Dossier | Perché la Cina vieta i film con gli zombi (e altri mostri) al cinema
12/02/2019 news di Redazione Il Cineocchio
Cerchiamo di capire come mai nel popoloso paese asiatico non possono essere distribuiti nelle sale i titoli coi non morti o con altre creature tipiche del folclore horror occidentale
[…] l’impossibilità di far uscire il film sul mercato cinese, visto che nel paese asiatico vige il divieto assoluto di distribuire contenuti correlati agli zombi.
Questo passaggio contenuto nella notizia di qualche giorno fa legata ai motivi della cancellazione improvvisa di World War Z 2 ha spinto molti lettori a chiederci delucidazioni circa la censura in Cina, che ha conseguenti pesanti ripercussioni finanziarie sui film horror ad alto budget americani, che si vedono privati di uno spesso fondamentale bacino di spettatori.
Abbiamo quindi interpellato Gianluigi Perrone, nostro storico collaboratore, oltre che produttore (Morituris, Oltre il Guado), sceneggiatore e regista cinematografico, che da anni vive proprio in Cina e quindi conosce bene le ‘regole del gioco’ da quelle parti.
Le regole censorie cinesi per le uscite cinematografiche (solo in sala, quindi) sono molto relative. Per quanto riguarda l’horror, una delle condizioni è non contenere nulla di sovrannaturale. Considerando la notevole presenza di film Marvel, anche co-prodotti con la Cina, o della stessa saga di Harry Potter, la regola sembra contraddittoria. Cosa vuol dire in sostanza? Vuol dire che non sono ammessi film che alimentino la superstizione. Questo significa che i film di fantasmi o simili che escono in Cina (dove esistono storie folcloristiche di fantasmi, che si chiamano mogwai) devono avere una chiusa razionale. Droghe allucinogene, inganni, trucchi, schizofrenia o qualcosa di scientificamente riconosciuto (tipo i viaggi spazio-temporali), basta che non siano sovrannaturali.
Cosa vuole evitare il governo cinese con questa censura?
La prima motivazione è che la vita dei cinesi è talmente miserabile da non essere adatta al ‘lato oscuro’ delle cose, e tutto debba essere bello ed edulcorato. Ovviamente ci sono fan del cinema del terrore (in particolare giapponese o coreano), ma devono vedersi i film a casa loro su iQiYi. Oppure giochino ai videogiochi. La seconda ragione – più importante – è che il target per la distribuzione theatrical è talmente ampio che raggiunge le campagne, dove la gente non ha semplicemente i mezzi per ‘capire’ cose del genere. Alcune immagini, anche normalissime ma magari surreali, scatenano reazioni esagerate. Per fare un esempio concreto, mi fu chiesto di togliere un’immagine presa da un fumetto di Hulk durante un incontro in un lungo pubblico a Pechino perché spaventava le persone. Ora, immaginiamo che reazione potrebbe avere una popolazione così fragile davanti a immagini sul grande schermo create appositamente per scatenare il terrore … Nel 2013 ho selezionato liberamente film horror ed erotici per il Festival dell’Unione Europea con un escamotage diplomatico, e l’audience ne è rimasta sconvolta, o addirittura scattava fotografie allo schermo. L’anno successivo, convocati dal Sarft [State Administration of Radio, Film and Television ], l’organo di censura dei media, mi dissero che avevano inasprito le regole in modo che una cosa del genere non potesse più verificarsi.
A livello creativo non è possibile inserire gli zombie e dire che ritornano in vita per via di scorie radioattive, perché il fine della censura locale è che per nessun motivo al mondo dei contadini del Dongbei si devono mettere in testa che ci possano veramente essere dei morti che tornano dalle tombe e cominciano ad ammazzarsi fra di loro. A noi può sembrare sicuramente strana una cosa del genere, per etnocentrismo, ma se pensiamo allo sceneggiato radiofonico di Orson Welles, War of the Worlds [La guerra dei mondi, 1938], è proprio quello di cui hanno paura. Anche se, strano a dirsi, i film con gli alieni sono invece ammessi. Arrival e The Predator li ho visti in sala. Forse perché gli alieni sono loro!
In home video / VOD è tutto diverso invece?
Esatto. Train to Busan, parlando di un film con gli zombie recente e di largo successo, non è uscito al cinema qui. Ma in VOD si. In VOD esce quasi tutto. E in questo caso è strana la censura. Niente scene di sesso – che subiscono tagli tremendi -, ma quelle con la violenza passano in abbondanza e senza problemi.
Di seguito il trailer originale di World War Z:
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