Dossier: Stephen King e il cattivo prestato alla Marvel per una storia speciale degli X-Men
13/11/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Poche pagine disegnate dal maestro dell'horror Bernie Wrightson
Stephen King non è solo uno scrittore prolifico, ma anche un lettore vorace. Queste due qualità gli conferiscono un notevole intuito per, tra i vari talenti narrativi, ciò che rende un antagonista memorabile. Tra i cattivi preferiti di King figurano il conte Dracula e Anton Chigurh, simboli del male capaci di incutere timore anche ai lettori più audaci.
I libri di King includono numerosi antagonisti indimenticabili: Pennywise, Randall Flagg, Greg Stillson, Cujo, e molti altri. Tuttavia, uno dei suoi personaggi malvagi più oscuri non appartiene al “Kingverse,” bensì all’universo dei Marvel Comics.
King non è un fan dei film dei Marvel Studios, ma legge i fumetti della casa editrice da lungo tempo. Ha rivelato di aver iniziato a scrivere proprio copiando le storie tratte dai fumetti che leggeva da bambino, e questa passione è rimasta con lui anche in età adulta. Alcuni dei suoi romanzi riflettono questa influenza, come Firestarter, che mescola elementi del genere supereroistico e dell’horror, e la serie La Torre Nera, in cui i “Lupi del Calla” indossano costumi simili a quello del Dottor Destino.
Anche il figlio di King, Joe Hill, ha seguito le orme paterne, affermandosi come scrittore di successo. Tra le sue opere spiccano The Black Phone e la celebre serie a fumetti Locke & Key; inoltre, Hill cura l’etichetta horror Hill House Comics per DC.
Nel 1985, la Marvel pubblicò un’edizione speciale, Heroes for Hope: Starring the X-Men, il cui ricavato fu devoluto agli sforzi di soccorso per la carestia in Africa.
Il fumetto vanta la collaborazione di molti scrittori e artisti, tra cui alcuni maestri dei fumetti (Stan Lee, Chris Claremont, Louise Simonson) e autori di prosa come Harlan Ellison, George R. R. Martin e, sì, anche Stephen King.
King contribuì con una storia in cui gli X-Men affrontano un antagonista ispirato al suo romanzo Thinner / L’occhio del Male. Heroes for Hope era una “comic jam,” un fumetto in cui la narrazione si sviluppa attraverso pagine scritte e disegnate da diversi autori e illustratori. La premessa della storia, in cui un’entità psichica attacca gli X-Men uno a uno, si prestava perfettamente a questo stile di scrittura non convenzionale.
Tra i vari contributi spiccano le pagine 16-18, scritte da Alan Moore e illustrate da Richard Corben, in cui l’entità colpisce Magneto. Ambientata in un mondo apocalittico, la scena mostra Magneto circondato dai cadaveri delle sue vittime. Guardando nel suo elmo, il mutante si trova faccia a faccia con il proprio sguardo terrorizzato e dichiara: “Le mani dei morti sono su di me e non ho nemmeno il diritto di urlare.”
Le pagine di King, che compaiono tra la 10 e la 12, sono altrettanto terrificanti. Quando l’entità attacca Kitty Pryde, appare come una figura ammantata di nero che fa provare alla giovane un’intensa sensazione di fame. La figura tiene in mano un piatto che marcisce non appena Kitty tenta di afferrarlo, mentre il suo corpo si trasforma rapidamente in un ammasso di pelle e ossa. “Sono pestilenza e desolazione, Kitty, ma i miei amici mi chiamano solo fame!” si vanta l’entità.
Queste pagine sono illustrate da Bernie Wrightson, un maestro dell’horror nel mondo dei fumetti, noto per aver co-creato Swamp Thing e per la sua edizione illustrata di Frankenstein. L’arte di Wrightson si distacca dallo stile tipico degli X-Men per approdare a un’estetica più dettagliata e terrificante, riflettendo il cambiamento di tono della storia.
Thinner / L’occhio del Male racconta la storia di Billy Halleck, un uomo sovrappeso condannato a deperire (non importa quanto mangi) dopo aver investito accidentalmente una donna rom.
Pubblicato nel 1984 sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, sembra proprio aver ispirato King nella creazione del personaggio Hungry in Heroes for Hope. Le somiglianze tra i due cattivi sono evidenti: entrambe le figure rappresentano la fame e il deperimento, una condanna psicologica e fisica inflitta ai protagonisti.
A causa del poco successo del suo adattamento cinematografico, Thinner / L’occhio del Male non viene spesso considerato una delle opere più riuscite di King. Tuttavia, le tre pagine che lui e Wrightson realizzarono in Heroes for Hope dimostrano quanto questo concetto possa risultare inquietante in un contesto visivo. La rappresentazione della fame come forza maligna, che infligge una sofferenza psicologica e fisica estenuante, è uno degli esempi più efficaci della capacità di King di trasformare paure astratte in orrore palpabile.
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