Dossier | In visita al Museo e al Bar di H. R. Giger a Gruyères
19/08/2019 news di Alessandro Gamma
Un viaggio sensoriale tra le opere e gli ambienti attentamente creati dal geniale artista svizzero
Hans Ruedi Giger è principalmente conosciuto dal grande pubblico per i suoi visionari progetti vincitori dell’Oscar per il seminale film Alien di Ridley Scott (1980), ma l’artista surrealista svizzero nato nel 1940 si è lasciato alle spalle anche innumerevoli dipinti aerografici realizzati tra gli anni ’70 e ’80, coi quali ha saputo creare una serie di spazi tridimensionali in cui le sue vedute estetiche, letteralmente, prendevano vita. Se nei suoi dipinti ha vividamente illustrato la genesi di ciò che vedeva come i prossimi passi dell’evoluzione dell’umanità – la simbiosi dell’uomo e della macchina in nuovi esseri ibridi biomeccanici – nelle sue opere scultoree e architettoniche da incubo è stato in gradi di rendere lo spettatore / visitatore parte di esse.
Tutto questo è ben percepibile a Gruyères, pittoresca cittadina situata nel cuore della Svizzera francese, dove H. R. Giger ha deciso di rinnovare un castello medievale di quattro piani vecchio di 400 anni situato in cima a una collina per farne il suo museo, una struttura labirintica con pareti spesse due metri che ora ospita la più completa esposizione permanente delle opere dell’artista, che copre i suoi 40 anni di carriera.
Seguendo la tradizione di artisti come Salvador Dalí, che ha creato il suo museo in Spagna, il Museo Giger è un’opera d’arte in sé, un’installazione permanente su larga scala costituita da ambienti separati, un progetto in continua evoluzione, al quale H. R. Giger ha lavorato per oltre dieci anni.
All’ingresso del Museo – inaugurato nel 1998 – i visitatori vengono accolti da una replica in metallo alta 2 metri del celebre dipinto del 1967 “Birth Machine“. Un altro “Birth Machine Baby”, un “dettaglio” della scultura più grande, fa la guardia a diversi metri di distanza, e proprio come le guardie reali di fronte a Buckingham Palace, posa con gli appassionati che vogliono una foto ricordo per tutto il giorno (all’interno è assolutamente vietato scattare fotografie, se non nella biglietteria / negozio al piano terra). Gli spazi museali ospitano anche i bozzetti e gli schizzi preparatori originali pensati per i film Alien, Poltergeist 2, Alien 3 e Species.
“I film mi affascinano“, ha detto una volta H. R. Giger, “perché ritengo abbiano superato la pittura come mezzo di comunicazione.” Ricordiamo che la fama e il seguito di culto seguiti al successo dei film della saga di Alien, la cui creatura – il terribile Xenomorfo – si basa sui dipinti “Necronom IV ”e “Necronom V”, entrambi realizzati due anni prima che Ridley Scott si imbattesse in loro, sono dovuti in gran parte ai potenti disegni dell’artista scomparso nel 2014.
Da segnalare inoltre che al terzo piano si può godere di una parte delle opere raccolte nel tempo da H. R. Giger di alcuni dei suoi artisti preferiti, tra i quali spiccano Ernest Fuchs, Dado, Bruno Weber, Günter Brus, Claude Sandoz, Francois Burland, Friedrich Kuhn, Joe Coleman, Sybille Ruppert, André Lassen e David Hochbaum.
Ma non è tutto. Di fronte al Museo sorge infatti il Bar H.R. Giger, che ha impiegato quattro anni per essere completato e che ha aperto i battenti il 12 aprile 2003. L’interno a forma di grembo ultraterreno è una cavernosa struttura scheletrica ricoperta da vertebre intrecciate che attraversano il soffitto a volta di un’antica ala del castello. Muovendosi al suo interno si ha l’acuta sensazione di ritrovarsi all’interno del racconto biblico di Giona e della balena, di essere letteralmente nel ventre di una bestia fossilizzata e preistorica. Ma le sedie “Harkonnen”, con il dorso di midollo spinale sormontato da ossa del bacino, e le lastre di pietra del pavimento incise con strani geroglifici suggeriscono che in qualche modo il visitatore è stato trasportato nei resti di una futura civiltà.
Nel bar si respira un’atmosfera ‘organica’, con i mobili color osso e il design degli interni imponente. H. R. Giger ha utilizzato un materiale sintetico simile a una roccia per fondere gli elementi del bar e preservare così l’atmosfera di questo antico castello, un edificio storico di riferimento. Le superfici in calcestruzzo fuso degli arredi del Bar sono state lucidate al punto da risultare morbide al tatto, accrescendo l’impressione di essere dentro una creatura un tempo vivente, di sedersi su qualcosa, forse, meno che vivo, ma ugualmente molto caldo e avvolgente.
Insomma, una gita fuori porta assolutamente da intraprendere per qualsiasi ammiratore delle opere di H. R. Giger, un’esperienza sensoriale da vivere in prima persona che il nostro racconto può solamente vagamente descrivere.
Qui sotto (e sopra) trovate alcune immagini scattate all’interno del Museo e del Bar.
Informazioni
Luogo: Château St. Germain, 1663, Gruyères, Svizzera
E-Mail: info@hrgigermuseum.com
Biglietto:
Adulti: CHF 12.50
Studenti / Anziani / Militari: CHF 8.50
Bambini: CHF 4.00
Orari di Apertura del Museo:
Apr–Ott: ogni giorno dalle 10.00 alle 18.00
Nov–Mar: Martedì-Venerdì dalle 13.00 alle 17.00 / Sab e Dom. dalle 10.00 alle 18.00 / Chiuso il lunedì
Orari di Apertura del Bar:
Ogni giorno dalle 10.00 alle 20.30
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