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Riflessione | La Guerra dei Mondi di Orson Welles: gli alieni siamo noi

24/05/2021 news di Marco Tedesco

Il 30 ottobre del 1938 il ventiduenne metteva in scena, dagli studi radiofonici della CBS, lo sbarco dei marziani e l’America impazziva. Oggi, la realtà non è poi tanto diversa

welles guerra dei mondi cbs

Il motore della Storia è la paura. «Dalla Meridian Room dell’Hotel Park Plaza, di New York, vi trasmettiamo un programma musicale di Ramon Raquello e la sua orchestra». La valanga che il 30 ottobre 1938 travolse l’America iniziò con queste parole, e con un vivace motivetto musicale chiamato La Comparsita.

La paura, come si sa, va braccetto con l’intrattenimento, e la miccia si accende quando entrano di mezzo i media. «Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7.40, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succeduti ad intervalli regolari sul pianeta Marte … ».

IL POTERE NUDO

Visto con gli occhi di oggi, pare un film di serie Z: allora ci credette più o meno tutta l’America, confermando una delle più straordinarie – per quanto terribili – intuizioni di un giovanotto chiamato Orson Welles. Ossia, che i media sarebbero stati la grande malattia del Novecento: la sua novità, la sua distorsione, l’incubatore e successivo deflagratore di ogni risma di paure. Per primo denudò, l’Orson, quello che era uno strumento formidabile di potere, anticipando, sotto forma diversa, il cuore del più strabiliante esordio della storia del cinema, Quarto potere, arrivato tre anni dopo.

Ebbene sì, la celeberrima trasmissione mandata in onda in diretta dagli studi della CBS e liberamente tratta da La Guerra dei Mondi (The War of the Worlds) di H.G. Wells oggi vicino ai settantacinque anni di età, e non li dimostra affatto. Allora oltre un milione di persone, da est all’ovest degli Stati Uniti, credette che davvero i marziani erano sbarcati nel New Jersey e che stavano conquistandosi pezzo per pezzo tutta l’America. Il susseguirsi al cardiopalma di edizioni straordinarie del radiogiornale messe in scena dal ventitreenne Orson Welles e dalla sua compagnia del «Mercury Theatre» colpirono nel segno: oltre ogni aspettativa.

orson welles guerra dei mondi cbsGrazie alle concitate ma assolutamente realistiche cronache in diretta, alle finte interviste a finti scienziati e nonostante i veri annunci della CBS per ribadire che quello in onda era un radiodramma ad opera del Mercury Theatre, il paese parve impazzire. «Buon Dio – si sentiva gracchiare dalla radio – dall’ombra sta uscendo qualcosa di grigio che si contorce come un serpente. Eccone un altro e un altro ancora. Sembrano tentacoli!».

ALIENI O NAZISTI?

Fu panico generalizzato: gente che fugge in tutte le direzioni, gente che si raduna nelle chiese a pregare, altri che si accasciano in mezzo alla strada in preda alla disperazione, treni, autobus e macchine prese d’assalto, diversi morti (chi per infarto, chi per suicidio). Orson Welles, molti anni dopo, raccontò a Peter Bogdanovich: «Cominciammo a renderci conto, mentre ci davamo dentro con la distruzione del New Jersey, che avevamo sottostimato l’estensione della vena di follia della nostra America».

Il giovane Orson costruì la sua fama mondiale (e, alla lunga, anche i presupposti del suo esilio) su La Guerra dei Mondi, tanto che quando ci fu l’attacco dei giapponesi a Pearl Harbor moltissimi pensarono che si trattasse di uno scherzo targato Welles. Per forza: quel 30 ottobre 1938 sei milioni di americani erano stati all’ascolto, e si calcola che oltre un milione di questi si erano convinti dell’arrivo degli alieni. Il fatto è che non erano tanto i marziani il propellente del panico globalizzato, ma la paura in sé.

Moltissimi ascoltatori erano convinti che si trattasse di un attacco nazista: «Sapevo che erano tedeschi che cercavano di ucciderci tutti col gas. Quando l’annunciatore cominciò a dire che erano abitanti di Marte, pensai proprio che era all’oscuro e che non sapeva ancora che li aveva mandati Adolf Hitler».

Le paure incubate fino allora con La Guerra dei Mondi in salsa wellesiana avevano avuto un’improvvisa ed efficacissima valvola di sfogo. Era così ieri, ed è così oggi: metti la paura in mano ai mezzi di comunicazione di massa e pensi all’aviaria, alla mucca pazza, agli zingari che ‘rubano i bambini’, alla guerra in Iraq che sembra un film, ai musulmani che ‘si mangiano’ l’Occidente, all’isteria delle borse mondiali. Il problema non è quale sia la verità: il problema è che i marziani di Orson Welles stanno dentro le nostre teste. E chi ha in mano i media lo sa.

Di seguito trovate la trasmissione radio originale integrale di Orson Welles: