Home » Cinema » Azione & Avventura » Lamberto Bava su Cani Arrabbiati: “Vi racconto e chiarisco tutta la storia del film”

Titolo originale: Cani arrabbiati , uscita: 01-01-1974. Regista: Mario Bava.

Lamberto Bava su Cani Arrabbiati: “Vi racconto e chiarisco tutta la storia del film”

19/10/2023 news di Alessandro Gamma

Il regista fa chiarezza su tutta la vicenda legata al noir diretto da suo padre del 1974, dallo stop al titolo alternativo, passando per il coinvolgimento di Lea Lander e Alfred Leone

lamberto bava sitges 2023

Ospite d’onore al Festival di Sitges 2023, dove ha ricevuto un prestigioso premio alla carriera, Lamberto Bava è stato anche protagonista di una masterclass, in cui – tra le altre cose – ha ricordato la tribolatissima storia del film Cani Arrabbiati, girato da suo padre Mario nel 1974 ma mai distribuito nei cinema, perché fu bloccato dopo il fallimento della casa di produzione.

Solamente nel 1995 è poi tornato alla luce grazie all’attrice Lea Lander, l’interprete di Maria. Va anche segnalato che nel tempo è stato diffuso in numerose versioni (e con vari titoli, tra cui Semaforo Rosso), con altrettanti finali diversi.

In ogni caso, Lamberto Bava ha fatto chiarezza una volta per tutte sulla tribolata vicenda di Cani Arrabbiati:

Caniarrabbiati.jpgSi tratta di un film atipico nella cinematografia di mio padre, perché possiamo dire che è un noir. Mio padre leggeva un po’ di tutto, ma specialmente gli piacevano i gialli Mondadori, in cui oltre a quella principale erano presenti sempre delle altre piccole storielle. Ricordo che un giorno venne da me per consigliarmi di leggere le tre paginette di una storia che si intitolava “L’uomo e il bambino”.

Era molto interessante, e raccontava un fatto in tempo reale – un aspetto poi rimasto nella sceneggiatura finale del film. Era una storia che si svolgeva nell’arco di un’ora e mezza, proprio come un film. Un’importante casa produttrice dell’epoca, la Loyola Films, comprò i diritti per fare il film, che poi girammo attraverso varie vicissitudini.

Al primo montaggio, arrivò però la Guardia di Finanza e mise i lucchetti alla moviola, perché intanto la produzione era fallita, quindi non si poteva più toccare la pellicola.

Quindi il film si fermò per molti e io nel mentre cominciai a fare altro. Ai suoi tempi parlai personalmente anche con il curatore fallimentare che non mi avrebbe però garantito la salvaguardia dagli altri creditori della società se avessi acquistato il film.

A quel punto, quindi, Cani Arrabbiati era rimasto al pre-montaggio, con ancora qualcosina da girare. C’erano i dialoghi e le musiche. Poi, un 25 anni più tardi, mi telefono Lea Lander, l’unica attrice donna del film, dicendomi che era riuscita a entrare in possesso dei diritti del film.

Io le risposi che avrei potuto completarlo grazie agli appunti che aveva lasciato mio padre e che lo avrei finito gratis, come omaggio a lui. Tuttavia, per un anno e mezzo non l’ho più sentita, fino a che non è arrivata nel mio ufficio una cassetta del film finito, con un doppiaggio italiano da far rizzare i capelli e nel quale naturalmente mancavano le piccole scene che avrei voluto girare, tra l’altro col titolo Semaforo Rosso, probabilmente messo da Lea Lander. Io ci rimasi molto male, anche perché il film iniziò a girare in malo modo, perché lei non era riuscita a trovare compratori adeguati.

Dopo altri tre anni, penso, mi chiamò Alfred Leone, un produttore amico di mio padre che ora avrà 100 anni, col quale aveva fatto vari film e che ha acquisito nel tempo i diritti per gli Stati Uniti di tutti i suoi film, riferendomi che aveva comprato lui i diritti di Cani Arrabbiati e che voleva che io e Roy – mio figlio – finissimo il film come avrebbe voluto Mario.

cani arrabbiati bava filmCi mettemmo d’accordo, lo rivedemmo com’era stato pensato e facemmo un piano di lavoro a Roma per girare tre o quattro scene, aggiungendo un paio di scene molto brevi suggerite da Leone per il mercato americano e anche alcune sequenze di repertorio prese da altri film con gli inseguimenti della polizia, montandole assieme e musicando il tutto con le musiche realizzate da Stelvio Cipriani all’epoca.

Insomma, è venuto fuori Cani Arrabbiati, un film molto duro, crudo, che ti tocca veramente quando lo vedi. Un film atipico nel cinema di mio padre, come dicevo, ma con scene molto belle, interessanti.

Qualche critico ha detto che Semaforo Rosso è superiore a Cani Arrabbiati … Io, in quanto figlio, ho cercato solo di fare quello che mio padre aveva lasciato detto di fare. Ammetto che le due scene volute da Leone sono effettivamente un po’ appiccicate, ma io e Roy ci siamo attenuti a quanto mio padre avrebbe voluto realizzare.

Dopo aver visto Semaforo Rosso, Quentin Tarantino, pare che con Le Iene abbia voluto girare la sua versione del film finito come lo avrebbe girato lui … è una sorta di omaggio, ma non ne ho mai parlato nello specifico con lui.

Di seguito trovate l’estratto della masterclass con Lamberto Bava