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Titolo originale: Fear and Loathing in Las Vegas , uscita: 19-05-1998. Budget: $18,500,000. Regista: Terry Gilliam.

Dossier: Terry Gilliam e Paura e delirio a Las Vegas, dietro le quinte del trip

16/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio

Un viaggio straordinario, ma dal set sorprendentemente sobrio

Terry Gilliam in Paura e delirio a Las Vegas (1998)

Adattare Paura e delirio a Las Vegas di Hunter S. Thompson per il grande schermo è stato un viaggio tanto tortuoso quanto il contenuto stesso del romanzo. Nonostante la reputazione di “infilmabile” del libro, Terry Gilliam ha trasformato quest’opera psichedelica e anarchica in una visione cinematografica unica nel 1998.

Il risultato, un’esperienza audiovisiva delirante e caotica, è tanto fedele al materiale originale quanto radicato nell’estetica surreale che contraddistingue il regista. Tuttavia, dietro la macchina da presa, la produzione si è rivelata sorprendentemente ordinata, al punto che lo stesso Gilliam ha sottolineato la sobrietà del cast e della troupe, lontana dall’immagine di una lavorazione gonzo che il film potrebbe suggerire.

Un viaggio attraverso il sogno americano… e le sue ombre

Ambientato nel 1971, il film segue Raoul Duke (interpretato da Johnny Depp), alter ego letterario di Thompson, e il suo avvocato Dott. Gonzo (Benicio del Toro) in un viaggio onirico e autodistruttivo attraverso Las Vegas. Ufficialmente, Duke deve coprire una gara motociclistica nel deserto, ma ben presto l’incarico diventa solo un pretesto per un’esplorazione più ampia e critica del “sogno americano”.

Il loro viaggio è scandito da droghe, visioni allucinogene e una discesa progressiva verso un caos grottesco. Tuttavia, come sottolinea Gilliam, la narrazione è anche una riflessione politica e sociale:

“Hunter ha scritto Paura e delirio come un corrispondente di guerra”, ha detto il regista a Rolling Stone. “Solo che il bombardamento era autoinflitto, con droghe, e il suo cervello era il campo di battaglia. E invece di andare dove sparavano vere pallottole, è andato al cuore dell’America: Las Vegas. Ma il suo reportage è come quello di un corrispondente in prima linea.”

Questa interpretazione conferisce al film una profondità che va oltre le immagini caotiche e le battute ironiche, ancorandolo saldamente al clima culturale e politico dell’epoca.

depp in Paura e delirio a Las Vegas (1998)Una produzione lontana dall’anarchia

Se il caos sullo schermo è assolutamente evidente, il dietro le quinte racconta una storia diversa. Terry Gilliam ha sempre lavorato con rigore, anche in progetti che sembravano selvaggi come Brazil o L’esercito delle 12 scimmie. Per Paura e delirio, il regista ha confermato di non aver mai fatto uso di droghe psichedeliche, nonostante fosse cresciuto negli anni ’60:

Non ho mai preso acidi”, ha spiegato Gilliam. “Ho visto cosa stava facendo a milioni di persone intorno a me. Eppure, molte persone pensano che questo film sia il lavoro di un pazzo drogato. Eravamo solo persone che andavano a lavorare ogni mattina, cercando di essere fedeli al libro di Hunter Thompson.”

Lo stesso Depp ha affrontato il ruolo di Raoul Duke con un approccio metodico e rispettoso, trascorrendo settimane con Thompson per studiare il suo comportamento e i suoi manierismi. Per scene particolarmente estreme, come quella in cui Duke sniffa etere, Depp ha trovato alternative creative per rendere credibile la performance:

“Hunter mi ha detto che l’etere era come bere 23 bottiglie di vino in una volta. Così forse ho bevuto un po’ di vino… ma ho sempre lavorato in modo responsabile. Volevo fare giustizia al personaggio e al libro.”

Un progetto travagliato, ma realizzato con cura

L’adattamento del romanzo è stato in lavorazione per oltre due decenni prima che Gilliam lo portasse al cinema. Tra i nomi che avevano provato a sviluppare il progetto, figurano Martin Scorsese e Oliver Stone, ciascuno con una visione molto diversa. Alla fine, è stato Gilliam, con il suo stile visivo e narrativo anticonvenzionale, a ottenere il compito. Tuttavia, il regista ha ereditato un progetto già avviato da Alex Cox (Repo Man), che era stato licenziato dopo un conflitto con Thompson.

Gilliam, già noto per mescolare elementi fantastici e commenti sociali, era una scelta naturale per un film che doveva essere tanto visivamente straordinario quanto tematicamente provocatorio.

Il fallimento al botteghino e la riscoperta come cult

Quando il film è uscito nel 1998, è stato accolto con recensioni contrastanti e ha incassato solo 10,6 milioni di dollari a fronte di un budget di 18,5 milioni. Molti critici hanno trovato il film visivamente travolgente, ma narrativamente dispersivo. Tuttavia, nel tempo, Paura e delirio a Las Vegas è diventato un classico di culto, amato per la sua audacia visiva, le interpretazioni iconiche di Depp e Del Toro e la sua fedeltà all’anarchia del romanzo di Thompson.

Ad oggi, il film è considerato un’esperienza unica, un’odissea visiva che non richiede sostanze per far sentire lo spettatore immerso in un mondo allucinatorio.

Di seguito una scena di Paura e delirio a Las Vegas:

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