Voto: 6/10 Titolo originale: Le Dernier Voyage , uscita: 19-05-2021. Regista: Romain Quirot.
L’ultimo giorno sulla Terra: la recensione del film fanta-apocalittico di Romain Quirot
18/12/2024 recensione film L'ultimo giorno sulla Terra di Marco Tedesco
Il regista francese esplora un futuro desolato minacciata da una luna rossa mortale. in un'opera enigmatica con protagonisti Hugo Becker e Jean Reno
Dove sarete alla fine del mondo? Una domanda inquietante, eppure centrale nel film di fantascienza L’ultimo giorno sulla Terra (Le Dernier Voyage), diretto da Romain Quirot. Basato sul suo cortometraggio del 2015 The Last Voyage of the Enigmatic Paul WR, il film esplora un futuro segnato dall’apparizione di un corpo celeste misterioso: una luna rossa che rivoluziona tutto.
Questa luna, oltre a rappresentare una nuova fonte energetica chiamata Lumina capace di trasformare la tecnologia umana (inclusa l’iconica invenzione delle auto volanti), si avvicina pericolosamente alla Terra, minacciando di distruggere ogni forma di vita. L’unico in grado di fermarla è Paul WR (Hugo Becker), figlio dello scienziato Henri (Jean Reno), che ha scoperto il corpo celeste. Grazie a una predisposizione genetica, Paul può attraversare il campo di forza che circonda la luna. Tuttavia, alla vigilia della sua missione, l’uomo abbandona tutto e scompare.
Con una Peugeot volante, Paul si avventura in un paesaggio desolato, devastato dalla siccità e disseminato di macchine abbandonate, che sembra uscito direttamente dalla saga di Mad Max. Durante il viaggio, Paul cerca una nuova batteria Lumina per la sua auto e incontra Elma (Lya Oussadit-Lessert), una giovane che si unisce a lui. Intanto, è inseguito sia dalle autorità, rappresentate da soldati robotici in nero, sia dal fratello Eliott (Paul Hamy), che dopo aver tentato invano di sostituirlo nella missione è tornato trasformato e pericolosamente instabile. Paul è però determinato a raggiungere un luogo che ha visto solo in un disegno d’infanzia: una foresta verde, simbolo di speranza.
L’ultimo giorno sulla Terra è un’opera ambiziosa che, pur avendo buone intenzioni, fatica a emergere dai cliché del genere. Strutturalmente è un road movie, sebbene in un’auto volante, e spesso si rifugia in convenzioni narrative già viste: checkpoint da superare, pause per riposarsi (che servono per approfondimenti o spiegoni), e persino una scena in una tavola calda che degenera in uno scontro.
Nonostante ciò, il mistero che circonda Paul – e le ragioni della sua fuga – riesce a mantenere vivo l’interesse. I flashback sulla sua infanzia rivelano traumi significativi, come la morte della madre e il rapporto difficile con il padre, che lo costrinse a prendere farmaci dopo che Paul aveva cercato di risolvere il problema della luna rossa da bambino.
Questi momenti emotivi aggiungono profondità, ma restano poco sviluppati, come gran parte degli aspetti del film.
Molti dettagli cruciali vengono lasciati volutamente vaghi. Il deserto che domina il paesaggio francese (il film si apre con un’iconica Torre Eiffel distrutta) non viene spiegato chiaramente: è un effetto della luna o di qualche altro disastro?
Il fratello Eliott, tornato dalla missione con comportamenti alieni e occhi neri, viene introdotto come un elemento inquietante, ma la sua condizione rimane un mistero, limitandosi a fare da preludio a uno scontro fisico.
Ad ogni modo, il cast offre interpretazioni solide. Hugo Becker e Lya Oussadit-Lessert hanno una buona chimica, anche se i loro personaggi avrebbero beneficiato di un maggiore approfondimento. Jean Reno appare poco, ma dona autorevolezza a L’ultimo giorno sulla Terra, mentre Paul Hamy spicca con un’interpretazione disturbante del fratello psicotico.
Dal punto di vista tecnico, il film colpisce visivamente: il design sonoro è eccellente, e il finale sorprende per la sua sobrietà, lontano dagli eccessi tipici delle produzioni hollywoodiane. Tuttavia, L’ultimo giorno sulla Terra soffre di una certa frammentazione narrativa e di una riluttanza a esplorare pienamente i suoi spunti più interessanti.
Con una durata contenuta di 87 minuti, L’ultimo giorno sulla Terra resta quindi un’esperienza veloce e intrigante, anche se non del tutto soddisfacente. Resta comunque un prodotto europeo che merita di essere visto, grazie alla sua atmosfera unica e ai temi che, pur trattati con superficialità, lasciano spazio alla riflessione. Speriamo solo che la fine del nostro mondo sia altrettanto breve e indolore.
Di seguito trovate il trailer italiano di L’ultimo giorno sulla Terra:
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