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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Showdown in Little Tokyo , uscita: 23-08-1991. Budget: $8,000,000. Regista: Mark L. Lester.

Recensione story | Resa dei conti a Little Tokyo di Mark L. Lester

05/03/2020 recensione film di William Maga

Nel 1991, Brandon Lee e Dolph Lundgren erano l'improbabile - e affiata - coppia di protagonisti di un buddy movie poliziesco divertente e veloce, perfetto ricettacolo di tutti gli stilemi del genere

resa dei conti a little tokyo brandon lee e Dolph Lundgren

La frase “ciò che avrebbe potuto essere …” viene generalmente applicata in situazioni di triste fallimento, ma non nel caso di Resa dei conti a Little Tokyo (Showdown in Little Tokyo), diretto da Mark L. Lester (Commando). Al contrario, quella arrivata nei cinema nel 1991 è una buddy action comedy poliziesca con arti marziali molto veloce (solo 78 minuti di durata!) e senza troppi inutili orpelli di script, che ha successo a quasi tutti i livelli se si hanno presenti i codici del genere di fine anni ’80 / primi ’90 (alto bodycount, battutacce rozze, machismo ostentato, violenza parossistica e belle donne nude), anticipando peraltro di ben 7 anni il niente affatto dissimile – ma molto più di successo a livello commerciale – Rush Hour – Due mine vaganti di Brett Ratner.

Con l’innegabile star power e l’imprevedibile chimica dei suoi due protagonisti a disposizione, Resa dei conti a Little Tokyo era un prodotto troppo azzardato e insolito (48 Ore e Arma Letale avevano sdoganato un certo tipo di film, ma non certo così), che avrebbe potuto tranquillamente proseguire con altri sequel cinematografici o magari anche in una serie TV, se soltanto il flop al botteghino (2.3 milioni di dollari incassati a fronte agli 8 di budget, causati dalla limitatissima distribuzione voluta dalla Warner Bros., ai ferri corti col regista e non contenta del montato) e la ben nota tragedia del 31 marzo 1993 non avessero pregiudicato tale strada.

Resa Dei Conti A Little Tokyo film posterIl biondo e pompatissimo Dolph Lundgren – reduce da Arma non convenzionale – interpreta il ruolo del poliziotto tutto d’un pezzo Chris Kenner, mentre l’impacciato Brandon Lee – al primo ruolo hollywoodiano – interpreta il suo saggio partner giapponese-americano Johnny Murata. Un’accoppiata sufficientemente improbabile da suscitare immediata curiosità.

Cary-Hiroyuki Tagawa (non ancora celebre presso il grande pubblico per l’adattamento di Mortal Kombat) interpreta il malvagio e tatuatissimo boss della Yakuza, Funekei Yoshida, mentre l’avvenente, e semi esordiente sul grande schermo, Tia Carrere interpreta l’indifesa cantante di night club Minako Okeya. Se poi avete una certa familiarità con stuntman e caratteristi, Resa dei conti a Little Tokyo è anche una fabbrica di gustosi camei, con le comparsate – nei panni, naturalmente, di agguerriti scagnozzi – di Simon Rhee (I migliori, Killzone), Roger Yuan (Drago d’acciaio, Double Dragon), Gerald Okamura (Samurai Cop, Ninja Academy), James Lew (Grosso guaio a Chinatown), Al Leong (Trappola di Cristallo, Arma Letale) e Jeff Imada (Essi vivono).

Siamo agli inizi degli anni ’90, col poliziotto della L.A.P.D. Chris Kenner che viene suo malgrado costretto a far coppia con Johnny Murata. I due non potrebbero essere più diversi. Pur avendo la madre giapponese, il secondo non sa infatti praticamente nulla della cultura nipponica, al contrario del partner, che è cresciuto in Giappone e sa tutto delle relative usanze. Il loro unico punto in comune sembra essere la competenza nella pratica delle arti marziali.

Tuttavia, mentre indagano su un omicidio collegato a un caso di droga nel quartiere di Little Toyko a Los Angeles, i due sono in grado di collegare la morte alla Yakuza, che a sua volta li porta a Funekei Yoshida, ora a capo del ramo americano dell’organizzazione criminale. Kenner cova anche una vendetta molto personale contro Yoshida, dato che quest’ultimo ha ucciso i suoi genitori quando lui aveva solo 9 anni mentre viveva ancora in Giappone. Dopo aver risolto il loro approccio divergente ai metodi delle forze dell’ordine, Kenner e Murata decidono di unire i muscoli per sradicare una volta per tutte la morsa della Yakuza su Little Tokyo.

È praticamente impossibile riguardare qualsiasi film con Brandon Lee oggi e non pensare a cosa sarebbe successo se non fosse prematuramente morto sul set di Il Corvo (sicuramente sarebbe stato un grandioso Johnny Cage nel 1995). Tuttavia, non si può fare a meno di guardare Resa dei conti a Little Tokyo con un interesse particolarmente curioso circa l’arco che stava prendendo la carriera del giovane attore, specialmente a causa della sorprendente verve comica capace di rubare la scena e della sua eccezionale intesa col collega svedese.

resa dei conti a little tokyo Dolph Lundgren, James Lew e Cary-Hiroyuki TagawaIl suo personaggio vanta un buon novanta percento delle migliori battute del film e trasforma Johnny Murata nello yin perfetto dello yang di Kenner, un poliziotto asiatico-americano la cui disposizione culturale è leggera sul fronte orientale, molto pesante su quello occidentale. Murata incontra il suo perfetto opposto nella persona di Kenner, un energumeno bianco per il quale il giapponese è probabilmente la sua prima lingua, e che si adatterebbe perfettamente a combattere al fianco di Katagiri Katsumoto nel Giappone feudale.

Se l’incontro di poli culturali opposti si sarebbe dimostrato molto più pronunciato nell’abbinamento tra Jackie Chan e Chris Tucker nel già citato Rush Hour – Due mine vaganti, Resa dei conti a Little Tokyo è oggi una reliquia non soltanto per il posto che occupa all’interno della breve carriera di Brandon Lee, ma soprattutto per quanto sia stato avanguardistico come buddy movie poliziesco culturalmente pronunciato. Per dirla più semplicemente, Resa dei conti a Little Tokyo è stato il Rush Hour prima di Rush Hour!

Chiaramente consapevole della sua insolitamente breve durata, il film di Mark L. Lester non perde un minuto per gettarsi direttamente dentro all’azione, con Kenner che irrompe nel corso di un combattimento clandestino organizzato dalla Yakuza. Tuttavia, il momento tranquillamente più memorabili del prologo è l’agente che salta un paio di metri in alto per evitare una macchina in arrivo, facendo sapere agli spettatori che Resa dei conti a Little Tokyo non si prende nemmeno per un attimo sul serio quanto potrebbe far credere il suo invulnerabile super Samurai (più avanti, il protagonista capovolge un’auto parcheggiata a mani nude, senza che nessuno intorno batta ciglio).

Certo, quando lui e Murata – ancora ignari delle rispettive identità – si conoscono per la prima volta dentro a una casa da tè giapponese l’atmosfera potrebbe risultare fuorviante, ma tutto si instrada presto sui binari della commedia sopra le righe, come rende ben evidente la successiva scena nella discoteca / sushi bar di Yoshida (tra avvenenti ragazze nude sdraiate sui tavoli e altre che intrattengono i clienti in altri modi). Anche lo scontro tra Kenner e Murata con gli sgherri della Yakuza in un bagno va annoverato tra i momenti più memorabili di Resa dei conti a Little Tokyo, mentre le battute più simpatiche di Brandon Lee escono fuori quando lui e Dolph Lundgren vengono catturati e legati a delle griglie elettriche (che forse prendono in giro Rambo).

resa dei conti a little tokyo Tia Carrere e Dolph LundgrenIl finale, dopo una breve sequenza di allenamento da parte di Kenner, vede lui e Murata prendere d’assalto il quartier generale della droga di Yoshida, situato in un birrificio locale. Murata affronta uno degli scagnozzi più accaniti del boss, interpretato da Toshishiro Obata (Tartarughe Ninja alla riscossa) nel miglior combattimento corpo a corpo del film, guastato solo da una battuta di Murata che è l’unica che non va davvero a segno.

Dato il titolo, l’unica possibile conclusione non può che vedere Kenner e Yoshida che si scontrano a morte con le katane per la … resa dei conti a Little Tokyo! Curiosamente, questa è l’unico momento in cui Yoshida mostra veramente cosa sia in grado di fare, sancendo la successiva reputazione di Cary-Hiroyuki Tagawa come indiscusso ‘re dei cattivi asiatici’ di Hollywood.

In definitiva, Resa dei conti a Little Tokyo resta un solido e divertente B-Movie figlio dei suoi tempi, crogiolo di stilemi codificati nel cinema d’azione e oggi ormai praticamente dimenticati, con due interpreti affiatati e un côté di situazioni collaudatissime ma non per questo meno efficaci. L’unico rimpiante resta la consapevolezza di non sapere cosa avrebbe potuto regalarci una seconda avventura di Kenner & Murata.

Di seguito il trailer internazionale di Resa dei conti a Little Tokyo: