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Voto: 9/10 Titolo originale: バトル・ロワイアル , uscita: 16-12-2000. Budget: $4,500,000. Regista: Kinji Fukasaku.

Recensione story: Battle Royale di Kinji Fukasaku (2000)

15/12/2019 recensione film di William Maga

A inizio millennio arrivava nei cinema il film con Takeshi Kitano, indimenticabile opera finale del regista giapponese che adattava con estrema ferocia e vena satirica l'omonimo romanzo di Koushun Takami

Yûko Miyamura in Battle Royale (2000) film

Anche a distanza di quasi due decenni dall’uscita nei cinema (non italiani naturalmente …), Battle Royale (Batoru Rowaiaru) rimane ancora un film incredibilmente brutale. Satira selvaggia su un sistema educativo – quello giapponese – crudelmente competitivo, non sorprende quindi che il governo del paese del Sol levante abbia all’epoca profondamente odiato la sua rappresentazione di ragazzi in età scolastica pronti a tutto in preda alla furia omicida.

Ambientato nel futuro prossimo in un paese non specificato in preda alla crisi economica e sociale, gli studenti di alcune classi delle superiori che vengono sorteggiate vengono spediti su un’isola remota e lì costretti a darsi la caccia ed uccidersi l’un l’altro fino a quando non ne rimane vivo solamente uno. Diretto con straordinario senso dell’urgenza dal regista Kinji Fukasaku, Battle Royale ha finito per diventare un enorme successo di pubblico in patria e un ‘caso’ al di fuori dei confini nazionali (30 milioni di dollari incassati globalmente a fronte di un budget di 4.5 milioni), forse proprio grazie alla rabbiosa reazione del governo giapponese.

battle royale film poster 2000Mentre la tremenda premessa di Battle Royale potrebbe suggerire a qualcuno che si tratti di un’opera di mera blaxplotiation inutilmente scandalosa, la violenza in esso contenuta non è affatto il suo obiettivo principale, anche se la sua minaccia è di rado lontana. Piuttosto, Kinji Fukasaku esplora il modo in cui i 40 studenti reagiscono di fronte a una morte quasi certa, decretata dalle autorità che hanno varato il Millennium Educational Reform Act. (o BR). Alcuni si rifiutano di combattere, scegliendo invece di gettarsi nel vuoto dalla scogliera più vicina. Altri si raggruppano e tentano di usare la loro conoscenza del computer e degli esplosivi per distruggere il sistema che li ha irretiti.

Altri ancora abbracciano la ‘sfida’ con psicotico gusto. Ad esempio, Kazuo Kiriyama (Masanobu Andō), uno studente più grande simile a un Terminator dall’ampia vena sadica e dall’amore sviscerato per le armi automatiche, si aggira per l’isola come la Morte incarnata, mentre la giovane Mitsuko Souma (Kō Shibasaki) vede il ‘gioco’ come un’opportunità per pareggiare vecchi conti in sospeso.

In mezzo a tutto questo caos, il travagliato Shuya Nanahara (Tatsuya Fujiwara), armato con poco più di un coperchio di pentola, tenta di proteggere la ragazza che ama, Noriko (Aki Maeda). Ma con solo poche ore prima che i collari esplosivi chiusi attorno al collo di ciascun partecipante esplodano, la sopravvivenza dei protagonisti sembra quasi impossibile.

Che un regista dell’età e della reputazione di Kinji Fukasaku abbia scelto di dirigere un film tanto controverso e potenzialmente rischioso come Battle Royale può sembrare, a prima vista, piuttosto strano. 71 anni compiuti e produttore di classici come Lotta senza codice d’onore e Tora! Tora! Tora !, il film del 2000 avrebbe potuto avere un effetto dannoso sull’ultima fase della carriera di Kinji Fukasaku, un po’ come successo dopo L’occhio che uccide a Michael Powell nei primi anni ’60.

Se si conosce bene la prima parte della vita del futuro regista, tuttavia, i motivi della sua decisione per Battle Royale diventano piuttosto chiari. Mentre lavorava in una fabbrica di munizioni durante la seconda guerra mondiale, il giovane Kinji Fukasaku subì infatti il bombardamento da parte di un aereo alleato. Costretto a seppellire alcuni dei suoi colleghi uccisi nell’esplosione, l’incidente lasciò cicatrici psicologiche durature e alimentò un senso di profondo risentimento e sfiducia nei confronti del governo giapponese e degli adulti in generale per molti anni.

