Voto: 8/10 Titolo originale: 劇場版モノノ怪 唐傘 , uscita: 26-07-2024. Regista: Kenji Nakamura.
Mononoke: Lo spirito nella pioggia, la recensione del film animato di Kenji Nakamura
29/11/2024 recensione film Mononoke: Il film - Lo spirito nella pioggia di Gioia Majuna
Il regista Kenji Nakamura firma un'opera sorprendente e ipnotica, primo capitolo di una trilogia
Tutti abbiamo più o meno negli occhi – e nel cuore – serie animate classiche come Pokemon, Dragon Ball, Holly e Benji, Inuyasha e Yu-Gi-Oh!, o fenomeni più recenti come One Punch Man, Death Note, One Piece e L’attacco dei Giganti, senza contare i grandi maestri come Hayao Miyazaki, Satoshi Kon, Katsuhiro Otomo, Mamoru Oshii e Hideaki Anno.
Eppure, nonostante questa lunga familiarità con il medium anime, vedere Mononoke: Il film – Lo spirito nella pioggia di Kenji Nakamura può rivelarsi un momento di totale sorpresa. La direzione artistica, l’animazione, il montaggio e la narrazione mi sono sembrati quasi alieni, come nulla che avessi mai visto prima. Era come vivere un sogno febbrile ipnotico, un’esperienza visiva ed emotiva da cui non avrei mai voluto svegliarmi.
Il film è ambientato nel periodo Edo e si concentra sull’Ooku, il harem dell’Imperatore Tenshi. In questo luogo sacro, con l’eccezione dell’Imperatore stesso, agli uomini non è permesso entrare, mentre le donne che vi risiedono vivono esclusivamente per servire Sua Maestà. Tuttavia, a causa di un ritardo nella cerimonia di nascita del figlio della Signora Yukiko, due ufficiali, Saburomaru e Hiramoto, ricevono il permesso straordinario di accedere alle sue stanze.
Oltre a loro, due giovani donne, Asa e Kame, vengono ammesse per la prima volta come potenziali concubine, pronte a dedicare la loro vita all’Imperatore. All’interno dell’Ooku, le due incontrano la capo domestica Madam Awashima, la sua assistente Mugitani, l’amministratrice Madam Kayama, e le altre concubine. Tuttavia, il loro ingresso è accompagnato da una richiesta inquietante: rinunciare a ciò che amano di più per diventare parte del harem.
Kame cede immediatamente, abbandonando ogni traccia della sua individualità, ma si dimostra troppo instabile per adempiere ai suoi doveri. Asa, invece, si oppone alla perdita della propria identità, pur distinguendosi per il suo ordine e la precisione nel lavoro. Questo conflitto innesca un male antico e latente nelle stanze dell’Ooku, spingendo il leggendario Venditore di Medicine a intervenire per compiere un esorcismo carico di tensione e azione.
Mononoke: Il film – Lo spirito nella pioggia si distingue per un’animazione straordinaria. Ogni dettaglio – dai colori alle texture, dal design dei personaggi agli sfondi – è curato con una precisione maniacale. Nakamura riprende e amplifica elementi dell’episodio Zashiki-warashi della serie del 2007: il simbolismo delle cortigiane senza volto, usato per rappresentare la perdita di identità delle concubine, è straordinariamente inquietante e potente.
Il design aggiornato del Venditore di Medicine è affascinante, in particolare quando sfodera la sua Spada dell’Esorcismo. Le immagini psichedeliche e gli accostamenti cromatici audaci creano un’esperienza visiva che ipnotizza e disorienta, portando lo spettatore in un mondo che sfida la logica narrativa tradizionale.
Anche la colonna sonora si discosta dalla serie originale, ma arricchisce ulteriormente l’esperienza del film. I riff di chitarra sono ipnotici e intensi, enfatizzando i momenti di maggiore tensione.
Dal punto di vista narrativo, Nakamura offre un’analisi stratificata e tagliente del patriarcato e del sessismo istituzionalizzato. Il film mostra come il potere maschile prosperi dividendo le donne e sfruttandole per il proprio piacere e intrattenimento. Questi temi profondi, intrecciati con la spettacolare estetica visiva, producono un effetto emotivo travolgente e inebriante.
Nonostante la qualità complessiva, il film presenta alcune criticità. Il montaggio, per esempio, risulta meno efficace rispetto alla serie. Le frequenti transizioni che nella serie del 2007 rafforzavano l’atmosfera surreale, qui appaiono talvolta dissonanti e confusionarie.
L’animazione dei personaggi è spesso più tradizionale rispetto alla miniserie, perdendo alcune delle audaci angolazioni di camera virtuali che erano uno dei tratti distintivi dell’originale. Inoltre, lo speziale sembra relegato a un ruolo secondario, quasi un cameo esteso, probabilmente per riservarlo ai prossimi capitoli della trilogia. Questo rende il film incompleto per design, poiché è chiaramente solo il primo tassello di un’opera più ampia.
A livello di popolarità, Mononoke è decisamente una nicchia. Mentre anime come Death Note e One Piece raccolgono milioni di spettatori e valutazioni su IMDb e Letterboxd, Mononoke conta appena 3.200 valutazioni su IMDb e circa 12.000 spettatori su Letterboxd.
Questo film è un’esperienza pensata per i fan della serie del 2007, che apprezzeranno i richiami e l’espansione del mondo narrativo. Per i nuovi spettatori, è altamente consigliato vedere prima la serie, poiché il tono e lo stile di Mononoke possono risultare travolgenti se affrontati senza preparazione.
Nonostante i suoi difetti, Mononoke: Il film – Lo spirito nella pioggia è un’opera che ipnotizza, emoziona e intriga, un viaggio nel mondo unico di Nakamura che promette di raggiungere nuove vette con i prossimi capitoli della trilogia.
Di seguito trovate il trailer di Mononoke: Il film – Lo spirito nella pioggia, in esclusiva per Netflix dal 28 novembre:
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