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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Serenity , uscita: 25-09-2005. Budget: $39,000,000. Regista: Joss Whedon.

Dossier: Serenity di Joss Whedon, come ti riapro al cinema una serie TV cancellata frettolosamente

26/03/2023 recensione film di Marco Tedesco

Nel 2005, sull'onda delle richieste dei fan, il creatore di Firefly provava a far cambiare idea alla Universal con un lungometraggio che rilanciava tutti i pregi della controparte televisiva

nathan fillion firefly serie

Siamo nel 2005 quando accade qualcosa di abbastanza insolito a Hollywood e dintorni. È infatti solamente la seconda volta nella storia che si dà il via libera a qualcosa del genere. Con ‘qualcosa’ ci riferiamo al processo per cui una serie televisiva di fantascienza viene cancellata all’improvviso, diventa un cult e viene ‘forzatamente’ riportata in vita sotto forma di film conclusivo con il cast originale.

Serenity, il sequel cinematografico diretto da Joss Whedon del suo stesso prematuramente defunto progetto televisivo Firefly, entrava così in un territorio alquanto rarefatto. L’unico altro franchise che potesse vantare un simile trattamento era stato infatti Star Trek (a essere pignoli, con X-Files era accaduto qualcosa di simile, anche se andava ancora in onda quando il primo film era arrivato nelle sale).

Serenity.jpgCome ormai sappiamo, gli incassi non esattamente esaltanti (circa 41 milioni di dollari, a fronte dei 39 di budget), non convinsero comunque la Universal a ripensarci, condannando l’equipaggio capitanato da Nathan Fillion a cercarsi un nuovo lavoro a dispetto del finale aperto. E pensare che all’epoca, Joss Whedon si impegnò al massimo per i suoi fan, arrivando addirittura ad organizzare delle proiezioni speciali anticipate (si dice che il montaggio finale sia stato modificato proprio in base alla risposta del pubblico).

È però assai probabile che parte dello scarso successo commerciale fu la difficoltà per quelli che non conoscevano già i 14 episodi di Firefly di capire se il lungometraggio funzionasse anche se preso da solo.

Proviamo allora anche noi a leggerlo in questo modo, scordandoci di averla vista.

Serenity è un avventuroso racconto sci-fi veloce e coinvolgente. L’accento dovrebbe cadere specialmente su ‘avventuroso’; l’aspetto ‘fantascientifico’ dà invece a Joss Whedon (qui al suo debutto alla regia) una tela interessante su cui dipingere.

Per molti versi, Serenity ha un’aria ‘vecchio stile’. Le navi spaziali non sono eleganti e ‘di design’, quanto piuttosto dei pezzi di ferraglia tenuti insieme da graffette e nastro adesivo. I protagonisti parlano come se avessero imparato l’inglese nel vecchio West del 19° secolo (con occasionali imprecazioni in lingua cinese). E le pistole sparano proiettili, non raggi laser.

Questi sono alcuni degli elementi chiave che separano il campo da gioco di Star Trek da quello del nuovo Battlestar Galactica. Perché Serenity rientra proprio in quest’ultima categoria, quella ‘rétro’.

La trama è piuttosto semplice, e non manca un inevitabile prologo espositivo. Una medium di 17 anni di nome River (Summer Glau) viene manipolata dalla versione di questo universo dell’Impero (chiamata Alleanza) per diventare una potentissima arma ‘dormiente’. Viene salvata dal fratello Simon (Sean Maher) e i due si rifugiano sulla nave di mercenari Serenity. Questa è capitanata da Mal Reynolds (Fillion), un veterano di guerra più compassionevole di quanto lasci intendere a prima vista.

Il suo equipaggio è composto dal suo secondo in comando, Zoe (Gina Torres); suo marito e pilota della navicella, Wash (Alan Tudyk); Kaylee (Jewel Staite), un ingegnere più avvenente di Scotty; e Jayne (Adam Baldwin), un energumeno dalla voce profonda. All’inizio, la presenza di River e Simon a bordo non sembra essere un problema, ma la riluttanza del secondo a prendere ordini e la crescente instabilità mentale della ragazza generano attriti. Poi si manifesta un vero problema: River è inseguita da uno degli agenti d’élite dell’Alleanza (Chiwetel Ejiofor), che non si fermerà davanti a nulla per eliminarla. Questo mette l’equipaggio della Serenity in rotta di collisione con una resa dei conti galattica, che coinvolge anche i feroci Reavers.

serenity film 2005Per un film lungo quasi due ore, i personaggi – anche quelli secondari – sono notevolmente ben tratteggiati. Quelli che hanno più minuti sullo schermo e l’opportunità di risplendere sono Mal e River. Kaylee e Simon sono invece al centro di una timida sottotrama romantica. Jayne ha tutte le battute migliori. Wash e Zoe non hanno molto da fare.

La new entry è l’Operativo, ed è un cattivo molto interessante. Quest’uomo non è il solito megalomane o il classico guerriero indurito da mille battaglie. Le sue motivazioni possono pure sembrare semplici, ma la sua caratterizzazione non lo è. Interpretato dal talentuoso Chiwetel Ejiofor, è probabilmente la più grande risorsa di Serenity.

Più che all’animata Cowboy Bebop, i personaggi e le circostanze riportano alla mente – per chi l’avesse vista (è purtroppo inedita in Italia) – la serie britannica di fantascienza Blake’s 7 della fine degli anni ’70 / inizi ’80. Lì, come qua, era presente molta tensione tra i membri dell’equipaggio. Alcuni erano più simili a dei crociati di altri. Alcuni lo facevano solo per i soldi. Alcuni erano affabili, altri asociali. E non mancavano amarezza, rabbia e risentimento. Paragonare Serenity a Blake’s 7 è un complimento, sia chiaro. Ci sono delle somiglianze, che rappresentano dei punti di forza per entrambi i franchise.

In Serenity – visto anche il budget – non mancano effetti speciali, tra cui spiccano quelli usati per mettere in piedi un’impressionante battaglia spaziale che, pur non essendo allo stesso livello di quella che dava nello stesso anno inizio a Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, non sfigura.

serenity film 2005 summer glauEppure, Serenity non è affatto una questione di CGI. A Joss Whedon importano più la narrazione e i personaggi, e – come dimostrato già ampiamente in Buffy l’ammazzavampiri ed Angel – compie un buon lavoro in entrambi i campi. Lo sceneggiatore e regista porta avanti la storia a un ritmo incalzante, ma la mantiene abbastanza fluida da non farci mai perdere il filo, e di tanto in tanto effettua delle pause per consentire l’interazione tra i personaggi.

Ci sono molti momenti ad uso e consumo dei fan di Firefly, ma non interferiscono con l’esperienza complessiva della visione. E ci sono momenti in cui si verifica l’inaspettato, almeno per gli standard di Hollywood. Essere mercenari spaziali che ospitano una fuggitiva ricercatissima può essere un pericoloso passatempo e Joss Whedon non si sottrae dal dispensare morte.

Detto questo, per il resto del potenziale pubblico, il film potrà pure non avere la medesima risonanza emotiva, ma chi ama le avventure spaziali troverà ugualmente molto da apprezzare in Serenity. Sta in piedi con le sue gambe ed è divertente, e non è affatto poco. Specie considerato cosa sarebbe arrivato dopo.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Serenity: