Voto: 5/10 Titolo originale: Lord of Misrule , uscita: 26-10-2023. Regista: William Brent Bell.
Il Signore del Disordine: la recensione del film folk horror di William Brent Bell
26/06/2024 recensione film Il Signore del Disordine di Gioia Majuna
Ralph Ineson è al centro di un'opera diligente, ma estremamente derivativa
Finito dritto sul digitale terrestre senza passare dai cinema o in home video nel nostro paese, Il Signore del Disordine (Lord of Misrule) è ricco di elementi familiari a chi bazzica il sottogenere del folk horror: inquietanti bambini che stanno fermi immobili indossando maschere di animali, minacciosi totem che penzolano dagli alberi, sinistri canti melodici e disegni esplicativi della tradizione pagana.
Questi doverosi stereotipi gettano così le basi per una narrazione in cui la ‘religione organizzata’ si scontra inevitabilmente con la ‘mitologia agreste nordeuropea’, descrivendo una battaglia tra ordine e caos, tra regole e malgoverno, il tutto incentrato sul raccolto.
L’ultima fatica del regista americano William Brent Bell (Orphan: First Kill) primeggia nel confondere il confine tra sacro e profano. Questo approccio si ricollega al contesto storico del ruolo del ‘Signore del Malgoverno’ durante la Festa dei Folli del Medioevo britannico.
Nel corso di queste giornate, i rituali ecclesiastici venivano parodiati e il clero superiore e inferiore si scambiavano i ruoli. Il film di William Brent Bell approfondisce questo tema dell’inversione in una versione paganizzata della Festa dei Folli. In un momento clou, Jocelyn Abney (Ralph Ineson) spiega che la festa si conclude con un sole nero, che simboleggia la luce che si ‘scambia’ con l’oscurità e la paura e la rabbia che sostituiscono l’amore tra gli abitanti della città.
La sceneggiatura di Tom de Ville offre al regista alcuni momenti forti, ma sconfina anche in un territorio derivativo, prendendo pesantemente in prestito da classici del folk horror come The Wicker Man (1973) e il più recente Midsommar.
Poi, Il Signore del Disordine garantisce canti reverenziali su uno spirito sinistro con il mantra “Sta nei campi e attende”, che ricordano quelli di Grano Rosso Sangue. Una scena con una donna afflitta nella spirito, scalza e in camicia da notte, che urina sul pavimento, ricorda inevitabilmente infine L’Esorcista.
Come l’inarrivabile The Wicker Man, Il Signore del Disordine è incentrato sulla scomparsa di una ragazza. Nel film di Robin Hardy, un poliziotto puritano cercava la giovane sull’isola di Summerisle. Qui, il vicario Becca (Tuppence Middleton), appena nominata, cerca la propria figlia Grace, scomparsa durante il festival.
Al centro di tutto c’è Gallowgog, un demone dalle corna imponenti che periodicamente reclama un bambino come decima. Grace è desiderosa di interpretare l’Angelo del Raccolto, un ruolo che prevede un elaborato gioco di ruolo in costume per scacciare Gallowgog. Ma quando Grace scompare nella foresta in mezzo al caos dei festeggiamenti, la ricerca disperata per ritrovarla mette a nudo gli oscuri segreti della cittadina.
A differenza di The Wicker Man, Il Signore del Disordine rivela subito la natura soprannaturale della scomparsa di Grace, riducendo drasticamente l’impatto del mistero.
I comportamenti inquietanti di Grace, come creare bambole dai capelli umani e puntare le forbici alla gola del suo coniglietto, settano velocemente un tono piuttosto prevedibile. Le lezioni su Madre Natura tenute da Jocelyn Abney, che si addentra in modo sgradevole nelle leggende locali, contribuiscono all’atmosfera inquietante del luogo. In sostanza, l’uomo è l’equivalente del Lord Summerisle di The Wicker Man, interpretato all’epoca da Christopher Lee.
Ralph Ineson dà al personaggio un’aria minacciosa, un po’ come aveva già fatto nel The Witch di Robert Eggers. A dominare la visione di Il Signore del Disordine sono poi le capre, un altro rimando al misterioso Black Phillip del 2015, mentre la dimora di Gallowgog, il metafisico ‘Fienile Nero’, accresce il senso di cupo presagio. E nonostante Abney riesca a controllare la paura dei concittadini, lui stesso teme questo posto.
Mentre le immagini lussureggianti del film, in particolare le maschere e il design di Gallowgog, sono efficaci, e la colonna sonora e il sound design creano una tensione superficiale, la maggior parte delle interpretazioni, al di fuori di quella di Ralph Ineson, sono purtroppo modeste. L’interpretazione di Becca da parte di Tuppence Middleton, sebbene a tratti intensa, risulta spesso artificiosa.
Tra l’altro, Il Signore del Disordine introduce temi potenzialmente avvincenti ma li lascia inesplorati. Il folk horror di solito sfida le tradizioni religiose note e il patriarcato, e c’è un accenno di questo quando Becca afferma che gli abitanti della città credono a ‘vecchie storie’ e le viene risposto che anche lei predica ‘il vangelo di un’altra vecchia storia’. Tuttavia, la rarità storica di un vicario donna non viene affrontata, perdendo così l’opportunità di un commento più profondo.
In definitiva, Il Signore del Disordine è visivamente attraente, ma non porta nulla di nuovo al sottogenere. Come esercizio di stile, è un’elegante riproposizione di opere ben superiori. Gli appassionati potrebbero trovarlo sia confortante che frustrante nella sua familiarità, anche se il canto melodico è innegabilmente memorabile.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Il Signore del Disordine:
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