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Voto: 5.5/10 Titolo originale: かがみの孤城 , uscita: 23-12-2022. Regista: Keiichi Hara.

Il Castello Invisibile: la recensione del film animato di Keiichi Hara

11/09/2023 recensione film di Marco Tedesco

Il regista giapponese torna sulle scene con un'opera che affronta con delicatezza temi profondi e attuali, cui non corrisponde una cura visiva e del dettaglio adeguata

il castello invisibile film 2023 Keiichi Hara

Gli anime sono in genere sempre stati più propensi verso progetti che si rivolgono – e riflettono – il pubblico young adult rispetto alla maggior parte degli altri generi cinematografici, forse solo eguagliati dalla breve ma intensa industria post-Harry Potter di film emotivamente manipolativi, di solito distopici, che è emersa in parallelo all’ascesa della letteratura YA come fonte di profitto per l’industria editoriale.

Sembrava solo una questione di tempo, quindi, prima che il popolarissimo romanzo Lonely Castle in the Mirror dell’autrice giapponese Mizuki Tsujimura, già adattato in una serie manga, facesse il salto al cinema.

Diretto da Keiichi Hara (Un’estate con Coo), Il Castello Invisibile (Lonely Castle) ruota attorno a Kokoro, una timida adolescente che lotta contro la solitudine ed evita la scuola dopo un episodio di bullismo, e che viene trascinata in un mondo fantastico dopo aver trovato lo specchio della sua camera da letto stranamente luminoso.

Arrivata castello del titolo, dove viene accolta dalla ‘Regina dei lupi’ – che ha le sembianze di una ragazzina con un vestito rosso e una maschera da lupo – Kokoro incontra altri sei ragazzi delle scuole medie, che stanno tutti evitando di andare a scuola. Kokoro è l’ultima del gruppo ad arrivare e la Regina dei lupi le ribadisce le ‘regole’: il castello sarà aperto a tutti loro per il prossimo anno, durante il quale potranno scegliere di cercare (o meno) una chiave segreta che concederà a chi la trova un desiderio.

il castello invisibile film 2023 posterLa fregatura? Se qualcuno esprime un desiderio, saranno tutti immediatamente banditi dal castello e nessuno si ricorderà degli altri o del tempo trascorso lì. L’unica altra regola è che tutti devono andarsene entro le 17:00 di ogni giorno; se qualcuno si trattiene, sarà divorato da un lupo gigante che si aggira per le stanze di sera.

Sorta di favola, Il Castello Invisibile gioca consapevolmente con queste origini: la Regina dei lupi chiama i sette bambini ‘Cappuccetti Rossi‘, mentre la meno conosciuta fiaba dei fratelli Grimm Il Lupo e i Sette Capretti funge da chiave essenziale per decifrare il mistero della chiave.

Ma tutto questo è principalmente sullo sfondo nella versione cinematografica, e la storia è in realtà profondamente radicata nel momento storico attuale. Come nelle migliori opere animate, i temi di Il Castello Invisibile sono più pesanti, complessi e capaci di riflettere un’umanità riconoscibile rispetto a quanto di solito rappresentato negli sforzi sterili dell’animazione hollywoodiana.

Kokoro e i suoi compagni sono infatti vittime dell’isolamento crescente favorito da Internet nel nostro presente globale, ed è di grande merito del film il modo in cui Keiichi Hara affronta seriamente e delicatamente le problematiche legate alla salute mentale endemica dei giovani nel XXI secolo.

Il Castello Invisibile è un’opera notevolmente soave, sia nel suo stile visivo che nell’approccio alle difficili tematiche trattate, un film che riesce in qualche modo a sviluppare profondità nei suoi numerosi personaggi nonostante il tempo relativamente limitato dedicato a ciascuno.

I bambini qui lottano con traumi grandi e piccoli, dalle aspettative opprimenti dei genitori all’abuso, al sentimento dell’insignificanza, e il toccante climax di Il Castello Invisibile si basa su idee (appena velate) di suicidio, sulla possibilità di solidarietà e sulla capacità di superare le barriere del dolore personale per incontrare gli altri con empatia e cura.

Il film si avventura anche occasionalmente in territori dickiani, utilizzando la sua premessa fantastica per mettere in discussione il rapporto tra igiene mentale e la nostra capacità di fidarci delle nostre percezioni della realtà.

Purtroppo, ha meno successo come narrazione visiva. La vivacità abituale di Kaiichi Hara non si fa avvertire nei colori e nelle modeste composizioni del film, e gran parte degli eventi appaiono quindi inevitabilmente superficiali e opachi.

Dato l’angoscia in cui questi personaggi vivono quotidianamente, sembra un’occasione mancata che l’universo del castello non sia più riccamente esplorato nel suo design visivo, con l’astrazione blu-viola scintillante degli specchi come unico ornamento; infatti, ogni cosa sembra così smorzata da apparire come l’allestimento intenzionale per un contrasto tra noioso e sfolgorante che però non si verifica mai.

il castello invisibile film 2023Anche il potenziale spaziale dell’ambientazione è poco sviluppato, con gli interni del castello per lo più rappresentati come umili salotti piuttosto che come un mondo fantastico ed esotico, e le interazioni dei personaggi con lo spazio limitate principalmente a conversazioni ravvicinate e oziose.

C’è anche il problema dell’ultimo terzo del romanzo – in cui vengono svelati passati e motivazioni dei protagonisti, essenziali per il focus del lavoro sulla ricerca della sicurezza negli altri – che viene compresso in una sequenza montata rapidamente.

Eppure quella sequenza, per quanto breve, risulta emotivamente potente nell’esecuzione, il che riflette il carattere generale di Il Castello Invisibile. In un’epoca in cui sembra che ChatGPT potrebbe immediatamente intervenire e produrre la stessa complessità delle trame e la profondità della psicologia dei personaggi, non è giusto voltare le spalle a film imperfetti che catturano l’imperfezione dell’umanità in un modo che non sembra generato dalla IA.

È il grande, e quindi grandemente osservato, paradosso del nostro mondo, che la solitudine cresca di pari passo con l’accesso alla connessione online. Il Castello Invisibile suggerisce con grande garbo che il primo passo per combattere questa solitudine potrebbe venire dallo sguardo non verso Internet, ma verso lo specchio.

Di seguito trovate il trailer italiano di Il Castello Invisibile, nei cinema SOLO l’11, 12 e 13 settembre: