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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Ghostbusters: Frozen Empire , uscita: 20-03-2024. Budget: $100,000,000. Regista: Gil Kenan.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la recensione del quarto film ‘canonico’ (dirige Gil Kenan)

11/04/2024 recensione film di William Maga

Paul Rudd, Carrie Coon e i vecchi Acchiappafantasmi tornano tutti sulle scene con un sequel pigro e ripetitivo, che sceglie ancora una volta di copincollare il passato invece che osare strade nuove

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Il franchise di Ghostbusters ha un problema nel raccontare nuove storie. Da quando il primo film ha debuttato nel lontano 1984 ed è diventato un inaspettato successo, i tre sequel ufficiali, il deludente reboot del 2016, la serie di cartoni animati e altri prodotti correlati hanno cercato di riconquistare la sua magia. Nessuno ci è riuscito.

Il più vicino a questo risultato è il sequel del 1989, che soffre di un lieve caso di ‘sequelite’ e che persino le persone coinvolte hanno definito una delusione, portando a un intervallo di 32 anni tra Ghostbusters II e il suo vero e proprio sequel diretto, Ghostbusters: Legacy del 2021 (la recensione).

Quest’ultimo ha cercato di rivitalizzare il materiale a disposizione introducendo un nuovo cast in un’ambientazione diversa. Tuttavia, gli stessi elementi della storia e l’eccessiva dipendenza dai richiami hanno reso Legacy troppo familiare per essere celebrato come qualcosa di effettivamente nuovo.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale (Ghostbusters: Frozen Empire) soffre ora di un problema molto simile. L’incessante necessità di ricordare al pubblico ciò che si era amato dell’originale rende il risultato stucchevolmente ripetitivo, dipendente da momenti “ti ricordi …” destinati solo a rievocare nostalgia e benevolenza. Ma ogni capitolo successivo al primo strizza l’occhio al passato invece di far progredire la serie. Ed è stancante.

Ghostbusters Minaccia GlacialeSe Legacy era apparso come una copia carbone del film del 1984 per le nuove generazioni, con un’abbondanza di scene pensate per coloro che sono affezionati all’originale, Minaccia Glaciale si rivolge in modo più ampio a giovani e meno giovani. In questo senso, si sente l’influenza aziendale sulla sceneggiatura, supervisionata dalla Ghost Corps, una società di produzione lanciata dalla Columbia Pictures per gestire proprio il marchio Ghostbusters.

Senza dubbio, dopo una lunga analisi del pubblico sulla scia del sequel del 2021, la società ha deciso di integrare meglio il cast originale con quello nuovo, assicurando la piena saturazione del mercato e la copertura completa. Tuttavia, gli sceneggiatori Gil Kenan e Jason Reitman faticano a bilanciare il cast, che comprende non meno di dieci acchiappafantasmi e molti altri che li aiutano.

Con così tanti personaggi, nessuno riceve un’attenzione più che superficiale in una storia che, ancora una volta, ricorda l’originale in modo fastidioso. Peggio ancora, Minaccia Glaciale non è divertente o emozionante, due caratteristiche che dovrebbero essere un punto fermo per un film dei Ghostbusters.

Il sequel inizia in modo abbastanza promettente, con la poesia di Robert Frost “Fuoco e ghiaccio” che definisce il tema elementare che prevale in tutto il film. Poi, in un prologo ambientato nel 1904 a New York, un spirito cattivo viene introdotto attraverso un canto su un fonografo, avventurieri congelati e una misteriosa figura vestita con un’armatura d’ottone.

Si passa quindi al presente, con i nuovi acchiappafantasmi trasferiti dall’Oklahoma a New York, mentre inseguono quello che sembra un pesce volante preistorico per le strade trafficate della città. Questo “Drago delle fogne di Hell’s Kitchen” ci porta a chiederci se la creatura sia un fantasma o qualcos’altro.

I Ghostbusters catturano solo i fantasmi o acchiappano anche i mostri? Comunque sia, armati di trappole per fantasmi montate su automobiline e droni telecomandati, i nostri eroi hanno aggiornato la loro attrezzatura.

La storia riguarda una misteriosa e antica sfera d’ottone, al cui interno si trova un dio del ghiaccio sconfitto nella protostoria mesopotamica che spaventa gli altri fantasmi e intende vendicarsi dell’umanità. Una lezione espositiva presso la New York Public Library, condotta da Patton Oswalt e realizzata con uno stile animato che ricorda un bassorilievo, ci fornisce queste informazioni.

Eppure, questa tremenda minaccia sembra quasi ‘secondaria’, nascosta in mezzo alla miriade di personaggi e sottotrame di Ghostbusters: Minaccia Glaciale. Callie Spengler (Carrie Coon, sottoutilizzata e bloccata nella ‘modalità mamma’) e Gary (Paul Rudd) si sono dati al Ghostbusting a tempo pieno.

