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Voto: 7/10 Titolo originale: Empire of the Ants , uscita: 29-06-1977. Budget: $500,000. Regista: Bert I. Gordon.

Dossier: le bestie assassine di Bert I. Gordon, da Beginning of the End a L’Impero delle Termiti Giganti

13/03/2023 recensione film di Francesco Chello

Ricordiamo il centenario regista recentemente scomparso attraverso alcuni 'titoli manifesto' del suo cinema. Fanta-horror, gigantismo e genuinità artigianale sono alcuni gli ingredienti di prodotti ingenui e imperfetti, ma sinceri, appassionati e godibili

L'impero delle termiti giganti (1977) film

È di qualche giorno fa la notizia della scomparsa di Bert I. Gordon, avvenuta l’8 marzo. Notizia arrivata un po’ in sordina, e per certi versi sarei stato sorpreso dal contrario. Per un discorso anagrafico, visto che lo scorso settembre era diventato centenario. Perché il suo ultimo film, Secrets of a Psychopath, risale al 2005 ma in realtà era stato una parentesi di una carriera che, di fatto, era finita nel 1989 con la direzione di Satan’s Princess (Ritratto in Rosso).

E mettiamoci pure che il regista (produttore, sceneggiatore ed effettista) era specializzato in quel cinema di genere a basso costo che non giunge troppo spesso agli onori della cronaca. Ma verso il quale, come sapete, noi abbiamo sempre un (cine)occhio di riguardo.

Nato nel Wisconsin del 1922 come Bertrand Ira Gordon, si innamora del cinema a 13 anni quando una zia gli regala una telecamera con cui poter girare qualche filmino amatoriale in 16 mm. Si iscrive all’università, ma lascia gli studi in anticipo per arruolarsi nell’Army Air Force nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

bert i gordon setAl ritorno, convola a nozze con la prima moglie Flora con cui inizia la gavetta nel campo degli spot televisivi. Nel 1954 scrive e produce Serpent Island, in cui si occupa anche di riprese e fotografia oltre ad arrivare a co-dirigere (non accreditato) qualche sequenza. Esordio ufficioso quindi, a cui segue quello ufficiale arrivato l’anno dopo quando ottiene la regia di King Dinosaur.

Due titoli evidentemente espliciti, che aiutano ad inquadrare quella che sarà l’attitudine di Gordon nell’arco della sua carriera. Il fantahorror, quel cinema ingenuo e sognatore, ma anche genuino ed artigianale, che vuole spaventare e stupire, tipico del drive-in e del grindhouse, in cui il budget ed i mezzi a disposizione sono spesso inversamente proporzionali alla voglia, alla fantasia, all’inventiva.

Che se già di base è sempre stato considerato un settore di seconda fascia, a sua volta si suddivide in produzioni di vario livello con l’eclettico Bert pronto a barcamenarsi tra quelle a budget più che ridotto. Uno dei suoi temi preferiti era il gigantismo nella sua connotazione mostruosa, che fossero animali (e a breve ci arriviamo) o esseri umani come nel caso di The Amazing Colossal Man (I Giganti Invadono la Terra, del 1957) e il suo sequel War of the Colossal Beasts uscito l’anno seguente – 1957 anno in cui era uscito anche The Incredible Shrinking Man (Radiazioni BX: Distruzione Uomo, tratto da un romanzo di Richard Matheson e diretto da Jack Arnold) di cui curiosamente sembra capovolgere la formula con l’uomo che diventa un gigante anziché rimpicciolirsi – o ancora The Cyclops sempre del 1957 o Village of the Giants del 1965.

Non a caso, verrà soprannominato Mr. B.I.G. (giocando con l’acronimo del suo nome) da Forrest J. Ackerman, scrittore, giornalista e fondatore della rivista Famous Monsters of Filmland. Ma i sottogeneri saranno diversi, vedi il fantasy di The Magic Sword (La Spada Magica, 1962) oppure il thriller/horror psicologico di Picture Mommy Dead (La Bambola di Pezza, 1966), passando per lo stregonesco Necromancy (Il Potere di Satana, 1972) o il poliziesco The Mad Bomber (L’Uomo Sputato dall’Inferno, 1973).

Ultimo ma non ultimo, quel beast movie che ho tenuto di proposito come portata principale del menu, considerando che proprio in questa categoria ho voluto pescare alcuni titoli in qualche modo manifesto del cinema di Bert I. Gordon, attraverso i quali omaggiarne la memoria. I film in questione sono addirittura quattro, da poter idealmente dividere in due coppie collocate in due decenni apparentemente distanti.

Per rimanere sul tema del drive-in, mi verrebbe da dire che lo speciale di oggi verte su un doppio double feature, uno in bianco e nero per gli anni 50 ed un altro a colori per i 70. Nel dettaglio, mi riferisco a Beginning of the End (1957), Earth vs the Spider (La Vendetta del Ragno Nero, 1958), The Food of the Gods (Il Cibo degli Dei, 1976) ed Empire of the Ants (L’Impero delle Termiti Giganti, 1977).

Beginning of the End (1957) film posterBeginning of the End, 1957

Iniziamo con una breve contestualizzazione. Negli anni ’50, la fantascienza americana ha visto l’esplosione di due prolifici filoni, come quello delle invasioni aliene ed il monster movie. Il già citato (non a caso) Jack Arnold lascia il segno in entrambi, prima nel 1953 quando dirige It Came From Outer Space (Destinazione… Terra!) e poi nel 1955 con Tarantula. Nello specifico, è Tarantula il titolo che ci serve come riferimento. Nel 1957, Bert I. Gordon propone la sua variazione sul tema con Beginning of the End, in cui il ragno è sostanzialmente sostituito da cavallette (o locuste) gigantesche.

Citato anche da Stephen King nel suo IT, il film è il meno interessante del quartetto di cui parliamo oggi. Le dissertazioni pseudo scientifiche/militaresche, leggasi noto espediente utilizzato come riempitivo in prodotti di questo tipo, finiscono per occupare più spazio del dovuto inficiando la scorrevolezza degli appena 72 minuti di durata. Basti pensare che le mega cavallette fanno la loro prima apparizione al minuto 27 e che nel prologo assistiamo ad una donna urlante ed un militare che parla di cittadina distrutta senza però vedere nulla di quello che vedono loro.

Per portare in scena le bestiacce viene utilizzato un unico stratagemma di prospettive, esemplari veri che si aggirano su miniature se non persino su una superficie piatta come può essere quella di una fotografia – vedi scena dell’edificio in cui non si riusciva a far sì che si arrampicassero sul modellino, motivo per cui Gordon pensò di porre una foto su una tavola e farci camminare le cavallette per simulare l’effetto ottico della scalata – per poi sovrapporre le immagini in questione alle riprese con gli attori.

Sequenze che, a prescindere dalla messinscena fantasiosamente maldestra, finiscono per essere ovviamente i momenti migliori della visione, incluso l’assedio finale al palazzo con sparatoria e annegamento delle bestiacce (mettete un asterisco qui che più giù ci tornerà utile).

Fotografie che vengono utilizzate anche per portare in scena le strade della cittadina ormai deserta (per questo motivo scattate all’alba), mentre un filmato che mostra gli effetti (veri) di un tornado viene inserito nel girato per simulare la devastazione delle super cavallette. Effetti speciali curati dallo stesso Bert I. Gordon, che scrive anche la storia prendendo ispirazione dalla piaga delle locuste vista ne I Dieci Comandamenti (grande successo del 1956), anche se ad essere accreditati per la sceneggiatura sono Fred Freiberger e Lester Gorn. Beginning of the End dovrebbe essere inedito in Italia.

La Vendetta del Ragno Nero film 1958 posterEarth vs. the Spider (La Vendetta del Ragno Nero), 1958

Se Beginning of the End era una sorta di variazione sul tema di Tarantula, il passo successivo è sfruttare proprio la scia ragnesca del film di Jack Arnold. Nel 1958, Bert I. Gordon realizza Earth vs the Spider che da noi arriva come La Vendetta del Ragno Nero, conosciuto anche col semplice The Spider – titolo con cui era entrato in pre-produzione, e che sarà rispolverato in fase di distribuzione dopo il successo di The Fly (L’Esperimento del Dottor K) della 20th Century Fox.

Epigono meno riuscito del prototipo arnoldiano, ma tutto sommato godibile nella sua semplicità al netto dei suoi difettucci sparsi. Gordon firma di nuovo il soggetto; storia e caratterizzazione sono appena abbozzate in un prodotto in cui è evidente che tutta l’attenzione è spostata sul ragnone.

Per portare in scena la bestia viene utilizzato il più delle volte un esemplare vero opportunamente ingrandito, anche se di tanto in tanto si perdono di vista le proporzioni che sembrano cambiare da una scena all’altra, espediente evidentemente ingenuo ma che riesce comunque a fare il suo dovere insieme ad alcune porzioni prostetiche come quelle delle zampe su cui viene applicata la paglia delle scope per ricreare la tipica peluria aracnide.

Per dire, serve maggiore sospensione dell’incredulità per credere che il 35enne Troy Patterson interpreti un teenager. Molto efficace il paesaggio naturale (ottimamente illuminato) delle bellissime Carlsbad Caverns del New Mexico e delle Bronson Caves di Los Angeles che enfatizzano l’aspetto avventuroso e la sensazione di pericolo.

Omaggio al sopracitato Ackerman attraverso uno dei ragazzi che tiene tra le mani il numero 1 di Famous Monsters of Filmland, autocitazione del regista col cinema cittadino che trasmette in doppio spettacolo I Giganti Invadono la Terra e Attack of the Puppet People, quest’ultimo uscito nel 1958 insieme a War of the Colossal Beast, tutti titoli targati American International Pictures con cui Gordon in carriera ha instaurato, in più riprese, una proficua collaborazione.

Il film presenta alcune sequenze girate su set utilizzati in titoli famosi, come l’isolato mostrato all’inizio che fa parte dell’Universal Courthouse Square ed è la strada percorsa da Marty McFly in Ritorno al Futuro per catturare il fulmine con la sua DeLorean e tornare nel 1985, oppure il vicolo da cui esce il camion della panetteria che è lo stesso in cui Atticus Finch trascorreva la notte per proteggere Tom Robinson ne Il Buio Oltre la Siepe.

Earth vs. The Spider è anche il titolo del primo di cinque film tv della serie Creature Features (in Italia Le Creature del Brivido) prodotta da Stan Winston nel 2001/2002, serie antologica che si ispira (omaggiando) al fantahorror anni 50 da cui i film prendono appunto i rispettivi titoli senza esserne dei remake. In home video digitale nostrano, La Vendetta del Ragno Nero viene pubblicato nel 2009 per Sinister in un dvd attualmente fuori catalogo e non semplicissimo da reperire.

Il Cibo degli Dei film posterThe Food of the Gods (Il Cibo degli Dei), 1976

Ci spostiamo di circa vent’anni, motivo per cui conviene contestualizzare nuovamente. Nel 1975 esce quel capolavoro di Lo Squalo di Steven Spielberg. Una delle conseguenze del suo enorme successo è quella di dare linfa al beast movie. A Bert I. Gordon quasi non sembra vero di potersi rituffare nel filone.

