Don Coscarelli: “Ho quasi diretto Unico indizio la Luna piena nel 1985”
28/04/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista ha ricordato l'offerta di Dino De Laurentiis e l'incontro con Stephen King, autore del romanzo
Parlando con Mick Garris nell’ultimo episodio del suo podcast Post Mortem, il regista Don Coscarelli (Fantasmi) ha rivelato che negli anni ’80 è stato sul punto di dirigere Unico indizio la Luna piena (Silver Bullet), adattamento cinematografico del 1985 tratto dall’omonimo romanzo breve di Stephen King.
Coscarelli ha spiegato:
Lavorai a un progetto che alla fine non diressi. Era una storia di Stephen King … Cycle of the Werewolf. Avevo girato questo film, The Beastmaster [Kaan principe guerriero]. E per qualche motivo questo produttore italiano, Dino De Laurentiis, prese in considerazione che avrei dovuto essere io a ereditare la regia della serie di Conan. Voleva che io dirigessi Conan parte 2. Purtroppo, mi diedero una sceneggiatura che … non la capii proprio. E avevo appena fatto The Beastmaster … non ho potuto, in buona coscienza, capire come avrei potuto andare in Messico per mesi e girare un’altra pellicola sword and sorcery senza uno script col quale fossi a mio agio. Così rifiutai la proposta di Dino De Laurentiis e … penso che abbia avuto un impatto su di lui, perchè un mese dopo tornò da me dicendo: ‘Ho per le mani questo libro di Stephen King, voglio che tu lo legga.’ E lo lessi. Il problema era che non era un libro – era un calendario a quel tempo. La storia era proprio nelle mie corde.
Quindi non c’era una sceneggiatura. Stephen [King] non era disponibile per scriverne una. Così ho dovuto realizzare un adattamento del calendario e trasformarlo in una sceneggiatura. Stavamo combattendo con grandi problemi di adattamento. Un giorno Stephen venne a New York. Fu l’unica volta che lo incontrai. Un ragazzo simpatico. Divertente, modesto. Non quello che ti aspetteresti. Si sedette e mi ascoltò cinguettare [sui problemi]. Disse: ‘Non ho tempo per scriverla, ma ci penserò’. E così King se ne andò via. Un giorno mi giunse voce che Stephen aveva mandato alcune note. C’erano tre pagine di annotazioni. Rispose a ogni problema. Qualunque cosa. Quindi chiedemmo un incontro con Dino De Laurentiis. Lui non la capii. Non la volevo.
Dopo di che, ho finito per abbandonare il progetto.
Come ben sappiamo, il film è poi stato affidato a Daniel Attias, diventando una delle trasposizione più amate e riuscite dei racconti del Re del brivido.
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Fonte: Post Mortem