Voto: 6.5/10 Titolo originale: 漁港の肉子ちゃん , uscita: 11-06-2021. Regista: Ayumu Watanabe.
La fortuna di Nikuko: la recensione del film ‘ghibliano’ di Ayumu Watanabe
18/05/2022 recensione film La fortuna di Nikuko di Gioia Majuna
Il regista torna sulle scene con l'adattamento animato del romanzo di Kanako Nishi, un racconto di formazione che mescola abilmente umorismo spensierato e riflessioni più adulte
Tratto da un romanzo di Kanako Nishi e sceneggiato da Satomi Ohshima, La fortuna di Nikuko (Gyokou no Nikuko-chan) è un film d’animazione dello Studio4ºC (Tekkonkinkreet – Soli contro tutti) che segna il ritorno sulle scene del regista giapponese Ayumu Watanabe (Space Brothers, I figli del mare). Una donna paffuta, estroversa e molto allegra ha avuto solo sfortuna tra i 20 e i 30 anni. Sballottata da una città all’altra e da un uomo all’altro, tutti quanti si sono sempre approfittati di Nikuko a causa del suo buon cuore e del suo innamorarsi – di solito – di uomini che non erano adatti a lei.
Il film salta quindi ai giorni nostri, in una piccola cittadina di pescatori, quando Nikuko ha 35 anni, passa le notti a lavorare in una griglieria e vive su una piccola barca con la figlia ormai tredicenne Kikurin.
Se ‘ghibliano‘ (o ‘ghbliesco’?) è un aggettivo che siete soliti usare per fare un complimento a un film d’animazione, allora La fortuna di Nikuko è un’opera a cui si adatterà particolarmente bene. Il film presente infatti fondali meravigliosi, con una vegetazione così dettagliata e colorata da sembrare reale. E, come la maggior parte degli anime, il cibo sembra ridicolmente delizioso. Ogni mattina Nikuko prepara a Kikurin un classico french toast. Si tratta solo di due pezzi di pane immersi nell’uovo, cotti sul fuoco, con un po’ di sciroppo d’acero e di zucchero a velo. Ma questo non gli impedisce di sembrare il più grande e gustoso french toast di tutti i tempi.
Mentre Nikuko è svenuta sul pavimento, Kikurin prepara del cibo per risvegliarla dal ‘coma’. Prepara dei noodles in scatola, e sembrano assolutamente appetitosi. Vengono cotti al microonde e la maggior parte degli ingredienti viene versata in una padella, ma il modo in cui tutto sfrigola e si amalgama è praticamente paradisiaco. Sembra quasi di sentire il profumo del cibo che le due stanno per mangiare.
La fortuna di Nikuko segue da vicino Kikurin, che non è come le altre ragazze della sua età. Le piace giocare a basket, ma a scuola è combattuta sui ‘gruppi sociali’ con cui identificarsi. Non vuole nemmeno impegnarsi in qualcosa. Si vergogna parimenti della stessa Nikuko, che sembra sempre sul punto di provocare una qualche scenata a causa della sua personalità un po’ troppo esuberante.
Il film si apre in un modo che farebbe pensare che sia invece Nikuko a sentirsi a disagio nella propria pelle in questo particolare momento della sua vita, ma in realtà è Kikurin a mettere in discussione la propria posizione nel mondo.
A parte Sassan, il proprietario della Uwogashi Grill House e della barca su cui vivono le due protagoniste, e un paio di ragazzi che Kikurin vede ogni giorno mentre torna a casa da scuola, tutti gli altri personaggi di La fortuna di Nikuko sono femminili. Ma nel film c’è molto con cui relazionarsi, indipendentemente dal genere di appartenenza.
Anche se può sembrare poco importante, Kikurin non ha ancora iniziato ad avere le mestruazioni in La fortuna di Nikuko. Tutte le altre persone che conosce sono maturate più velocemente di lei. Si trova quindi in una fase della vita in cui nulla sembra andare bene. Sente di non appartenere a nessun posto. Cade quindi in una sorta di crisi esistenziale, arrivando addirittura a chiedersi se sarebbe dovuta nascere o meno. Essendo una bambina cresciuta con una madre single, il viaggio di formazione di Kikurin è assolutamente credibile e genuino.
La giovane incontra poi un ragazzo di nome Ninomiya, che fa continuamente delle facce stupide quando nessuno lo guarda. E lei trova qualcosa di molto liberatorio in questo comportamento bizzarro: imparare a rilassarsi, a lasciarsi andare e a non prendere le cose così seriamente. La fortuna di Nikuko offre queste incredibili lezioni di vita non solo ai personaggi, ma anche al pubblico.
Non solo. Garantisce anche una certa dose di umorismo, con una tonnellata di riferimenti a Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki, la presenza di un pinguino assetato di sangue, un tempio davvero troppo civettuolo e una varietà di animali selvatici parlanti.
Insomma, pur apparendo semplice e bambinesco in superficie, La fortuna di Nikuko si rivela complesso e stratificato come film d’animazione, e il finale è in grado di strappare le corde del cuore e di chiudere il cerchio. Sembra che Kikurin si vergogni di abbracciare il fatto che sta diventando una donna, mentre Nikuko è pericolosamente soddisfatta del suo genere e della sua sessualità.
Entrambe si sentono sole, ma trovano conforto nella compagnia reciproca. La fortuna di Nikuko è un percorso che permette agli spettatori di provare un’intera gamma di emozioni durante le avventure vissute da madre e figlia, con la sue splendide animazioni che finiscono per diventare secondarie rispetto al calore che cresce nel petto di chi guarda una volta visto l’ultimo piatto servito alla griglieria frequentata da così tanti cittadini.
Di seguito trovate il trailer italiano di La fortuna di Nikuko, nei nostri cinema SOLO il 16, 17 e 18 maggio:
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