Il bello è che Lo Squalo è fondamentalmente una scusa per riprendere un filo interrotto, visto che il nostro non cerca l’approccio ‘realistico’ impostato da Spielberg e ripreso da tanti, quanto piuttosto di rifarsi all’amato monster movie degli anni 50 volutamente esagerato ed alla tematica della giant menace, mantenendo quell’anima vintage da mescolare a qualche accorgimento legato ad un cinema nel frattempo mutato ed evoluto.

Nasce una nuova doppietta di titoli, entrambi ispirati ad opere di H. G. Wells. Il primo è The Food of the God, arrivato in Italia con la traduzione letterale Il Cibo degli Dei. Se me lo chiedete, il mio preferito del poker oggetto di questo dossier.

Scritto come di consueto dallo stesso Gordon (che stavolta viene accreditato anche come sceneggiatore, oltre che figurare come produttore) che rielabora una porzione di The Food of the God and How It Came to Earth, romanzo di Wells del 1904 conosciuto in Italia come L’Alimento Divino.

La storia porta con sé un apprezzabile messaggio ecologista, con la natura che in qualche modo si ribella a quell’uomo che continua a far del male alla terra dimenticando troppo spesso di essere l’ospite. L’ambientazione isolana si presta al concetto di assedio che fa da tema portante de Il Cibo degli Dei. Quello di varie specie di animali resi giganteschi da una sostanza imprecisata, che braccano un gruppo di malcapitati nel mezzo di una location naturale ideale per il tipo di racconto.

Vespe grosse come aquile, galli e galline dalle dimensioni di uno struzzo, vermi che sembrano serpenti, col ruolo di punta riservato ad un numerosissimo branco di topi che presentano la stazza di un leone. L’assedio è teso, non privo di momenti di sangue che includono volti tumefatti dalla puntura di un vespone sotto steroidi e vittime divorate brutalmente da mega ratti capaci di sfondare porte e finestre. Per arrivare ad un finale ansiogeno, che riprende un po’ lo schema di Beginning of the End (su cui avevamo messo l’asterisco) con la casa presa d’assalto e l’acqua che diventa soluzione a tutti i mali, per una suggestiva immagine composita con l’abitazione semi sommersa e l’acqua che separa bestie ed esseri umani.

Manco a dirlo, oltre a dirigere Gordon fa parte anche del team che cura gli effetti speciali, occupandosi nello specifico degli special visual effects. Effettistica che ricorre ad un uso combinato di varie tecniche, dalla solita tecnica retrò delle immagini di animali veri sovradimensionati e poi sovrapposte al girato, all’utilizzo di pupazzoni – in particolare per i suddetti ratti, per i quali sono state necessarie sei teste meccanizzate e quattro costumi indossati da addetti ai lavori.

Topi che qualcuno riteneva potessero essere stati barbaramente colpiti sul serio in sequenze che invece, se viste frame by frame, mostrano il chiaro effetto della vernice rossa sparato sulle bestioline. Non potrei dire altrettanto sul finalissimo, in cui l’annegamento cinematografico può far sorgere qualche dubbio legittimo sull’effettiva presenza di maltrattamenti più o meno involontari.

Il cast partecipa con impegno e credibilità ad una situazione potenzialmente surreale, capitanato da un volenteroso e mordace Marjoe Gortner, mentre la veterana Ida Lupino (al suo penultimo film) copre la quota esperienza. Il finale apre le porte ad un sequel che effettivamente viene realizzato nel 1989, anno di Food of the Gods II, che gode anche di una distribuzione italiana che lo fa uscire come Denti Assassini – film che non ho ancora recuperato, ma la presenza in regia dello spesso deludente Damian Lee non sembra incoraggiarmi. Esistono due edizioni del dvd italiano de Il Cibo degli Dei, una della Golem Video risalente al 2013 ed una della Sinister del 2017.

L'impero delle termiti giganti (1977) film posterEmpire of the Ants (L’Impero delle Termiti Giganti), 1977

Un anno dopo Il Cibo degli Dei, Bert I. Gordon ci riprova con Empire of the Ants, che in Italia arriva come L’Impero delle Termiti Giganti, con le termiti che senza una ragione apparente prendono il posto delle formiche nel titolo nostrano.