Battle Royale 2000 film Tatsuya Fujiwara, Aki Maeda e Tarô YamamotoQuesta necessità di elaborare l’accaduto sul grande schermo e quella rabbia si manifestano palesemente in ogni ambito di Battle Royale. E guardando il video del dietro le quinte contenuto in alcune edizione home video internazionali, è chiaro che Kinji Fukasaku abbia fatto di tutto per ottenere le performance che desiderava dal suo cast. Takeshi Kitano – che, per inciso, è straordinario nei panni del professor Kitano, una misteriosa figura tanto autoritaria quanto spietata – nota nei filmati che più di una volta i membri della troupe svennero sul set per il semplice sfinimento.

Indipendentemente dai metodi utilizzati da Kinji Fukasaku, il risultato su pellicola è sorprendente – e scioccante – sotto ogni aspetto. A livello umano, i suoi personaggi prendono vita, rendendo le loro morti ancora più sconvolgenti quando inevitabilmente si verificano. Da un punto di vista satirico, è l’accusa più caustica e puntuale non soltanto del sistema educativo giapponese, ma dei governi di tutto il mondo e della natura umana in generale.

Proprio come le guerre mondiali del 20° secolo hanno brutalizzato e fatto a pezzi intere generazioni di giovani, così l’insensato survival game di Battle Royale costringe gli amici a scontrarsi all’ultimo sangue, a rompere le relazioni e a riaprire vecchie ferite.

È abbastanza curioso notare come alcuni dei romanzi più interessanti della storia siano ambientati su isole: dal geniale e satirico I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift fino al cupo commento sociale di H. G. Wells con L’isola del Dottor Moreau, passando per la ferocia prepuberale di Il signore delle mosche di William Golding.

Esattamente i classici citati, Battle Royale ricorre a un’isola come Piastra di Petri per i suoi orribili esperimenti, e il risultato è uno dei film più spettacolari e stimolanti usciti dal Giappone negli ultimi vent’anni.

Battle Royale 2000 film takeshi kitanoÈ comprensibile, quindi, che quando nel 2006 arrivarono notizie di un possibile remake hollywoodiano di Battle Royale, la reazione dei fan dell’originale fu tutt’altro che amorevoli. Certamente, ci sono aspetti vitali di Battle Royale che semplicemente non avrebbero potuto essere replicati negli Stati Uniti: le dinamiche sociali tra gli studenti delle scuole superiori giapponesi è forse l’aspetto più ovvio, ma il più fondamentale è l’assenza stessa del regista Kinji Fukasaku.

Oltre all’eccellenza della recitazione dei giovani attori impiegati e della sceneggiatura scritta da Kenta Fukasaku, e alla brillante premessa in se, per gentile concessione del coevo e mastodontico romanzo originale di Koushun Takami (613 pagine), Battle Royale è senza dubbio IL film di Kinji Fukasaku, quello per cui in moltissimi lo ricordano e ricorderanno nel tempo. Il peso della sua esperienza personale è in tutto il lungometraggio, donandogli un’atmosfera rabbiosa e un senso di indignazione a malapena repressa che, si può tranquillamente affermare, non potrà essere replicato da nessun altro.

Come forse saprete, il regista morì per un tumore nel 2003, dopo aver girato solo una scena di Battle Royale II: Requiem, il sequel ufficiale uscito effettivamente nel 2003. Il figlio Kenta intervenne per completarlo, ma l’assenza del genitore al timone è dolorosamente evidente, e il film risultante non contiene né l’audacia né il pathos del capostipite.

Battle Royale è stato quindi l’ultima opera diretta da Kinji Fukasaku e uno dei più importanti canti del cigno artistici nella storia del cinema mondiale. Pochi registi sarebbero ancora in grado a quell’età di evocare un’aria così giovanile di ribellione dopo oltre 40 anni di carriera e quasi 60 film alle spalle, ma in qualche modo il filmmaker nato Mito nel 1930 c’è riuscito e il risultato è un capolavoro assoluto di azione, sanguinaria drammaticità e feroce critica al sistema, condito con allucinanti siparietti grotteschi.

Abbastanza scandalosamente, sul mercato home video non solo non è mai stato distribuito in blu-ray, ma il DVD uscito nel 2010 per la EXA Cinema (ora tristemente fuori catalogo) era addirittura sprovvisto dell’audio giapponese originale.

Di  seguito il trailer internazionale di Battle Royale:

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