Voto: 7/10 Titolo originale: 파묘 , uscita: 22-02-2024. Regista: Jang Jae-hyun.
Exhuma: la recensione del film horror coreano col geomante Choi Min-sik
08/05/2024 recensione film Exhuma - La tomba del diavolo di William Maga
Jang Jae-hyun torna sulle scene con un'opera che coniuga sapientemente atmosfere da brividi e tecnica, aiutato da un cast di prim'ordine
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L’horror, da sempre tra i generi fondamentali e prediletti dai registi asiatici, negli ultimi tempi ha visto diminuire il numero di titoli ‘di qualità’ arrivati sul mercato in Corea del Sud. Certo, ogni anno escono diverse opere, ma nessuna ha avuto un impatto particolarmente positivo sul pubblico, sulla critica o sul botteghino dai tempi di Goksung – La presenza del Diavolo del 2016 (la recensione).
Il regista Jang Jae-hyun ha di fatto intrapreso da subito la missione di mantenere l’horror vivo e vegeto, debuttando nel 2015 con The Priests, una storia che esplorava gli esorcismi di tipo cristiano, cui ha fatto seguito nel 2019 Svaha: The Sixth Finger, che approfondiva nuove religioni e culti in chiave orrorifica.
Nonostante entrambi quei film abbiano suscitato reazioni contrastanti negli spettatori, Jang Jae-hyun ha ugualmente deciso di proseguire per la sua strada, tornando ora sulla scene con lo spettrale Exhuma – La tomba del Diavolo, che ha debuttato addirittura al Festival di Berlino e a ruota al FEFF di Udine. Un lavoro accolto con grande entusiasmo in patria, tanto da diventare rapidamente il film coreano di maggior incasso del 2024 (per il momento).
La giovane e notissima sciamana Lee Hwa-rim (Kim Go-eun) viene inviata in America insieme al suo assistente e amico Bong-gil (Lee Do-hyun) da una ricca famiglia per indagare su una strana malattia soprannaturale che li starebbe affliggendo.
La donna scopre così che un’ombra oscura dei loro antenati si è ‘attaccata’ a questa famiglia, un fenomeno chiamato “Richiamo della tomba”, che colpisce tutti i primogeniti. Rendendosi conto di aver bisogno di ulteriore aiuto per questo caso, si rivolge allora all’esperto di feng shui e venerato geomante Kim Sang-deok (Choi Min-sik), il quale deduce che un’antica sepoltura della famiglia si trova in effetti sopra un terreno infausto, forse maledetto, in cima a una montagna ed è la causa dell’afflizione dei loro datori di lavoro.
Nonostante le riserve di Kim Sang-deok, viene presa la decisione di procedere con l’esumazione, una scelta che scatenerà lo spirito maligno rimasto sepolto al suo interno.
Dopo aver esaminato la stretta correlazione tra la religione e il soprannaturale nei suoi primi due lavori, il 43enne Jang Jae-hyun continua a fare lo stesso in Exhuma, questa volta però concentrandosi sul buddismo e sui rituali sciamanici.
Il regista si prende il suo tempo per impostare la storia e gran parte del primo atto si svolge secondo le regole del thriller piuttosto che come un horror vero e proprio, nonostante mostri a intermittenza sprazzi dell’orrore occulto e folkloristico che tiene in serbo, ma a partire dalla sequenza brillantemente orchestrata in cui avviene l’esumazione, la narrazione si ‘stabilizza’ rapidamente dalle parti di qualcosa di molto coinvolgente e anche piuttosto spaventoso.
Per fortuna, Exhuma non ha bisogno di ricorrere a jum pscare per incutere timore, se non in un paio di casi comunque riusciti, e lascia che sia l’atmosfera a inquietare davvero il pubblico.
L’inclusione di rituali sciamanici, per esempio, attirerà immediatamente paragoni col citato Goksung e, sebbene nel complesso non raggiunga le vette di quello, le scene dei cerimoniali sono ugualmente degne di attenzione. Il modo in cui sono inscenate è leggermente diverso, forse a causa della giovane età di Hwa-rim, quasi a volere traghettare queste pratiche nel mondo moderno in modo definitivo, pur rimanendo radicate nelle loro tradizioni.
I canti che accompagnano l’azione fanno venire la pelle d’oca e il mix sonoro, insieme alle voci, contribuisce ad aumentare ulteriormente l’effetto straniante. Anche la fotografia gioca un ruolo importante nell’effetto comoplessivo, con le immagini che scelgono di rivelare gli orrori lentamente ma in modo convincente.
Soprattutto, Jang Jae-hyun racchiude i brividi all’interno di una storia stimolante, che riesce a colmare il divario tra il presente e il passato, coprendo un ampio raggio che arriva all’occupazione giapponese della Corea e alle azioni di alcuni influenti soggetti coreani dell’epoca.
Per un pubblico che non ha familiarità con le usanze e i rituali che circondano lo sciamanesimo o la geomanzia, Exhuma offre un doveroso ‘lavoro di spiegazione‘, ma rimangono alcuni elementi inspiegabili, come ad esempio il serpente e la nonna di Hwa-rim, che potrebbero avere più senso per un pubblico nativo che comprenda meglio tali allusioni.
In linea di massima, l’elemento chiave che tiene insieme il film è l’eccellente insieme di talenti a disposizione sullo schermo. Choi Min-sik, che ha un ruolo sostanzialmente di routine, dimostra alla sua prima uscita uscita nell’horror di saper padroneggiare qualsiasi genere. La 32enne Kim Go-eun, talento già consolidato, è in grande spolvero in quello che è il personaggio più impegnativo. Coinvolta in tutte le sequenze del rituale sciamanico, le viene richiesto di ballare, cantare e altro ancora, e cionondimeno il risultato è impeccabile.
L’amatissimo (dalle teenager) Lee Do-hyun finisce invece un po’ per essere più che altro una ‘bella statuina’ per la maggior parte del tempo, almeno fino a quando l’atto finale di Echuma non dà peso al suo ruolo, mentre Yoo Hae-jin si trova in un territorio drammatico familiare nei panni dell’assistente mortuario e amico di Sang-deok, Yeong-geun, anche se l’elemento comico che porta con sé non colpisce sempre nel segno.
Insomma, nonostante alcuni piccoli inciampi e un finale che avrebbe potuto essere più audace, Exhuma si dimostra un film riuscito, capace di intrattenere e di terrorizzare in egual misura. Una narrazione che sceglie di aumentare lentamente lo stato di inquietudine e le sue atmosfere terrificanti, beneficiando delle prove del cast e di un comparto tecnico di prim’ordine. Un’iniezione necessaria all’industria di genere sudcoreana un po’ in crisi di risultati negli ultimi tempi.
In attesa di capire quando lo vedremo in Italia, di seguito trovate il trailer internazionale di Exhuma – La tomba del diavolo:
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