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Voto: 6/10 Titolo originale: Angriff der Lederhosenzombies , uscita: 01-12-2016. Regista: Dominik Hartl.

[recensione] Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl

10/12/2016 recensione film di Alessandro Gamma

Il regista condisce l'ennesima commedia coi morti viventi con un'insolita ambientazione altoatesina infarcita di clichè locali

Ci sono alcuni film di genere il cui titolo è proprio la parte migliore, se non addirittura il loro unico punto di forza. Pensate a Sharktopus (2010) o Sharknado (2013) – titoli che esplicitano immediatamente il particolare sottogenere della pellicola (ovvero i film con gli squali) e che imprimono anche al filone una direzione inaspettata e quasi sempre assurda (uno squalo-piovra e squali che si spostano e attaccano dentro a un tornado!). Il problema è che questi titoli non sono solo la cosa migliore, ma hanno già ben confezionato e consegnato un’idea divertente che poi i lungometraggi stessi non possono che semplicemente ripetere fino alla nausea. Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl (Beautiful Girl) corre lo stesso rischio: il titolo rende noto, tutto in una volta, che ci troviamo di fronte sia a un B-movie che a un altro membro delle scatenate orde apparentemente infinite di pellicole con i non morti, con la variante della sua ambientazione teutonica (o, nello specifico, austriaco/altoatesina) – mentre il riferimento ai lederhosen (i tradizionali pantaloni corti di cuoio con bretelle) suggerisce un approccio più ampio e turistico agli stereotipi culturali di quelle località alpine.

Attack Of The Lederhosen ZombiesTutto questo viene confermato quando ci vengono presentati i protagonisti, il campione americano di snowboard Steve (Laurie Calvert), lo snowboarder danese Josh (Oscar Dyekjær Giese) e la paziente fidanzata di Steve, Branka (Gabriela Marcinková) – tutti outsider che intaccano appena la superficie del cliché locale. Tra gli ambasciatori dell’Alto Adige troviamo invece: lo scienziato pazzo Franz (Karl Fischer), i cui tentativi (con un vago accenno critico al tema del surriscaldamento globale) per estendere la stagione sciistica grazie alla creazione di un composto chimico hanno il risultato di tramutare la neve in un focolaio non intenzionale di infezione zombie che colpisce indistintamente tanto le bestie dei boschi quanto gli esseri umani presenti sulle montagne; e Rita (Margarete Tiesel), un formidabile Frau – nonchè vedova proprietaria dell’unico rifugio/taverna del luogo – che non ha paura di dare fondo all’arsenale bellico del defunto marito nascosto da anni in cantina.

L’unico elemento praticamente non svelato nel titolo è quindi lo snowboarding – in un primo momento mero veicolo per mostrare qualche acrobazia estrema sulle piste, ma alla fine l’unica arma rimasta a disposizione di Steve e Branka per affrontare efficacemente i non morti alpini in una serie di movimentati e divertenti momenti di massacro piuttosto gore e inventivi (buono il livello degli effetti speciali prostetici). Il vero miracolo è però che questa storia di amanti della neve riesce in qualche modo a distinguersi dall’altrimenti del tutto simile Dead Snow (2009) – per lo più per pura mancanza di nazisti astiosi e dei panorami della Norvegia …Si tratta tuttavia di un’opera del tutto auto-consapevole. Sotto assedio e molto incerto sul da farsi, Josh a un certo punto chiama suo cugino, un amante del genere horror che abita a Copenhagen, per un consiglio, che poi riassume così: “Dipende davvero dal tipo di film di zombie in cui ci troviamo!”

Attack of the Lederhosenzombies 2La risposta, a quanto pare, è una rom-zom-com, visto che Attack of the Zombies Lederhosen slalomeggia sicuro anche intorno ai sussulti nella relazione tra Steve e Branka. “Mi piace che tu sia divertente,” dice la ragazza all’amato, “Solo odio che tu non sia serio”. Eternamente bambino, Steve è un ragazzo simpatico, ma assolutamente incapace di resistere alla tentazione di fare scherzi di pessimo gusto, anche se questo significa sabotare la carriera propria e dei suoi amici. Branka ne ha avuto abbastanza delle sue sparate immature, e lo lascia all’inizio del film – solo per il caos virale e le situazioni grottescamente assurde che ne conseguono, capisce dopo che la sua scelta è “praticamente una risata o un grido”, e si riunisce al suo fidanzato finché morte non li separerà (forse). Allo stesso modo, il film stesso sa bene che l’impegno verso qualsiasi tipo di problema serio può dimostrarsi una lotta tutta in salita, e così decide di prendere il sentire che offre minor resistenza, urlando e sghignazzando lungo tutto il percorso destinato a terminare sul fondo del genere.

Di seguito il trailer ufficiale di Attack of the Lederhosen Zombies:

Fonte: YouTube

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