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Voto: 7/10 Titolo originale: ??? , uscita: 07-12-2022. Regista: Takashi Miike. Stagioni: 1.

Occhio per occhio: la recensione della serie horror coreana di Takashi Miike (su Disney+)

18/12/2022 recensione serie tv di Marco Tedesco

Il prolifico regista adatta per il piccolo schermo un webtoon, amalgamando alla sua maniera molti generi per creare un ibrido deliziosamente macabro, ma non per il mero gusto di esserlo

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Il regista giapponese Takashi Miike sarà anche famoso per essere ultra-prolifico, ma è anche storicamente un destabilizzatore, che adotta spesso un approccio punk e trasgressivo ai generi che si ritrova via via a maneggiare. Se il suo ultimo lavoro, Occhio per occhio (Connect), si dimostra una sorpresa, non è tanto per i motivi ‘prevedibili’ – la presenza di omicidi sadici, di mafiosi gay, di geyser di sangue, di accenni a una sessualità stravagante e deviata, di aspetti tipici del body horror – desunti dalla presenza in molti altri suoi lavori del passato.

Né lo è il suo status di serie televisiva (per ora in 6 parti), dato che il 62enne di Yao ha già diretto episodi del telefilm sui vampiri adolescenti Tennen shôjo Man (1999), del giallo MPD Psycho (2000) e del tokusatsu Ultraman Max (2005), oltre ad aver contribuito con singoli segmenti ad alcune antologie per la TV, tra cui il controversi Imprint per i ‘Masters of Horror’ (2006).

connect serie corea 2022 miike posterLa vera sorpresa di Occhio per occhio è che temi così ‘osceni’ e idee così ‘perverse’ vengano proposti in streaming e in esclusiva su Disney+. Viste le preoccupazioni di molti, è salutare vedere gli orizzonti della multinazionale dell’entertainment allargarsi ancora una volta, per provare ad accontentare anche un pubblico di abbonati più maturo.

Occhio per occhio – che adatta l’omonimo webtoon sudcoreano di Shin Dae-sung – si apre con Ha Dongsoo (Jung Hae-in) che cammina in un buio vicolo urbano e guarda la luna piena, alla quale dedica una canzone con la sua chitarra.

Se questo potrebbe ricordarvi l’analogo gesto della donna rivolto alla luna all’inizio di Un Chien Andalou (1929) di Luis Buñuel e Salvador Dalí, allora avete visto giusto, perché anche Dongsoo sta per perdere un occhio a causa di una lama, dando il la a ogni sorta di evento surreale che seguirà.

Infatti, non appena il nostro eroe viene rapito da una banda di ‘raccoglitori di organi’ e squartato da un chirurgo del mercato nero che gli recide entrambi gli occhi e gli asporta pure le interiora, il suo corpo si ricompone magicamente e inizia la fuga, lasciandosi dietro, nella fretta, l’occhio destro.

Non molto tempo dopo, Dongsoo si renderà conto di essere in grado, quando ascolta la canzone che stava cantando, di vedere secondo il punto di vista del destinatario del suo occhio mancante – e mentre i suoi sforzi per localizzare quest’uomo, Oh Jinseop (Ko Kyung-pyo), potrebbero anche iniziare come una semplice caccia per recuperare l’organo perduto, presto si accorgerà che Jinseop è il brutale serial killer che sta lasciando cadaveri agghindati in modo ‘artistico’ per tutta Seoul.

Nel frattempo, sia la banda di cacciatori di organi che la polizia – tra cui l’arguto detective Choi (Kim Roi-ha), le cui intuizioni potrebbero derivare dalla sua ascendenza sciamanica – iniziano a dare la caccia a Dongsoo, mentre una misteriosa donna di nome Lee Irang (Kim Hye-jun) continua a intervenire per aiutarlo e una società farmaceutica si nasconde nell’ombra tramando qualcosa.

“Un nuovo tipo di umano, nato come lo scherzo della natura del secolo”, dice Irang a Dongsoo a un certo punto. “Il ‘connect’ è il neo-umano”. In questa serie, ‘connect’ è infatti il termine usato per definire i ‘mostri’ come Dongsoo, i cui miracolosi poteri rigenerativi li rendono immortali – anche se tale termine assume risonanze ben più ampie in una serie che mescola generi diversi (i thriller coi serial killer, i film di gangster, i procedurali, i supereroi mutanti) in un ibrido mostruoso.

connect serie miike 2022Come un moderno Dott. Frankenstein, Takashi Miike sutura insieme elementi di Gli Occhi di Laura Mars (1978) di Irvin Kershner, Face/Off (1997) di John Woo, The Eye (2002) dei fratelli Pang, Zodiac (2007) di David Fincher, La casa di Jack (2018) di Lars von Trier e The Witch – Part 2 (2022) di Park Hoonjung, attingendo al contempo a piene mani dal suo period fantasy L’Immortale del 2017 (la recensione), il tutto al servizio della creazione di un mash-up finora inedito.

Al centro di Occhio per occhio c’è in ogni caso la storia di due mostri diversi: uno che cerca disperatamente l’immortalità attraverso la sua arte perversa, e un altro che si è visto imporre un’immortalità assai più letterale.

Mentre questi due si guardano e studiano l’un l’altro, ognuno desiderando qualcosa che l’altro ha già, Takashi Miike mette in evidenza i loro contrasti e, occasionalmente, le loro somiglianze. La dialettica che emerge tra un operaio che vuole solamente integrarsi e un colletto bianco narcisista che vuole invece che il mondo si pieghi alla sua volontà perversa fa mergere paradossalmente prospettive gemelle dallo stesso occhio, mentre i destini congiunti di questi due uomini porteranno conseguenze non solo personali, ma anche politiche impensabili.

Mica male per un prodotto seriale finito a catalogo senza troppo clamore mediatico.

Di seguito trovate il teaser trailer internazionale (con sottotitoli in italiano) di Occhio per occhio, nel catalogo di Disney+ dal 17 dicembre:

Fonte: BFI