Gli elementi in comune col precedente sono svariati. A partire dalla fonte che si rivela essere un altro romanzo di H. G. Wells, L’Impero delle Formiche del 1905 da cui Gordon trae un soggetto che diventa sceneggiatura tra le mani di Jack Turley. Tra l’altro, i due titoli formano con L’Isola del Dr. Moreau (uscito sempre nel 1977) una trilogia di film tratti da opere di Wells tutti a marchio American International Pictures.

Caratteristiche condivise, dicevo, come la scelta dell’isola come location che accentua quel senso di assedio e fuga impossibilitata (mentre la pioggia battente amplifica la sensazione di disagio), oppure il gruppo eterogeneo di aspiranti sopravviventi.

A cambiare è un finale gustosamente delirante (vedere per credere) che si rifà a quelle nozioni scientifiche enunciate in un prologo documentaristico sulle formiche e le loro caratteristiche, e che apre le danze di un infuocato showdown che chiude adeguatamente un film discretamente movimentato.

Lo sversamento di rifiuti tossici è la causa scatenante, ma anche veicolo di un nuovo messaggio ambientalista che condanna l’inquinamento industriale. Ancora una volta Bert I. Gordon cura gli special visual effects di un prodotto che ricorre alla stessa tecnica mista de Il Cibo degli Dei per portare in scena le formiche oversize. Esemplari reali di formica proiettile panamense filmati e ingranditi in maniera strategica mixati a pupazzi e protesi resi in qualche modo più credibili dalla concitazione di riprese effettuate con la dovuta foga.

Ma se di visione in visione siete arrivati fin qui, è chiaro che avete la bocca per questo tipo di messa in scena estrosamente casereccia. Che poi, più che sulle formiche giganti, si potrebbe avere da ridire sul comportamento di umani che fanno cose stupide tipo dare fuoco all’unica barca su cui poter lasciare l’isola.

Il comparto attoriale può contare sul volto di Joan Collins, che viene pagata 45mila dollari e che gira la scena della canoa senza controfigura (arrivata in ritardo sul set) per non deludere il regista, e che in compenso si lamenterà delle protesi delle formiche che graffiavano spesso gli attori; la sua Marilyn è una donna disinibita e incline alla truffa.

Nel cast anche l’esperienza di Robert Lansing, mentre Robert Pine (papà di Chris ma, soprattutto, sergente Getraer nei CHiPs) è un marito di merda che fa di tutto per meritare la sorte a cui va incontro. Pamela Susan Shoop (la sexy infermiera di Halloween II) racconterà di una lite furiosa tra regista e tecnico del suono con quest’ultimo che arrivò a lanciare i nastri audio nella palude, costringendo a rimaneggiamenti che possono essere notati in alcune sequenze in cui voce e azione non sembrano coincidere perfettamente. L’Impero delle Termiti Giganti è reperibile in dvd italiano per la Mosaico, che nel tempo ha messo in commercio due edizioni.

Che altro dire … Bert I. Gordon era uno di quelli a cui piaceva sfidare il mainstream. Un po’ come noi che ci mettiamo a parlare di giganteschi-animali-assassini-vintage-a basso costo nei giorni in cui anche i foglietti illustrativi parleranno degli Oscar. Filmmaker poliedrico, sinceramente appassionato, artigiano del fantastico. Personaggio adatto a chi nel cinema di genere ci sguazza.

Insomma, se anche voi siete tra quelli che non si formalizzano di fronte a idee particolarmente fantasiose, soluzioni visive rustiche ed esuberanti, budget composti perlopiù da banconote di buonavolontà, sappiate (ma forse già lo sapete) che in una filmografia come la sua troverete pane per i vostri denti da topo gigante.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Il Cibo degli Dei: