Titolo originale: The Amityville Horror , uscita: 27-07-1979. Budget: $4,700,000. Regista: Stuart Rosenberg.
Riflessione | Amityville Horror non si basa su una storia vera
23/08/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Dal primo racconto dei coniugi Lutz, al 'supporto tecnico' di Ed e Lorraine Warren, la nota vicenda demoniaca apparentemente avvenuta nel 1975 è tutt'altro che dimostrata
Ebbene si. Purtroppo non si può determinare cosa sia vero e cosa non lo sia semplicemente perchè troviamo una delle due risposte deludente. È anche un po’ strano che chiunque possa essere deluso scoprendo che un film horror non sia reale. È come avere un incubo e risvegliarsi delusi dal fatto che si sia soltanto trattato di un sogno. Piuttosto, bisognerebbe esserne sollevati! E’ vero che svariate pellicole e copertine di libri affermano che si basi tutto su una storia realmente accaduta, ma è altrettanto vero che fin da piccoli ci hanno insegnato a non credere a tutto quello che si legge in giro … E con l’uscita nelle nostre sale di Amityville – Il Risveglio di Franck Khalfoun (la nostra recensione), la nota vicenda che sarebbe scaturita nel 1975 a Long Island al 112 di Ocean Avenue torna ora ancora una volta attuale, quindi abbiamo deciso di scavare un po’ più a fondo.
In particolare, Benjamin Radford ha scritto un lungo pezzo ‘rivelatorio’ su Snopes nel 2005, quando uscì nei cinema il remake, di cui riportiamo un estratto chiave:
Il ricercatore Rick Moran ha compilato un elenco di oltre un centinaio di errori e di discrepanze fra la “storia vera” dell'[autore Joe] Anson e la verità.
The Amityville Horror: A True Story non è una storia vera.
… Più e più volte infatti, le grandi affermazioni e i piccoli dettagli sono stati confutati da testimoni oculari, indagini e prove forensi. Ancora, i Lutz [George e Kathy] si sono aggrappati alla loro versione, strappando decine di migliaia di dollari per i diritti dei libri e dei film.
La verità dietro agli orrori accaduti a Amityville venne finalmente a galla quando l’avvocato di Butch DeFeo, William Weber, ammise che insieme ai Lutz di “aver creato questa storia dell’orrore davanti a molte bottiglie di vino“. Le orribili esperienze che avevano affermato di aver vissuto erano semplicemente inventate. Jay Anson ha ulteriormente impreziosito questa storia per il suo libro e quando i suoi sceneggiatori l’hanno adattato, qualsiasi briciolo di verità avrebbe potuto ancora esserci era ormai a lungo tempo svanito. Mentre i Lutz ricavarono grandi profitti dalla loro storia, Weber voleva utilizzare la questione della casa stregata per ottenere un nuovo processo per il suo cliente. George Lutz continua ad affermare che gli eventi sono per lo più veri, ma non ha fornito alcuna prova a sostegno delle affermazioni.
La rivelazione che la vicenda fosse basata su una truffa portò a un certo imbarazzo, specialmente tra le manciate di “esperti del paranormale” che “verificarono” la storia fittizia. I Lutz devono essersi fatti una bella risata alle spalle dei cacciatori di fantasmi e dei sedicenti medium che riportano le loro visioni terrificanti e verificarono la presenza dei (non esistenti) demoni della casa.
Tra questi “millantatori di poteri”, c’erano anche i famosi coniugi Ed e Lorraine Warren. Citarono la loro competenza paranormale e religiosa, così come le presunte intuizioni extrasensoriali di Lorraine, nella convalida di una storia che successivamente si è rivelata completamente falsa. Quindi i Warren ho sapevano di star partecipando alla truffa, oppure furono loro stessi ingannati dalla frenesia di trovare scheletri negli armadi e mostri sotto il letto.
Una vecchia intervista a MovieWeb lascia intendere che la Warren fosse un po’ entrambe le cose, dimostrando la propensione a mettere in piedi quel tipo di spettacolo che sapeva avrebbe fatto presa sul suo pubblico molto religioso. Tuttavia, allo stesso modo sembra essere in buona fede e non del tutto consapevole di essere lei stessa vittima di un elaborato scherzo.
Un lunghissimo pezzo (che affronta anche un altro noto caso, The Haunting in Connecticut) del 2013 di Michelle Dean, dal titolo The Long, Strange Career of ‘The Conjuring’ Demonologists Ed and Lorraine Warren – si appoggia però decisamente all’interpretazione più cinica.
Come si intuisce, i Warren tornarono sulle scene in prima persona e in qualità di ‘esperti demonologi religiosi’ con l’uscita di L’Evocazione – The Conjuring di James Wan. E, non a caso, lo studio cinematografico dietro al film assunse la Grace Hill Media – una nota agenzia di PR – per vendere il film ai frequentatori delle chiese. A tal proposito, i due fratelli sceneggiatori della pellicola, Chad e Carey Hayes, affermarono che il loro non fosse il tipico film “cristiano”, ma che comunque contenesse un forte messaggio religioso che avrebbe potuto fare presa su un pubblico di fedeli, perchè, come dissero testualmente, si trattava di “un horror sano“.
Un utilizzo senza dubbio peculiare – e non proprio corretto – di un lungometraggio.
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