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Intervista a Takashi Miike: i ricordi di 3 film per ciascuna decade di carriera e l’eredità di Ichi the Killer e Audition (esclusivo)

13/11/2023 news di Alessandro Gamma

A Sitges 2023 abbiamo incontrato il cineasta giapponese, facendo il punto della sua sterminata produzione

takashi miike sitges 2023

Nuovamente ospite al Festival di Sitges, dove ha presentato una delle sua ultime fatiche, Lumberjack the monster (la recensione) e tenuto una masterclass, abbiamo avuto l’occasione di sederci a parlare col prolificissimo Takashi Miike, autore giapponese tra i più amati che – più meno – quest’anno celebra i suoi primi 30 anni di carriera.

Visto il tempo a disposizione limitato, abbiamo allora colto l’occasione per chiedergli di ricordare tre film, uno per decade, tra quelli usciti 10, 20 e 30 anni fa, cioè nel 2013, 2003 e 1993 (più un bonus).

La prima decade (1990-2000) e il film Bodyguard Kiba

Ricordo che il mio primo decennio di carriera è stato caratterizzato da un tipo di cinema low budget caratterizzato da una libertà creativa totale, soprattutto di genere yakuza e con attori prevalentemente giovani.

Di Bodyguard Kiba del 1993 ricordo naturalmente la collaborazione con Hisao Maki, che era una karateka e anche un mangaka, un vero mito in patria. Ci divertimmo molto a girarlo e mi trovai benissimo a lavorare con lui. Ricordo che mi rimasi affascinato dalla visita al suo dojo.

Gozu.jpgLa seconda decade (2000-2010) e il film Gozu

Grazie a quei primi film, i Festival internazionali cominciarono a invitarmi in giro per il mondo, perché ne erano rimasti colpiti e non riuscivano a catalogarli in modo preciso. Questa attenzione mi ha permesso poi di essere ‘scoperto’ anche in Giappone, dove hanno cominciato a farmi lavorare in produzioni più grosse e meno di nicchia.

Ricordo che uno dei produttori di Gozu non era un professionista, era un ex attore, e prese i dolsi per girarlo da chissà dove … Inoltre diede il ruolo del protagonista a suo figlio, ma il risultato finale fu alquanto insperato. Tra l’altro, ci invitarono a Cannes. Incredibile.

La terza decade (2010-2020) e il film As the Gods Will (la recensione)

Da allora, ho accettato ogni progetto che mi hanno proposto, senza sosta. Trent’anni di inferno! [ride].

Come saprai, As the Gods Will si basa su un manga. Si tratta di una storia un po’ strana e all’epoca tutti si chiedevano come qualcuno avrebbe potuto adattarla in live-action, ma per me la soluzione fu abbastanza naturale, proprio perché avevo alle spalle una serie di film già molto bizzarri. Nello specifico ricordo di essermi trovato molto bene a guidare il cast di giovani protagonisti. L’opera originale contiene una gran quantità di violenza, ma il pubblico che avevo in mente erano i ragazzini della scuola secondaria e così, per esempio, all’inizio del film c’è una scena in cui alcune teste esplodono … ma non vediamo il sangue. Insomma, una violenza adatta ai più piccoli!

La quarta decade, appena iniziata (2020-2030) e la serie TV Occhio per occhio (la recensione)

Delle riprese di Occhio per occhio ricordo soprattutto il grande freddo. Non pensavo che in Corea del Sud le temperature potessero scendere tanto! Mi sa che mi sono lamentato solo io però, perché tutti gli attori e i membri della crew erano coreani, quindi non ci hanno trovato nulla di strano! [ride] A parte questo, non ho altre lamentele.

Non possiamo che chiudere con una domanda su due dei suoi film più amati e citati, Audition (1999) e Ichi the killer (2001). Secondo lei perché hanno colpito l’immaginario del pubblico più di molti altri suoi film?

Credo che siano due film che spaccano il pubblico, tra coloro a cui piacciono da impazzire e chi invece li detesta. L’ho notato anche durante le proiezioni successive per i vari anniversari, la gente in sala applaudiva o se ne andava. Pensa che una volta una giornalista francese mi disse che, secondo lei, Audition è un film decisamente femminista e le risposi che, in effetti, è così. Insomma, ogni spettatore può trovarci qualcosa per cui lodarli, e gli spettatori a cui piacciono sono sempre molto attivi nel promuoverli e ricordarli.

Il video saluto di Takashi Miike ai nostri lettori: