Titolo originale: Haute tension , uscita: 18-06-2003. Budget: $2,500,000. Regista: Alexandre Aja.
Intervista ad Alexandre Aja su Alta Tensione: “Un dettaglio avrebbe reso logico il twist; l’ho capito anni dopo”
13/11/2024 news di Alessandro Gamma
Le rivelazioni improvvise
Ospite al Festival di Sitges 2024, dove ha presentato al pubblico spagnolo Never Let Go – A un passo dal Male, ci siamo seduti a fare quattro chiacchiere col regista francese Alexandre Aja, chiedendogli un ricordo del film che l’ha fatto conoscere al grande pubblico, Alta Tensione del 2003, dopo aver fatto lo stesso con la protagonista Cécile de France.
Quello alla fine di Alta Tensione è stato un colpo di scena che ha sorpreso tutti e ha diviso il pubblico in due. Da un lato, c’è chi ha pensato “Wow, che gran film, che twist!”, mentre altri hanno reagito con un “Che cosa? Ma è impossibile, è assurdo!”. Insomma, mentre stavi girando, eri consapevole delle possibili reazioni? Come hai gestito la tua scelta? Avevi in mente un colpo di scena diverso o hai seguito questa idea dall’inizio?
Il colpo di scena era presente nella sceneggiatura fin dall’inizio, ma nella versione originale compariva solo nella scena finale. L’idea era che tutto il film raccontasse la storia che Cécile, la protagonista, stava narrando dall’ospedale. Alla fine, avrebbe concluso il suo racconto, e qualcuno le avrebbe mostrato il video della stazione di servizio, dove si vedeva chiaramente che era lei l’assassina.
In quel momento, lo spettatore avrebbe capito che tutto ciò che aveva visto fino a quel punto era frutto della sua percezione distorta, e che il “vero” film era un’altra storia. Questo era il copione originario, e il colpo di scena doveva essere rivelato solo negli ultimissimi istanti.
Poi, pochi mesi prima dell’inizio delle riprese, perdemmo il finanziamento completo per una serie di motivi. A quel punto, intervenne Luc Besson, che divenne il produttore del progetto. Besson aveva però una richiesta specifica: voleva che il colpo di scena fosse anticipato rispetto all’ultima parte del film, in modo che la rivelazione di Cécile come vera assassina avvenisse molto prima, rendendola parte integrante del racconto finale.
Questo cambiamento portò a diversi problemi. Da una parte, la scelta risultava interessante, poiché aggiungeva un tocco quasi fiabesco, come il “bacio dell’assassino“, che ti fa vedere il mondo in un altro modo. Dall’altra, però, anticipare il colpo di scena introduceva una serie di questioni logiche sul veicolo e su altri dettagli narrativi che non riuscivamo a risolvere in maniera completamente logica o coerente.
Quindi, mentre giravamo, eravamo consapevoli del fatto che c’era qualcosa che avrebbe potuto lasciare il pubblico perplesso.
E la cosa divertente è che, credo un paio d’anni dopo l’uscita del film, mi sono svegliato una mattina con la soluzione per rendere tutto perfettamente sensato. Peccato, però, che ormai fosse troppo tardi, perché il film era già concluso e uscito nelle sale.
Ma avevo capito cosa avrebbe potuto rendere più logico il tutto: bastava che l’auto usata dall’assassino fosse la stessa che Cécile e la sua amica avevano guidato all’inizio del film. Sarebbe bastato questo piccolo dettaglio per legare tutti gli elementi in modo molto più coerente. Ma a volte ci vogliono anni per arrivare a certe intuizioni!
Per me, il fatto che ancora oggi pensi a questa soluzione mi fa capire quanto il film sia rimasto impresso nella mia mente. Mi sono ritrovato più volte a desiderare di poter fare quel piccolo aggiustamento, e a chiedermi “E se avessi avuto tutte le risposte fin dall’inizio?”.
Di seguito trovate una scena clou di Alta Tensione:
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