Ghostbusters Minaccia Glaciale film 2024 Dan AykroydIl figlio di Callie, Trevor (Finn Wolfhard), ormai diciottenne, vuole maggiori responsabilità. Al centro della storia c’è però Phoebe (Mckenna Grace), la più giovane degli Spengler alle prese con il fatto di essere troppo piccola per essere un’acchiappafantasmi, che trova conforto in un fantasma che gioca a scacchi (Emily Alyn Lind) con secondi fini.

I personaggi non memorabili di Legacy, come Podcast (Logan Kim) e Lucky (Celeste O’Connor), ritornano per occupare spazio. Torna – ovviamente – anche la vecchia guardia. Ray Stantz (Dan Aykroyd) ha un ruolo più significativo questa volta, indagando sulle origini della sfera d’ottone con il suo ex proprietario, Nadeem (Kumail Nanjiani).

Winston Zeddemore (Ernie Hudson) è diventato un filantropo e ha destinato le sue ricchezze a un centro di ricerca sul paranormale gestito dallo scienziato Lars (James Acaster). Peter Venkman (Bill Murray) compare per alcune scene di circostanza, così come Janine Melnitz (Annie Potts).

Il regista Gil Kenan e i suoi montatori faticano a mantenere il controllo sui numerosi personaggi. Il loro numero complica eccessivamente una trama altrimenti semplice, che trae la sua struttura dal primo film e utilizza tanti riferimenti e Easter Eggs come in Legacy.

Con la minaccia di un altro “dio fantasma” sumero che incombe (tale Garraka), un personaggio deve diventare un “Firemaster / Mastro di Fuoco”, un’alternativa al “Keymaster / Mastro di Chiavi”, evidentemente. Sempre dall’originale del 1984 troviamo un’altra unità di contenimento sovraccarica che inevitabilmente scoppia e rilascia un flusso soprannaturale di fantasmi nel cielo; un’altra banda di omini marshmallow Stay Puft e un altro incontro con il controverso Walter Peck (William Atherton), ora divenuto sindaco di NYC.

Per motivi che non vale la pena approfondire, Peck confisca gli zaini protonici degli Acchiappafantasmi, il che avrebbe dovuto creare qualche problema ai nostri eroi. Invece, Lars si palese semplicemente con un furgone pieno di nuovi zaini protonici in uno sviluppo fin troppo conveniente e del tutto casuale.

Altrove, i realizzatori hanno deciso saggiamente di sbarazzarsi del modestissimo Muncher visto in Legacy e e hanno scommesso sull’usato sicuro, riportando in scena il vorace Slimer.

Gran parte del budget di 100 milioni di dollari è stato speso per l’ensemble, lasciando tutto il resto a corto di denaro utile. In effetti, Ghostbusters: Minaccia Glaciale è l’ennesimo esempio di film hollywoodiano in cui la CGI ha un aspetto peggiore di quello che avrebbe potuto avere una produzione di una decina di anni fa.

Ghostbusters Minaccia Glaciale film 2024Si pensi agli effetti utilizzati per rendere Melody, il fantasma infuocato con cui Phoebe entra in contatto, e a come appaia al di sotto degli standard contemporanei. Inoltre, questa sottotrama è almeno bizzarra, con il fantasma e Phoebe che hanno conversazioni ‘concrete’, con Melody che incoraggia addirittura Phoebe a esplorare il suo interesse per il piano spirituale. Da quando in qua i fantasmi della saga fanno passeggiate e colloquiano con i vivi?

Altri effetti speciali vanno meglio, come con Slimer, coi divertenti omini di marshmallow autodistruttivi o con gli inquietanti ‘esemplari’ del laboratorio di Winston. Tuttavia, l’incontro clou con il cornuto Garraka è decisamente deludente e si conclude velocemente e senza grandi sforzi.

Insomma, Ghostbusters: Minaccia Glaciale – che peraltro ci mette quasi un’ora a ingranare – è affetto da estrema pigrizia. È raro che un franchise cinematografico raggiunga il quarto capitolo senza mostrare vasti segni di cedimento e pare proprio che Ghostbusters non faccia eccezione.

Continuare a sfornare sequel solo perché un marchio riconoscibile non è stato prosciugato del tutto è un modello di business sbagliato e si traduce in materiale moscio e poco ispirato come questo. I fan sfegatati degli Acchiappafantasmi potrebbero dare a malincuore una sufficienza a questo film per i suoi richiami al passato, ma qui c’è ben poco che spinga la saga in avanti o che dia motivo di credere che un quinto film sia desiderato o giustificato (a parte gli incassi, ovvio).

Ah si, c’è una scena post credits.

Di seguito trovate il final trailer italiano di Ghostbusters: Minaccia Glaciale, nei nostri cinema l’11 aprile: