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Dario Argento nel 1986: “Baudo mi ha chiesto di terrorizzare il Festival di Sanremo” | Tra le pieghe del tempo

08/02/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista spiegava i suoi clamorosi piani per 'sconvolgere' l'imbalsamato pubblico del Teatro Ariston nell'edizione numero 37

Dopo aver parlato la scorsa settimana della clamorosa collaborazione saltata all’ultimo tra Dario Argento e Ugo Tognazzi, oggi – visto anche l’argomento caldissimo in questi giorni … – ripeschiamo dagli archivi del tempo un’interessante intervista realizzata da Adele Gallotti nell’ottobre del 1986 e pubblicata su La Stampa, in cui il regista romano declamava i suoi progetti orrorifici per la regia di …  Sanremo!!

Argento venne infatti chiamato da Pippo Baudo in persona per ‘vivacizzare’ il Festival della canzone italiana del 1987, suscitando ovviamente scalpore tra gli addetti ai lavori. Il regista, uscito dalla buona accoglienza per Phenomena del 1985 e al lavoro su Opera (che sarebbe uscito da lì a pochi mesi nei cinema), pur non svelando nulla nello specifico prometteva:

Ho sempre curato molto la colonna sonora dei miei film, infatti gran parte delle mie storie non sono solo campioni di incassi come successi cinematografici, ma anche nel campo discografico. Io penso a un Sanremo moderno che si serva di grandi strutture tecnologiche, tali da suscitare anche dei brividi negli spettatori, spesso imbalsamati nei loro abiti della festa sulle poltrone. Vorrei anche restituire alla manifestazione il brivido che viene dalla gara e curare il look dei cantanti. Pochi ricordano che ho fatto il regista di una sfilata di moda e che mi sono a curare i particolari e a spaventare il pubblico con scrosci di pioggia e folate di vento improvvise in quella sede.

Alla domanda di come avrebbe reagito qualora le sue proposte fossero state scartate, Argento rispondeva:

Non ho ancora firmato niente. Posso sempre ritirarmi. Certo, mi piacerebbe riuscire a tenere il pubblico col fiato sospeso e, naturalmente, fargli anche ascoltare delle belle canzoni. 

Come purtroppo poi avvenuto, il regista romano per motivi ignoti (probabilmente per il tono conservatore della manifestazione) venne messo da parte e i suoi piani per terrorizzare Sanremo numero 37 sfumarono, lasciando i fan con l’acquolina in bocca di sapere cosa avrebbe saputo allestire.

Fonte: La Stampa

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