski, il pur modesto Bird Box era diventato un successo di pubblico per Netflix (la recensione). Nei cinque anni trascorsi dal debutto dell’horror di Susanne Bier, lo scrittore Josh Malerman ha completato un romanzo sequel mentre era in fase di sviluppo un sequel cinematografico.
Primo di molteplici spin-off in giro per il mondo, Bird Box Barcellona (Bird Box Barcelona) continua ora la storia di queste entità soprannaturali che costringono per qualche ragione le persone a commettere orribili suicidi. Esistente nel medesimo universo post-apocalittico del film con Sandra Bullock, questa nuova proposta esclusiva della piattaforma di streaming riesce nel compito di intessere una vicenda distinta, svelando al contempo preziosi dettagli su quegli esseri mostruosi e portando la storia in una direzione inaspettata.
Mentre l’originale Bird Box passava dai giorni nostri a cinque anni prima, all’inizio dei suicidi di massa, Bird Box Barcellona si sposta tra i primi giorni dell’invasione e i giorni nostri, nove mesi dopo.
Il film è incentrato su Sebastian (Mario Casas), un sopravvissuto che vive in Spagna dopo aver trascorso del tempo in Germania a costruire turbine eoliche. Sebastian è sopravvissuto in modo simile a Marjorie (Sandra Bullock), indossando bende sugli occhi ed evitando il più possibile l’aria aperta.
Abbastanza rapidamente, Bird Box Barcellona si distingue dal primo capitolo grazie al paesaggio urbano, che offre una maggiore varietà di location, molte delle quali sono controllate da diverse fazioni di sopravvissuti. In un certo senso ricorda inevitabilmente The Walking Dead, in quanto gruppi distinti di individui hanno motivazioni e ‘livelli di abilità’ diversi nel nuovo ordine mondiale costituitosi.
Sebastian rientra in un gruppo che comprende Octavio (Diego Calva), una giovane ragazza tedesca di nome Sophia (Naila Schuberth) e la scrittrice britannica Claire (Georgina Campbell). Il gruppo si unisce per eludere i mostruosi alieni e una setta di maniaci guidati da Padre Esteban (Leonardo Sbaraglia), che costringono i ‘non credenti’ a guardare le ferine entità.
Da subito, Bird Box Barcellona adotta un approccio diverso per mostrare i mostri o suggerire dove si trovino. I detriti fluttuanti nell’aria annunciano l’arrivo delle creature, che non vediamo mai direttamente sullo schermo. Invece, assistiamo al cambiamento negli occhi di un personaggio poco prima che si uccida brutalmente. Le scene di morte sono macabre come nel capostipite, e sono molto più frequenti. Ci sono alcune differenze in ciò che accade quando qualcuno muore che non divulgheremo per non rovinare la sorpresa.
Il 37enne Mario Casas (Contrattempo) è un solido attore protagonista e interpreta Sebastian come una persona reale che vive le straordinarie circostanze di questa storia. Tuttavia, le scelte nel suo sviluppo rendono difficile relazionarsi con lui come si faceva invece per Sandra Bullock.
Il passaggio da una protagonista femminile ad uno maschile altera il tono del film, ma entrambi affrontano intensamente i temi della genitorialità. Bird Box Barcellona, fortunatamente, presenta scene parlate in diverse lingue e l’atmosfera internazionale del film si riflette anche nei valori della produzione, che fanno un grande uso delle location spagnole.
Detto questo, la maggior parte di Bird Box Barcellona appare ‘fuorviante’. I trailer facevano infatti sembrare il film un quasi remake internazionale di Bird Box, ma siamo davanti a un prodotto molto diverso.
Gli sceneggiatori e registi Alex e Dave Pastor ( The Last Days, Carriers), fanno loro il concept generale di Bird Box e si concentrano su aspetti particolari che interessano a loro.
Nello specifico, Bird Box Barcellona dedica molto tempo a concentrarsi su personaggi simili al Gary di Tom Hollander del film del 2018, distinguendo tra coloro che vedono le creature e sopravvivono e coloro che sono spinti a morire male.
Il divario religioso tra ‘veggenti’ e tutti gli altri alimenta così il film, inclusa una sequenza nell’atto finale che è inclusa esclusivamente per dare il gancio a ulteriori capitoli futuri nella saga (il modo in cui i sopravvissuti in America e in Spagna comunicherebbero tra loro dovrà essere spiegato …).
Tuttavia, l’approccio globale al racconto di queste storie sconnesse e ambientate nel medesimo universo impone per forza di cose una ‘sfida logistica’ per poterle collegare insieme.
Insomma, Bird Box Barcellona si mantiene sul filo della mediocrità esattamente come l’originale del 2018, ma per qualcuno potrebbe almeno avere il merito di esplorare una prospettiva diversa piuttosto che raccontare la stessa storia ancora una volta.
Non c’è particolare attenzione agli attori secondari e se Mario Casas e Georgina Campbell fanno il loro onesto lavoro davanti alla mdp, Bird Box Barcellona spesso è troppo concentrato nel mostrare diversi metodi per uccidere i vari personaggi piuttosto che spiegare come – o perché – questi eventi stiano effettivamente accadendo.
Nemmeno gli antagonisti umani sono così ben tratteggiati come avrebbero potuto essere, e il finale sembra abbastanza appiccicato con lo scotch. Quindi, i fan del primo film quasi certamente apprezzeranno questa espansione della mitologia, ma tutti gli altri – allorché non demotivati – dovranno incrociare le dita e aspettare per vedere cosa verrà dopo.
Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Bird Box Barcellona, nel catalogo di Netflix dal 14 luglio:
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