[riflessione] Facciamo chiarezza nella timeline della saga di Non Aprite Quella Porta
28/08/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Con l'imminente uscita di 'Leatherface' proviamo a dare un senso a sequel e prequel che si susseguono dal 1974 senza continuità
Con la prossima uscita di Leatherface, prequel diretto ad opera di Alexandre Bustillo e Julien Maury del Non Aprite Quella Porta (The Texas Chainsaw Massacre) originale, prevista per il prossimo 14 settembre, ci sembra giusto ripensare un attimo alla confusa e strampalata timeline dei sette film della saga usciti fino ad ora (molto più di altre, il che è tutto dire), per cercare di fare un po’ di chiarezza. Ma non si tratta di un’operazione semplice, anzi.
L’unica vera e propria linea temporale che più o meno ha un senso è distribuita su tre film: NAQP del 1974, Non aprite quella porta – Parte 2 (The Texas Chainsaw Massacre Part 2) del 1986 e Non aprite quella porta 3D (Texas Chainsaw 3D) del 2013. Non a caso sono gli unici capitoli con cui il recentemente scomparso Tobe Hooper ha avuto a che fare (ha diretto i primi due e prodotto l’altro), quindi è probabile che condividano una continuità per questo motivo.
Il primo NAQP è ambientato il 18 agosto 1973, un giorno che ha reclamato la vita degli amici Jerry, Kirk, Pam e Franklin; Sally Hardesty (Marilyn Burns) è stata come saprete l’unica sopravvissuta dell’ira della famiglia cannibale. Non Aprite Quella Porta 2 si svolge nel 1986, 13 anni dopo quindi gli eventi del precedente film. Anche se il sequel ironico grottesco si è distaccato decisamente dal classico del ’74, ne è assolutamente un seguito diretto – il corpo esanime del cosiddetto ‘autostoppista’ è addirittura messo in bella mostra come un oggetto di arredo.
In NAQP 2 incontriamo Chop Top Sawyer (Bill Moseley), che stava combattendo nella guerra del Vietnam all’epoca in cui la sua famiglia terrorizzava Sally e compagni, e facciamo anche la conoscenza del tenente Lefty Enright (Dennis Hopper), lo zio di Sally e di Franklin Hardesty. L’uomo ha dato la caccia ai cannibali per tutti questi anni cercando vendetta e, alla fine della pellicola, appare abbastanza chiaro che tutta la famiglia sia stata uccisa.
Per quanto riguarda Non Aprite Quella Porta 3D, questo riprende subito dopo gli avvenimenti del capostipite, saltando poi qualche decennio avanti fino al 2012. Scopriamo così che tutta la famiglia Sawyer è stata eliminata dalle persone del luogo subito dopo le uccisioni del 1973. L’unico sopravvissuto al massacro è Leatherface, che uccide un gruppo di persone prima di essere ‘addomesticato’ dagli occhioni di Alexandra Daddario.
Come dite? Qualcosa non torna nemmeno qui? In effetti, se Drayton Sawyer è stato ucciso nel 1973, com’è possibile che fosse vivo nel 1986?
Venendo invece a Non aprite quella porta – Parte 3 (Leatherface: The Texas Chainsaw Massacre III) del 1990 e Non aprite quella porta IV (Texas Chainsaw Massacre: The Next Generation) del 1994, in molti li considerano come narrazioni situate in linee temporali individuali e separate e questo è davvero l’unico modo per affrontarli. Entrambe le opere presentano infatti versioni molto differenti di Leatherface e ogni tipo di nuovi membri della famiglia, finendo per diventare più dei reboot che sequel veri e propri. A confondere ancora di più le acque, Non Aprite Quella Porta 3 si apre con una voce che racconta come W.E. Sawyer (forse Leatherface o Drayton) sia stato ucciso nel 1981, mentre Non Aprite Quella Porta 4 sottolinea che i membri della famiglia non sono mai più stati trovati. Un’altra grossa contraddizione è che in NAQP 3 Sally è detta essere morta nel 1977, mentre nel quarto capitolo che la ragazza sarebbe stata internata in un manicomio …
In ogni caso, nè il 3 nè il 4 si riconnette davvero ai primi due film, se non per il riconoscimento degli eventi dell’agosto del 1973. Se usate la vostra immaginazione, potete fingere che Leatherface riesca a trovare nuovi membri della famiglia ogni volta che un gruppo viene ucciso, il che comunque non risolve tutti gli altri problemi di continuity. Conta poco quindi notare che Caroline “Stretch” Williams (tra i protagonisti di NAQP 2) appaia in un cameo Non Aprite Quella Porta 3 nei panni di una reporter. Forse avrebbe dovuto riprendere per esteso il suo ruolo originario?
Poi ci sono il remake di Marcus Nispel del 2003 e il suo sequel, Non aprite quella porta: l’inizio (The Texas Chainsaw Massacre: The Beginning), che giocano in un campionato a parte.
Quindi? In conclusione, Non Aprite Quella Porta 2 è un sequel diretto della prima pellicola. Tutto quello che è venuto dopo è il frutto del lavoro di registi che hanno rivisitato personaggi e vicende secondo il proprio gusto personale, rendendo la serie vivace e poco ripetitiva, anche se per niente coesa.
Nell’attesa di capire dove si posizionerà Leatherface.
Di seguito un video che prova a districarsi nella timeline:
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