Voto: 6/10 Titolo originale: Blink Twice , uscita: 21-08-2024. Budget: $20,000,000. Regista: Zoë Kravitz.
Blink Twice: la recensione del film thriller di debutto di Zoë Kravitz
22/08/2024 recensione film Blink Twice di Gioia Majuna
Channing Tatum è al centro di un'opera che indaga dignitosamente il lato oscuro del potere e della ricchezza, rivelando i pericoli nascosti dietro la facciata del glamour
Sbattuto nella programmazione insensibile del mese di agosto, Blink Twice è un film che affronta i temi del post-#MeToo e offre una narrazione speculativa sui comportamenti scorretti che potrebbero essersi verificati ai tempi sull’isola del miliardario Jeffrey Epstein.
Inizialmente intitolato Pussy Island, ha cambiato nome per essere più spendibile nel marketing. Co-scritto e diretto dall’attrice e regista Zoë Kravitz e interpretato dal suo partner nella vita reale Channing Tatum nel ruolo dell’antagonista, esprime una rabbia legittima verso una cultura in cui uomini ricchi e potenti sfruttano le donne come se fosse uno sport, per poi giustificarsi appropriandosi del linguaggio terapeutico e offrendo scuse pubbliche superficiali.
Blink Twice combina una critica sociale alla cultura contemporanea con una trama che esplora come enormi quantità di denaro, accesso al potere e un desiderio aspirazionale di vita agiata influenzata da Instagram spingano le giovani donne verso situazioni molto pericolose.
Tuttavia, il film suona anche eccessivamente ‘incerto’, affidandosi a frasi di circostanza come “credi alle donne” non solo come slogan agguerrito, ma anche come battuta ironica.
La protagonista del film è Frida (Naomi Ackie), una cameriera che vive in un appartamento desolato e che passa il tempo guardando video di Slater King (Tatum), un miliardario del settore tecnologico noto per uno scandalo pubblico non ben specificato. Slater, subito dopo un errore di pubbliche relazioni, annuncia che si ritirerà dalla vita pubblica per trascorrere del tempo sulla sua isola privata, promettendo di “fare meglio”.
Frida, apparentemente affascinata da Slater, ha l’opportunità di lavorare a un evento di beneficenza in suo onore. Indossando un abito elegante e tacchi alti, riesce a farsi notare da Slater. In modo simile a una favola, Slater è incantato da lei e la invita quindi, insieme alla sua coinquilina Jess (Alia Shawkat), a unirsi a lui e ai suoi amici (tra cui Christian Slater, Adria Arjona, Geena Davis, Haley Joel Osment e Kyle MacLachlan) su un jet privato per una festa esclusiva di più giorni sulla sua isola tropicale.
Nell’isola, le donne vengono coccolate con lusso estremo: abiti di design, lenzuola di alta qualità, profumi esotici, champagne e cibo gourmet. Le feste sono alimentate da droghe leggere come l’MDMA, e gli ospiti fluttuano tra flirt e momenti di edonismo, ma nonostante l’apparente isolamento e vulnerabilità, i ragazzi si comportano sorprendentemente bene. Tuttavia, Frida nota dettagli inquietanti come lividi inspiegabili sul braccio di Sarah, una delle altre donne, e sporcizia sotto le sue unghie curatissime.
La tensione nel film cresce lentamente, mentre piccole stranezze aumentano: Jess scompare improvvisamente senza che nessuno sembri ricordarla, e Frida inizia a percepire la sensazione di tempo perduto. La regia di Zoë Kravitz gioca con la cronologia di Blink Twice e genera un senso di insicurezza attraverso particolari sfumati, come flash di attività notturne che coinvolgono donne che corrono freneticamente nell’oscurità.
Col passare del tempo, diventa evidente che c’è qualcosa di sinistro dietro la facciata di lusso e piacere. Slater e i suoi amici non sono i gentiluomini che sembrano essere, e Blink Twice comincia a svelare il loro vero carattere in una serie di flashback disturbanti. La trama si concentra sull’idea della repressione della memoria, un tema centrale nel piano manipolativo di Slater, il cui intento vero viene rivelato gradualmente.
La neofita Zoë Kravitz – che guarda al cinema di Jordan Peele – dimostra abilità nella costruzione della suspense, utilizzando un sound design particolarmente efficace che sottolinea i momenti più tesi attraverso suoni comuni resi improvvisamente disturbanti, come il rumore di una sigaretta elettronica o le risate eccessive.
Tuttavia, la sceneggiatura di Blink Twice soffre di alcune debolezze, con soluzioni narrative a volte troppo semplicistiche. Ad esempio, il modo in cui i personaggi recuperano i loro ricordi repressi è trattato in modo quasi magico, riducendo parte dell’impatto emotivo del film.
Nel terzo atto, la maschera di finta affabilità di Slater cade e si rivela per ciò che è realmente: un manipolatore.
In una scena particolarmente inquietante, urla ripetutamente “Mi dispiace” come una parodia delle sue scuse pubbliche vuote. Il film si conclude con una riflessione ambigua sulla vendetta e sulla giustizia, suggerendo che la migliore rivincita potrebbe essere l’emancipazione e l’appropriazione delle stesse tattiche del carnefice, un messaggio che lascia inevitabilmente spazio a discussioni e interpretazioni.
In definitiva, Blink Twice riesce a sollevare importanti questioni sociali, ma a volte sembra sacrificare la sua narrazione drammatica in favore di un messaggio tematico più ampio e attuale. Nonostante ciò, rappresenta un debutto promettente per Zoë Kravitz come regista e dimostra una certa sua abilità nell’affrontare temi complessi attraverso una lente visivamente intrigante e angosciante.
Di seguito trovate il secondo trailer di Blink Twice, nei nostri cinema dal 22 agosto:
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