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Titolo originale: となりのトトロ , uscita: 16-04-1988. Budget: $3,700,000. Regista: Hayao Miyazaki.

Dossier: Il Mio Vicino Totoro di Hayao Miyazaki e la ‘teoria dello shinigami’

06/01/2024 news di Redazione Il Cineocchio

Il film del 1988 nasconderebbe una lettura molto più cupa di quello che si pensa

satsuki totoro morte

Probabilmente tutti avrete visto almeno una volta Il Mio Vicino Totoro di Hayao Miyazaki, ma in pochi – altrettanto probabilmente – conoscono l’insolita teoria secondo cui la paffuta creatura pelosa del titolo sarebbe addirittura un Dio della Morte, che solamente le persone vicine alla morte (o già morte) possono vedere, come parrebbe in effetti accadere nel film dello Studio Ghibli del 1988.

Secondo questa teoria, quando Mei scompare e viene trovato un suo sandaletto in uno stagno, la piccola sarebbe, in effetti, morta annegata. Quando alla sorella maggiore Satsuki viene chiesto del sandaletto (che ricordo molto quelli indossati da Mei), lei non può ancora affrontare l’atroce verità e così mente, sostenendo che non sarebbe affatto appartenuto a Mei.

Satsuki si mette poi alla disperata ricerca di Totoro, invocandolo a gran voce e aprendo di fatto lei stessa il ‘portale’ del regno dei morti. Con l’aiuto della creatura soprannaturale trova quindi la sorellina morta, e insieme si recano in seguito all’ospedale dove è ricoverata la madre.

totoro gattobus morteLì, l’unica ad accorgersi della presenza delle sorelle è proprio la donna, un segnale che anche lei sarebbe prossima a lasciare per sempre questo mondo.

Questa teoria non si ferma però qui.

C’è un famoso caso di omicidio denominato ‘L’incidente di Sayama‘ del 1963 (Il mio vicino Totoro si svolge proprio sulle colline di Sayama …) in cui due sorelle vennero trovate morte (la prima venne rapita e uccisa, l’altra si tolse la vita per il senso di colpa). Si racconta (leggenda metropolitana) che una delle due ragazze abbia detto di aver assistito all’apparizione di un gatto (o un procione) prima di suicidarsi. E questo tragico episodio di cronaca nera giapponese avvenne nel mese di maggio: per una strana coincidenza, entrambe le giovani protagonista si chiamano May: Satsuki significa infatti “maggio” in giapponese e “Mei” è la pronuncia giapponese del “May” inglese.

E ancora.

Sia all’inizio del film che quando Satsuki cerca di raggiungere sua sorella, le due vedono i Susuwatari, o ‘nerini del buio’, piccoli folletti fatti di fuliggine. Nel folklore giapponese, vedere ‘cose’ ultraterrene è collegato all’idea di essere sul punto di morire.

Eppure Kanta, il nipote della vecchia signora, pur essendo un ragazzino (e quindi ‘predisposto’ alla magia) non riesce mai a vedere i Totoro o le altre creature magiche.

Il Nekobus (Gattobus) sarebbe un mezzo di trasporto che porta le anime all’altro mondo (Paradiso, Inferno, o altro). Questa idea sarebbe rafforzata dal fatto che la sua destinazione è rappresentata da due caratteri 墓 e 道, che significano ‘tomba’ e ‘strada’, quindi ‘strada delle tombe‘.

totoro mei morteNella storia di Il Mio Vicino Totoro, quindi, l’idea sarebbe che Mei finisca uccisa dopo essere scomparsa. Satsuki, affranta per il dolore, decide di raggiungerla. Entra così nel regno dello Shinigami (un Dio della Morte appunto) – Totoro. Si noti ancora una volta come compaiano i Susuwatari. Oltre a un’illuminazione dai toni cupi dell’intera scena. La ragazza implora di essere portata dalla sua sorellina e … improvvisamente riesce a vedere Totoro. Sale quindi sul Gattobus, il veicolo per l’Aldilà, e insieme vanno a trovare la madre, ma non la incontrano.

Inoltre, pensiamo al luogo in cui Satsuki ritrova Mei verso la fine del film. La piccolina è seduta accanto a una serie di vecchie statue in pietra di monaci utilizzate come memoriali per i defunti.

All’ospedale, la madre esclama rivolta al marito: “Su quel pino laggiù ho visto Satsuki e May che ridevano …”. Perché le sorelle non vanno a trovare la madre se sono già lì? Perché si limitano a lasciare la pannocchia sul davanzale? Si dice che le sorelle fossero morte a quel punto del film, e che la pronuncia giapponese di ‘mais’ è simile a quella di ‘bambino ucciso’.

La teoria sottolinea inoltre come alla fine di Il Mio Vicino Totoro, né Mei Nè Satsuki proiettino più le loro ombre. Stando alla spiegazione dello Studio Ghibli, gli animatori del film avrebbero semplicemente deciso a monte che le ombre non fossero necessarie in quelle scene.

Infine, qualcuno sostiene che Il Mio Vicino Totoro sia suddiviso in segmenti: alcune parti sono ambientate nel presente, altre nel passato o nel futuro, altre ancora sono opera dell’immaginazione del padre.

totoro madre morta titoli di codaAppena scoccata l’ora esatta del film, vediamo le due bambine che siedono in cima a un grande albero vicino alla loro casa e suonano il flauto insieme ai Totoro. Il padre, dall’abitazione, alza la testa e guarda fuori dalla finestra attirato dalla melodia, sorride felice e poi continua a scrivere. Il suggerimento è che stia scrivendo delle sue figliolette ormai defunte che fanno esattamente quello che ci viene mostrato.

In ogni caso, già diversi anni fa la Studio Ghibli ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito:

Non c’è bisogno di allarmarsi. Non c’è assolutamente alcuna verità o evidenza che i Totoro siano gli dei della Morte o che Mei sia morta in Il mio vicino Totoro.

In effetti, una delle primissime immagini che scorrono sui titoli di coda vede le due piccole protagoniste correre incontro per riabbracciare la mamma che scende dal taxi che presumibilmente l’ha riportata a casa dall’ospedale.

Di seguito trovate il trailer italiano di Il Mio Vicino Totoro: