Voto: 7/10 Titolo originale: Angel Heart , uscita: 06-03-1987. Budget: $17,000,000. Regista: Alan Parker.
Dossier: Angel Heart, Alan Parker mette un cast di star sull’ascensore per l’Inferno
31/07/2024 recensione film Angel Heart - Ascensore per l'inferno di Samuel Campanella
A due anni dalla scomparsa del regista britannico, la piattaforma MUBI ripropone il suo discusso horror psichedelico del 1984, interpretato da Robert De Niro e un giovane Mickey Rourke

Nell’Olimpo dei maestri del cinema, Alan Parker è stato uno dei registi britannici più acclamati e rispettati del secolo scorso. Proveniente dal mondo della pubblicità, la sua carriera da regista cinematografico si afferma con il dirompente “Fuga di Mezzanotte” (1978), il primo tra i grandi successi di un artista capace di andare oltre i classici schemi narrativi, portatore di un linguaggio versatile, in grado di affrontare generi molto diversi tra loro, spaziando dal drammatico, al musical fino all’horror.
Regista visionario che percepiva la settima arte non solo come mero mezzo di intrattenimento ma come fondamentale strumento di riflessione sociale e personale. Una visione indelebile che ancora oggi ispira e commuove milioni di cinefili. Tra i suoi capolavori come non menzionare: Piccoli gangsters (1976), Saranno famosi (1980), Pink Floyd The Wall (1982), The Commitments (1991) ed Evita (1996).
Dopo il grande successo avuto con il drammatico “Birdy – Le Ali della Libertà” valsogli il premio della giuria al festival del Cannes nel 1984, Parker continua il proprio percorso esperienziale, cimentandosi nel suo primo horror soprannaturale dal titolo Angel Heart – Ascensore per l’inferno nel 1987.
Basato sul romanzo “Falling Angel” di William Hjortsberg, la trama ruota attorno ai due personaggi principali: Harry Angel (Mickey Rourke), un investigatore privato dal passato enigmatico, e Louis Cyphre (Robert De Niro), un personaggio eccentrico e minaccioso. Mr. Cyphre incarica il detective Angel di rintracciare Johnny Favorite, un cantante scomparso da tempo. La ricerca porta Angel in un viaggio oscuro tra le tetre strade di New York e le umide paludi della Louisiana.
Invece di avvicinarsi al suo obiettivo, però, ogni indizio trascina Angel sempre più in un vortice oscuro, fatto di magia nera, rituali voodoo, amori proibiti e omicidi brutali. Ogni persona che interroga o avvicina è destinata dopo poco a una morte cruenta. Una scia di sangue indomabile, che porta presto il protagonista a rendersi conto di non essere soltanto l’unico cacciatore, ma forse anche una delle prede. Un cammino che lo condurrà infine a scoprire un patto infernale tra il misterioso cantante scomparso e il diavolo in persona.
Angel Heart è un film dalle tonalità cupe e trasgressive. Una metafora che rappresenta in tutto il proprio regista, Alan Parker, istrionico nella sua forma e capace di contenere diversi generi. L’incipit, dai tratti noir, si contraddistingue da una palette dalle sfumature grigiastre che proseguendo si colorano di rosso e marrone, quasi a ricordare un thriller poliziesco. Il film si evolve infine con tonalità vivaci e scarlatte, tipicamente anni ’80.
Come la fotografia, anche i temi affrontanti sono molteplici. Ambientato in un’America degli anni ’50, ne sottolinea le contraddizioni, sia razziali che sociali, raccontate attraverso la contrapposizione di paesaggi urbani civilizzati con quelli naturali e selvaggi. Senza parlare del conflitto neo-testamentario e dei continui riferimenti apocalittici, rendendolo sotto un certo punto di vista anche esageratamente “biblico”.
E forse fu proprio questa mescita di stili e tematiche che Angel Heart – Ascensore per l’inferno non convinse a pieno la critica di allora. Alcuni critici osannarono le qualità artistiche e l’atmosfera opprimente, mentre altri lo definirono un vero e proprio flop.
In particolare, gli strali furono indirizzati alla scelta degli attori protagonisti che, nonostante le interpretazioni forti, furono ritenuti inappropriati per i loro ruoli. Senza contare le controversie dovute alla scena di sesso esplicita tra Lisa Bonet e Mickey Rourke, che contribuirono a polarizzare un pubblico composto da ammaliati e scandalizzati.
Se dovessimo fare un paragone sarebbe quello di un vino che, dopo anni di invecchiamento, è riuscito a farsi ‘approvare’ anche dai sommelier più scettici. Questo forse (o soprattutto …), grazie anche alla distribuzione del film su diverse piattaforme streaming negli ultimi anni, tra cui MUBI – ben nota per la sua linea editoriale alternativa e avanguardista – che oggi lo ripropone ai suoi abbonati in formato HD.
Con un rating di 7.2 su 10 è tra i titoli più visualizzati della piattaforma, terreno fertile per nuovi pareri divergenti e accese discussioni. Diatribe che si protraggono da oramai quarant’anni, e che rendono Angel Heart un’opera capace di superare la prova del tempo e quindi – inevitabilmente – tra i cult del suo genere.
Se non lo avete mai visto e ne siete incuriositi, vi invito allora a immergervi in questa avventura demoniaca che merita almeno una visione. La sua atmosfera inquietante e un plot twist da fare invidia a qualsiasi titolo di Netflix vi terranno incollati allo schermo, offrendovi un’esperienza divertente e appassionante in compagnia di due giganti del cinema americano.
Del resto, parafrasando Louis Cyphre: “Niente è mai ciò che sembra“.
Di seguito trovate il trailer italiano di Angel Heart – Ascensore per l’inferno:
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